venerdì 29 novembre 2019

#33 Io te l'avevo detto

Cose a caso.
Tutti diciamo spesso cose a caso.
Le diciamo per dirle e non per cambiare la vita di altre persone. Così, per la necessità di comunicare.
Io non è che sia una bacchettona professoressa di italiano ma se quelle cose a caso le diciamo coniugando i verbi in maniera corretta e scrivendo in modo comprensibile, magari le persone le leggono più volentieri.
Tralasciamo il congiuntivo ormai defunto da tempo.
"Apposto"
"Dal tronde"
"Ieri o corso"
"Vado ha casa"
Io non ce la posso fare.
Non riesco a leggere cose a caso pure scritte male.
E non è mica questione di aver studiato per anni.
Sono le basi. La scuola elementare.
Le cose a caso sono anche carine.
Diamo loro almeno la dignità dell'ortografia.

giovedì 28 novembre 2019

#34 Part-time

Oggi ho lavorato solo di mattina perché il pomeriggio l'ho dedicato ai colloqui con i professori della mia figlia femmina.
Lavorare mezza giornata è meraviglioso. Tutti dovrebbero avere un lavoro part-time. Lavorare cinque/sei ore al giorno può essere coniugato con qualsiasi cosa: famiglia, interessi, crescita personale.
La mia mezza mela, quando va proprio di lusso, lavora come minimo otto ore al giorno. Normalmente sono tra le dieci e le dodici. Il fine settimana libero è un sospiro di sollievo. Anche se, in questo periodo per cinque settimane, anche il sabato se lo brucia per seguire un corso di aggiornamento necessario a continuare a lavorare.
In questo periodo di grande crisi globale, lavorare è una fortuna e non ci si dovrebbe lamentare. 
E io non mi lamento.
D'altra parte, non troppi decenni fa, le persone lavoravano dodici/quindici ore per uno stipendio che appena permetteva loro di mangiare e poco altro. In miniera, nei cotonifici, nelle grandi fabbriche, nei campi, arrampicati a costruire palazzi.
Sommessamente vorrei far notare che "progresso" significherebbe anche condizioni di lavoro e di vita sempre migliori; condizioni che ci permettano di vivere anche un po' questo fenomenale dono che è la vita, con i suoi affetti, con le sue noie e le sue sorprese, con tutta la sua incredibile gamma di piccole e grandi cose. Che sono piccole e grandi per ciascuno di noi in maniera diversa.
Siamo fortunati. Gran parte del pianeta, le cose che abbiamo noi se le sogna. Dobbiamo apprezzare tutto questo ma non smettere mai di lottare per migliorare e cercare di far progredire quanta più parte del mondo si riesca.

mercoledì 27 novembre 2019

#35 Qualcuno

Ci sono cose che non sono in grado di spiegarmi.
Una di queste è l'attrazione morbosa che provano molte persone nel conoscere le più inutili informazioni su persone più e meno note.
L'altra sera io e i miei figli guardavamo un programma in tivù. Hanno citato una tizia che non conosco.

- Chi è questa?
- Ma sì mamma, come fai a non conoscerla? E' la moglie di XXX (calciatore di serie A, ndr)...
- A me non importa con chi sono sposate le persone.
- A me sì?
- Perché?
- ... 
- Mi interessa. Perché ti importa?
- ... non lo so.
- Davvero mi interessa sapere il perché.
- ... ma non lo so.

Ecco. Qualcuno a cui importa sarebbe in grado di spiegarmi il perché?
Mi interessa. Davvero.

martedì 26 novembre 2019

#36 Non-pioggia

Oggi abbiamo avuto una giornata di non-pioggia e già mi pareva di essere risorta. I gatti hanno voluto persino uscire.
Domani, per sicurezza, pioverà di nuovo. In caso ne sentissimo nostalgia.
La mia auto è talmente umida dentro che oggi, appena è salita la temperatura, sudava. La mia spalla, umida come tutto il resto, mi duole assai. Pazienza. Passerà.
Vorrei avere qualcosa da raccontare ma, in realtà, sono stati due giorni avvolti su loro stessi nella più normale quotidianità.
E' già l'ultima settimana di novembre. E' incredibile come sia volato questo mese. Il contrappasso di ottobre che, invece, sembrava non finire mai. Tra poche settimane è Natale e poi archivieremo questo 2019, con mia somma gioia. 

lunedì 25 novembre 2019

#37 #stopviolenceday

Ho lottato tutto il giorno con il sonno.
Stanotte ho dormito ma pare non sia servito a niente.
Spero che stanotte sia più efficace.

Oggi è la giornata contro la violenza sulle donne.
Le statistiche sono agghiaccianti. Quest'anno già 90 donne sono morte per il solo fatto di essere donne. Vittime di uomini che, nella maggior parte dei casi, appartengono al proprio nucleo familiare. Le violenze che non sfociano in un femminicidio sono una ogni quarto d'ora.

Non c'è nulla che io possa scrivere che non sia già stato detto e scritto.
Questa cultura patriarcale millenaria, che in Italia fino al 1981 consentiva per legge il delitto d'onore, non si cambia solo con leggi apposite. E' necessario che si intervenga a livello culturale sulle giovani generazioni invece di tornare indietro alla donna-oggetto-immagine come a me sembra si stia facendo.
Molte donne si spendono ogni giorno per cercare di riequilibrare la coesistenza tra i generi. Tuttavia, non si fa mai abbastanza, a partire dalla politica.
Noi donne, nel nostro piccolo, possiamo esserci quando è necessario, allevare figli maschi che comprendano che la violenza fisica o psicologica non è mai amore, condannare sempre ogni atto di violenza di genere in ogni occasione e molte altre piccole cose che renderanno questo mondo un posto migliore in cui non ci saranno mai più donne che moriranno solo per il fatto di essere donne.

domenica 24 novembre 2019

#38 Il corvo

Un viadotto della Torino-Savona se l'è mangiato una frana. 
Una corsia della Torino-Piacenza è sprofondata. 
La Torino-Aosta è interrotta anch'essa per frana.
Una giornatina mica male per le poderose infrastrutture piemontesi. Per non parlare di tutti i fiumi, rii e bealere esondati o al livello di guardia.
Noi nel nostro piccolo siamo andati a togliere una decina di centimetri d'acqua dalla cantina di casa di mamma. Ce la siamo cavata anche abbastanza in fretta, tutto sommato, grazie all'aiuto di apposita pompa.
Ma piove.
Non sembra per nulla intenzionata a smettere di cadere, la pioggia.
L'unica cosa positiva è che, per il momento, in montagna nevica. La legge di Murphy richiede che ci sia almeno una settimana di Fohn prima dell'avvio della stagione sciistica altrimenti rischiamo di averne persino una decente.
O magari pioverà per sempre, a dispetto de "Il corvo"

#39 Amici amici, poi ti ciulano la bici :)

Gli amici, spesse volte l'ho scritto, sono una benedizione.
Il fatto che abitino vicino aiuta. Anche senza organizzazione alcuna si riesce a tirar su una serata piacevole, capace di staccarti dalla routine della vita quotidiana.
La mia mezza mela ha amici cari che vorrebbe vedere più spesso ma abitano un po' più lontano e hanno abitudini differenti. 
Cos'è che batte i tempi del vedersi e frequentarsi, ci chiedevamo. Per anni, lui dice, ci vedevamo tutte le sere e adesso dobbiamo organizzare settimane prima. 
Cosa manca? - si chiede -
Manca la voglia o la vita ci ha masticato?
Siamo cambiati noi, sostiene la mia mezza mela.
Desideri e interessi differenti? Siamo più impegnati? Abbiamo diverse priorità?
In realtà non è cambiato il rapporto ma il modo di vivere la nostra vita.
Comunque alla fine abbiamo discusso mezzora ma non abbiamo trovato risposte.
Tranne l'amore che proviamo per i nostri amici.

sabato 23 novembre 2019

#40 Pendant

Venerdì sera un po' sottotono. Sono tornata da lavorare e non stavo benissimo. Avevo un po' i brividi e mal di schiena e temevo la febbre. Ma probabilmente era solo scesa la stanchezza. Pigrizia e divano hanno fatto il loro dovere e completerà una bella dormita.
Danno pioggia tutto il fine settimana.
Ho la muffa anche sotto le unghie.
Questo novembre sta volando via in fretta ma tanto, troppo umido.
Domani ho un sacco di cose da fare e voglio, tra l'altro, fare un po' di pasta fresca che domenica abbiamo amici a pranzo. Devo solo decidere che tipo di pasta fare.
Stasera in tivù Barbieri mostrava come si fanno i tortellini. Potrei provare ma poi ci va il brodo. Mica li posso fare al ragù. Mi vengono a massacrare direttamente in massa dall'Emilia. E per il brodo ci va il cappone.
Troppo complesso.
Magari mi butto sugli agnolotti. O sulle tagliatelle.
Chissà se c'è una pasta a forma di pioggia. Farebbe pendant con il tempo. E con l'umore.
La muffa, questo è certo, non la posso cucinare.

giovedì 21 novembre 2019

#41 Piccola pausa pubblicità

La pubblicità in tivù è, in larga parte, agghiacciante.
Stasera ci facevo caso mentre lavavo i piatti.
L'Eurospin ha scomodato Einstein per cercare di portare clienti alla sua porta. Sarebbe felice, immagino.
Diva (una rivista femminile, desumo) mi dice che avrebbe ADDIRITTURA le foto della compagna di Alessio Boni (chi?) in dolce attesa. Ma cosa diavolo dovrebbe fregarmene di vedere le foto della moglie/compagna incinta di chicchessia, che io lo conosca oppure no.
Zerinol e il letto antropofago.  Le croccole Findus o come diavolo si chiamano e l'ultracentenario Capitan Findus. Il brodo Star in cartone uguale uguale a quello che vien fuori quando faccio il bollito, c'è da crederci. Senza contare gli spot delle compagnie telefoniche che non avrebbero nessun senso se alla fine non parlassero di giga. Le incomprensibili pubblicità dei profumi come se potessimo sentirne l'aroma ma visto che non possiamo allora vediamo donne strafighe che fanno cose.
C'è gente che passa le giornate a studiare queste strategie pubblicitarie.
E c'è qualcuno che dice "Bell'idea" e le passa in tivù.
Rabbrividisco.
Ecco. Una pubblicità carina è quella della Esso. Quella è tenera. Piace anche alla mia mezza mela. Fa sorridere. Poi, non è che andiamo alla Esso per via dello spot ma almeno non fa salire il nervoso mentre siamo sul divano.

mercoledì 20 novembre 2019

#42 Sogni

E' un po' di notti che faccio sogni che sembrano realtà e, poi, appena suona la sveglia non mi ricordo più niente.
Mi dispiace perché mi sembra che mi manchi qualcosa. Mi sembra che avrebbero avuto qualcosa da dirmi. I sogni hanno sempre qualcosa da dire. Perché nei sogni si miscelano realtà, fantasia e desideri.
I sogni che si fanno la notte sono molto diversi da quelli che si fanno ad occhi aperti perché non hanno nulla a che fare con qualsiasi tipo di ragionamento, di tabù o di remora. Nei sogni notturni vivi, muori, uccidi, mangi, voli, salti avanti e indietro nel tempo e nei luoghi, ti approcci alle persone che incontri in maniera talvolta inaspettata. Eppure, è tutto normale.
Ma una parte del cervello sa che stai dormendo e sognando.
Talvolta, in sogno, mi dico che mi devo assolutamente ricordare qualcosa per dirlo quando mi sveglierò.
A volte, invece, il sogno non è nient'altro che una realtà temporanea e ci accorgiamo di aver sognato solo al risveglio, spaventati o felici, sudati o preoccupati.
E' bello sognare. Sia di notte che ad occhi aperti.
O, per lo meno, a me piace. 

martedì 19 novembre 2019

#43 Arriva il momento

Poi arriva il giorno che non ce la si più a prenderli in braccio per portarli a dormire quando si addormentano sul divano.
Non che si fa fatica.
Proprio non si riesce più.
Erano "piccoli" fino al giorno prima e poi sono alti come te e vanno alle superiori.
Il tempo passa sempre ma ci sono momenti, tipo quelli in cui si cerca di prenderli in braccio, in cui ci si rende conto che passa per davvero. Che piaccia o meno.
Spesso ripeto che l'unico modo per non invecchiare è quello di morire giovani.
Potendo scegliere, io invecchierei.
Anche non riuscendo più a prendere in braccio i miei figli.

lunedì 18 novembre 2019

#44 La forza dell'esempio

Mancano solo più 44 giorni (anzi 43 considerando l'ora) alla fine dell'anno e devo dire che, per un verso, sono felice che quest'anno vada a finire.
Il 2020 si porterà via, insieme a un po' di corse che archivio volentieri, anche questo mio blog quotidiano, frutto di una promessa che sere come stasera vorrei non avere fatto.
Ero già sotto il piumone immaginando paesaggi fatati in cui addormentarmi, gli occhi socchiusi e il gatto appollaiato sulle mie gambe, quando la mia mezza mela mi ha ricordato che oggi non avevo scritto.
Ah già. 
Parla dei sensi unici di Caselette, mi dice, inventa anche tu il tuo senso unico.
No, non parlerò dei sensi unici di Caselette sebbene sia un argomento assai interessante.
La seconda proposta di tema del giorno non è più giunta.
Dorme, lui.
E ora io seguirò il suo esempio.
I buoni esempi vanno sempre emulati.

domenica 17 novembre 2019

#45 Mistero tecnologico

A casa nostra aleggia un curioso quanto antipatico mistero.
La premessa è che abbiamo due tivù, una in sala e una in cucina. La tivù in cucina è una televisione normale con i soliti canali in chiaro. Quella in sala è una tivù un po' più tecnologica che si connette al wifi, dove mio figlio ha attaccato la sua console e dove si possono guardare Netflix e tutte le replayTv varie.
Dall'avvento di Fifa 20, figlio e mezza mela si dilettano a vincere con la loro squadra del cuore (che non nomino perché mi vengono i brividi ma che anche il gioco stesso ha rinominato per diverso motivo) tutto ciò che c'è di virtualmente vincibile su quel videogioco.
Il problema è che, non appena loro accendono la console in sala, io in cucina non vedo più tutta una serie di canali. La maggior parte di quelli che guarderei in attesa che si liberi la tivù di fronte al divano.
Questa cosa ci è totalmente inspiegabile.
Soprattutto non essendo noi esperti in impianti di questo tipo.
Dunque, mentre figlio e mezza mela (ritornato adolescente) si divertono come matti io sono relegata in cucina senza neanche l'apporto psicologico rassicurante di una bella serie poliziesca su TopCrime.
Dunque, ogni consiglio su come identificare una possibile soluzione è più che ben accetto.
Però sono contenta. Sono riuscita a fare il cambio di stagione.


sabato 16 novembre 2019

#46 Sorpresa

Voglio la mia sorpresa.
Se qualcuno vi avesse detto a giugno che c'era una sorpresa per voi e voi aveste pazientato mesi senza fare domande, a una certa non avreste diritto alla vostra sorpresa?
"Così mi fai sembrare un mostro" dice la mia mezza mela.
"Perché sei un mostro. Voglio la mia sorpresa" dico.
La mia mezza mela non è un mostro ma ha la pessima abitudine di creare troppa suspence.
E io adesso voglio la mia sorpresa.
Sei mesi sono un'attesa sufficiente per chiunque.
Per dire. O no?

#47 C'era una volta

C'era una volta, tanto tempo fa, uno dei peggiori abbinamenti di colore che si possano fare al mondo: il giallo con il blu. C'era un sacco di gente che utilizzava questo accostamento come fosse piacevole all'occhio.
E niente. C'è ancora. E ancora. E ancora.
Il giallo canarino con il blu royal è un accostamento tra i più brutti, nella galassia dei gialli e blu.
Non solo per il vestire.
Per qualsiasi cosa. Anche fosse una ceramica pitturata, un gadget natalizio o qualsiasi altra amenità venga in mente. 
E' brutto ed è anche vecchio.
Trasuda anzianità.
Ora mi direte che il giallo oro o l'ocra con un blu molto scuro ci può stare.
Sicuramente, è meno peggio del canarino-royal.
Resta ugualmente vecchio.

La differenza di genere fondamentale nel mondo dei colori è che, tendenzialmente, i maschi non hanno mezze tinte. Una cosa è rossa, gialla, blu, rosa, verde. Le donne hanno il malva scuro, il pervinca, il ciclamino, il lime aromatizzato alla pesca, l'oltremare serale alle Hawaii, l'azzurro carta da zucchero.
Io, dal punto di vista cromatico, sono un maschio.

L'accostamento tra giallo e blu, io lo trovo semplicemente ributtante.

giovedì 14 novembre 2019

#48 O muorto che parla

Abitiamo qualche centinaio di metri troppo a valle per la neve.
Le mie colleghe ne saranno liete.
A me, la pioggia fa solo venire la muffa dentro. 
Oltre che in casa.
La temperatura sembrava quella giusta. Verso le 20,30 pioveva misto neve. E invece adesso (un paio d'ore più tardi) piove e basta.
Stanotte ho sognato che mi s'allagava un locale che gestivo per colpa di un pazzo che voleva annegarmici. La cosa interessante dei sogni è che danno per scontato che le leggi della fisica appartengano solo alla realtà e, dunque, il locale doveva essere a tenuta stagna (desumo).
Me la sono cavata perché il locale, guarda caso, aveva una porta-finestra e io sono uscita quando l'acqua era bassa. Era un locale un po' strano, tuttavia, perché quando ci sono ritornata non era nemmeno umido. Anzi, la gente entrava sostenendo di aver prenotato per 28 o 38, non ricordo.
Un caro amico ha sognato, una notte, una parente defunta che gli ha dato i numeri da giocare. Li ha giocati ed ha vinto. Con la misera posta giocata, però, non ha cambiato la sua vita.
Anche io, tantissimi anni fa ho fatto 13 al Totocalcio.
Quando alla radio hanno dato la colonna vincente che era la stessa della mia schedina da 1200 lire sono quasi mezza morta d'infarto. 
Solo che quella settimana aveva fatto 13 al Totocalcio tutta Italia e il mitico montepremi ce lo siamo diviso in così tanti che ci son rimasti giusto i soldi per qualche acquisto fuori programma.
Comunque, con la memoria che ho, se un parente defunto mi dettasse i numeri sicuramente non me li ricorderei. 
Sarà per quello che i miei sogni si dedicano principalmente a smentire le leggi della fisica.

mercoledì 13 novembre 2019

#49 I fiocchi

Domani nevicherà.
Le previsioni del tempo sono assai perentorie.
Dicono, già dalla mattinata.
Sarà che per sabato abbiamo in programma un sopralluogo in un posto che, se nevica, tocca di andare a piedi. Ma noi dovremmo portarci cose assai pesanti e spaziose.
Quindi, giustamente, domani nevica.
Ci saranno decine di automobilisti in panico per un centimetro al piano. Gente che già con la pioggia non dovrebbe usare l'auto, figuriamoci con la neve.
Ma se nevica sulla foglia l'inverno non dà noia, dice un proverbio piemontese. E anche il caco l'ha predetto. Inverno nevoso ma non rigido. Almeno così dicono le persone che dissezionano i semi dei cachi.
Domani nevicherà.
Stasera sono uscita e ci sono le stelle.
Ma io sono in attesa dei fiocchi.

martedì 12 novembre 2019

#50 Tornati

Matita è tornata a casa. Piccola. Qualche giorno di tranquillità la aiuterà a rimettersi e a non far esplodere la cicatrice. 
Sono pochi punti ma deve riposare.
Gatto Mirò si aggira per casa sperduto perché ha perso la sua compagna di giochi e di lotta. E' diventato anche più coccoloso.
E' tornato anche il vento.
Ma per lui provo molto meno affetto.
Diciamo che se non dura molti giorni posso tollerarlo.
L'altro giorno mi sono fatta condizionare da uno spot pubblicitario e ho acquistato una tisana nuova: mela, carota e zenzero. E' buonissima.
La tisana della sera sta diventando un rito che mi piace. Mi rilassa e mi accompagna al sonno. Non che abbia bisogno di molti solleciti per dormire ma mi piace lo stesso.
Ve la consiglio. E' una coccola meravigliosa e avvolgente.

lunedì 11 novembre 2019

#51 Matita

Stasera ho portato Matita dalla veterinaria per essere sterilizzata. 
Povera piccola gattina nera che è sempre in braccio e coccolosa, stasera le toccherà di dormire in una gabbietta di metallo e restare digiuna. Tutta sola senza di noi.
E' la prima volta che spero che la memoria episodica degli animali sia veramente breve come dicono.
Sarà spaventata e disorientata.
Ma questa cosa si deve fare per forza. 
Mi ci manca solo una cucciolata ogni sei mesi.
Però mi sento in colpa per averla lasciata sola.
Anche se so che è in ottime mani.
Domani pomeriggio me l'andrò a riprendere. Speriamo che stia bene.

domenica 10 novembre 2019

#52 Nonchalance

Devo ancora fare il cambio di stagione.
Questo fine settimana ho fatto mille cose. Mi sono anche fatta tirare giù i contenitori con la roba invernale ma non ho avuto la forza di affrontare il cambio di stagione.
Non ho avuto la forza di aprire l'armadio, selezionare la roba da vestire disponendola tutta sul letto e di capire cosa di invernale va stirato.
Così ho ancora parei e canottiere nell'armadio e vado in giro sempre con gli stessi tre pile che tengo giù anche d'estate per le gite in montagna.
Ho stirato tre ore e non mi è pesato nulla.
Poi sono andata di là e ho visto i contenitori e ho fatto finta che non esistessero.
Sono uscita dalla stanza con nonchalance.
Loro sono ancora lì.
Il cambio di stagione non si è fatto da solo. Ovviamente.
Domani userò ancora uno di quei tre pile.
E probabilmente anche dopodomani.
Mi salva solo il fatto che i giacconi sono già tutti fuori perché hanno un loro posto comodo in cui giacciono tutto l'anno.
Altrimenti dovrei uscire con la giacchina di leggera in finta pelle a cinque gradi.

sabato 9 novembre 2019

#53 Birba e l'errore

In queste ultime settimane ho lasciato esaurire Birba, il mio lievito madre.
Oggi, l'ho buttato via.
Era nato il 20 novembre di due anni fa.
La mia mezza mela aveva anche fatto una "coccarda" su un biglietto di carta attaccato al frigo per ricordare la data.
Birba mi ha dato alcune soddisfazioni con il pane, ma aveva bisogno di cure diverse che io non ho saputo dargli.
Parlando con un amico che di queste cose s'intende più di me ho capito di avere sempre sbagliato approccio ed è per questo che la lievitazione del pane mi riusciva discretamente ma altre preparazioni no.
Con l'anno nuovo farò un altro tentativo con le nuove istruzioni.
Ho un'amica virtuale che mi legge spesso che riesce a fare grandi cose con il suo lievito madre. Quando nascerà il nuovo Birba la disturberò per capire anche i suoi "trucchi" se vorrà svelarmeli.
L'errore non è mai un fallimento.
Dall'errore si riparte con nuova energia e nuove nozioni per costruire qualcosa di migliore.
Soprattutto in questi casi.

venerdì 8 novembre 2019

#54 Un talento

Ognuno di noi impara in modo differente.
Ce ne accorgiamo già a scuola, quando alcuni riescono a comprendere la spiegazione di un professore mentre altri hanno bisogno di approfondimenti differenti.
Quando entriamo nel mondo del lavoro c'è sempre (o quasi) chi spiega cosa dobbiamo fare e come.
Tra gli allievi, c'è chi si attiene pedissequamente alle istruzioni impartitegli e non si fa domande.
C'è chi cerca di comprendere quelle istruzioni per farle proprie tentando anche piccoli voli in solitaria.
C'è chi ha bisogno, invece, di sapere sempre il perché di qualsiasi cosa per riuscire a capire il funzionamento del tutto e riuscire a svolgere le sue mansioni.
Ma ci sono ancora tanti altri tipi di apprendimento.
Un buon insegnante non deve solo saper fare una cosa o conoscere nozioni, funzionamenti o procedure ma deve, soprattutto, essere in grado di trasmetterle.
Non è una cosa facile perché deve capire che tipo di allievo/a ha davanti.
Ma è un talento.
Se non ci nasci portato, potrai sapere un mucchio di cose ma non sarai mai un buon insegnante.

#55 Il caco prevede il futuro

Il caco prevede il futuro,
E' una frutta disgustosa ma prevede il futuro.
Io non lo sapevo.
L'ho imparato stasera.
Se si taglia un seme del caco in senso longitudinale appare una posata: cucchiaio, forchetta o coltello. Ora spero di ricordarmi tutto, ma il cucchiaio significa che l'inverno sarà nevoso ma non particolarmente freddo; la forchetta così così; il coltello significa che fa un freddo che si schianta.
Così dicono.
Ci sono anche documentazioni fotografiche in merito.
Io, non mangiando cachi non ho mai avuto neanche l'idea di vedere cosa ci fosse nel seme. Ma tant'è.
Quest'anno è un cucchiaio.
Così dicono.
Stasera è stata una serata bellissima. Caco compreso. Che è stato solo argomento di conversazione e non cibo. (Per fortuna). 
Le amiche sono un dono.
Quando sono nata, una fata come quelle della bella addormentata è giunta e mi ha donato le amiche. E io sono nata fortunata. E le amo. E spero, amandole, di ringraziare (anche e per sempre) quella fata.

mercoledì 6 novembre 2019

#56 Cum panis

Ci sono alcune cose che per me sono importanti a casa.
Una di queste, credo quella che mi infastidisce di più quando manca, è il mangiare insieme.
Detesto quando "non ho fame non mangio", "scendo tra dieci minuti posso anche mangiare la roba scaldata", "voi mangiate io arrivo tra mezzora" e via dicendo.
Mangiare insieme, se siamo tutti a casa, per me è importante.
Fondamentale.
Non mi importa quanto e cosa si mangi.
Ma ci si siede insieme e si sta insieme fino a quando tutti non hanno finito di mangiare. Si chiacchiera, si discute, si comunicano cose.
Non si sparecchia se qualcuno sta ancora mangiando o palesa l'intenzione di proseguire a farlo.
Non ci si alza prima che tutti abbiano finito di mangiare salvo particolarissime urgenze.
Mangiare insieme alla mia famiglia o ai miei amici è uno dei più grandi piaceri della mia vita. 
Compagni.
Cum panis.
Coloro che mangiano lo stesso pane.
Me l'ha insegnato una brava professoressa di latino (rossissima di capelli e non solo) anni fa.
Ma io già sapevo cosa significava nel mio cuore.

martedì 5 novembre 2019

#57 L'abitudine

Da domani, giusto per rendere più eccitante le mie giornate, invece di otto ore ne lavorerò nove.
Pensavo stamattina che, tra qualche settimana, entrerò con il buio e uscirò con il buio. Per fortuna in pausa pranzo almeno un'ora e mezza di luce riuscirò a vederla.
Lavorando, oggi, avevo elaborato tutta una cosa interessante di cui volevo parlare stasera e me la sono dimenticata. Ho la memoria di un pesce rosso.
Dunque parlerò del fatto che, grazie alla collaborazione di un amico (professionista nel settore) a cui sarò sempre debitrice, sto rimettendo a posto la mia schiena e la mia spalla dolorante. Il problema grosso è la postura. L'abitudine a fare movimenti sbagliati nelle situazioni quotidiane sembra una scemenza ma non lo è.
Così, ho appreso alcuni esercizi che posso fare per alleggerire le spalle e irrobustire la schiena. Sono esercizi per lo più noiosi e lenti ma mi sono accorta che, durante il giorno, penso a come metto la schiena e le spalle e mi correggo. Insegno al mio cervello a dare i giusti impulsi a muscoli indispensabili e troppo spesso sottovalutati.
L'apprendimento non è mai una cosa immediata.
Ci vuole esercizio e applicazione.
E costanza.
Come per scrivere un post ogni giorno.
Ma sto imparando.
S'impara fino alla bara, dice una mia amica. E c'ha ragione. 

lunedì 4 novembre 2019

#58 Il primo proposito

Io penso troppo. 
Penso sempre. 
Rimugino, immagino, ragiono, monto e smonto fatti e concetti, cerco collegamenti, fantastico.
Sempre.
Vorrei dire che riesco a non pensare quando dormo ma non ne sono certa.
Vorrei riuscire a non pensare a niente, ogni tanto.
La mia mezza mela sostiene che io debba concentrarmi sulla respirazione e solo su di essa per arrivare, dopo adeguato esercizio, a non pensare a nulla. Ma se mi concentro sulla respirazione non è che io smetta di essere attenta ai rumori, ai movimenti, alle luci e alle ombre dentro e fuori il mio cervello. E, dunque, penso.
L'unico modo che ho per non pensare è quello di impegnare il mio cervello in qualche cosa di più impegnativo (perdonate la ripetizione): cruciverba, rompicapo, letture particolarmente interessanti e via dicendo.
E' particolarmente sciocco che io debba pensare per non pensare.
Questa è una delle cose su cui voglio lavorare nel 2020.
Il mio primo proposito per l'anno che ormai incombe.

domenica 3 novembre 2019

#59 Mesdames et messieurs, le vent

E' salito il vento.
Stasera abbiamo festeggiato il compleanno di un'amica cui voglio molto bene. Le hanno organizzato una festa a sorpresa. E' stato carino e lei sembrava contenta. Cinquant'anni. Io li farò l'anno prossimo ma, tutto considerato, tra quattro mesi. Si tratta dell'anno prossimo solo perché è stato definito un calendario ma siamo idealmente coscritte.
Il vento tira forte.
In valle di Susa il vento non si risparmia mai.
Questo fine settimana lungo è stato riposante. Non siamo andati via ma è andata bene lo stesso. Mi sono riposata.
La mia mezza mela è un po' dolorante per via del mal di schiena permanente. Credo dovremo seriamente considerare l'ipotesi di cambiare materasso.
La gioventù, diciamocelo, si misura anche sul tipo di superfici su cui possiamo dormire e poi essere in grado di svegliarci in forma.

sabato 2 novembre 2019

#60 Versatile

Alla fine non siamo partiti. 
Brutto tempo, poca voglia e tanto sonno.
Il posto che volevo vedere lo vedrò un'altra volta.
Ieri pomeriggio, tornando, siamo passati a fare la spesa alla Coop a Susa. Non ci vado quasi mai ma era di strada e ci siamo fermati. Volevo mangiare del pesce e abbiamo comperato tre filetti di razza.
Non l'avevo mai mangiata ed ero curiosa.
In realtà non l'avevo mai mangiata ed acquistata perché non l'avevo mai vista sul banco pescheria dove compero di solito il pesce.
Ieri sera, tuttavia, non l'abbiamo cucinata. Quindi oggi mi sono dilettata in due ricette, una per pranzo e una per cena.
A pranzo, razza al forno in crosta di pane.
A cena (avevo più tempo) ho fatto le tagliatelle fresche e il sugo con la razza, il pomodoro e il peperoncino.
A me piace fare la pasta fresca. E' una pasta che mangio volentieri a differenza di quella confezionata. Che, tra le altre cose, mi gonfia e fatico a digerire. La pasta fatta in casa, invece, soddisfa palato e corpo.
L'ho fatta anche la scorsa settimana perché dovevo fare le lasagne e mi rifiuto tassativamente di comperare quelle orribili sfoglie più o meno secche già pronte.
Anni fa mi sono comperata l'impastatrice per non dover impastare a mano, che è anche divertente di tanto in tanto ma se lo fai spesso diventa meno divertente. Come quasi tutte le cose.
All'inizio la controllavo, l'impastatrice. Mi sembrava sempre che non fosse all'altezza. Poi ho capito che è perfettamente all'altezza e adesso la lascio fare. 
Sono magnanima, vero?
Comunque è venuto tutto buono. La razza è un buon pesce, versatile, delicato, senza spine, estremamente trattabile. Non proprio economico come le sarde ma ogni tanto si può fare.

venerdì 1 novembre 2019

#61 Relax

Alla fine, siamo fuggiti alle terme.
Non che io sia una fan del genere, ma devo dire che dopo tre ore a bollire nell'acqua calda, tra idromassaggi e varie ed eventuali, sono uscita assai riposata.
Si potrebbe pensare che andare alle terme sia una roba costosa. Invece tre ore di ingresso a Monetier-les-grand-bains costa poco più di un biglietto del cinema. 
Siamo usciti a metà del pomeriggio, abbiamo mangiato una cosa, fatto la spesa per la cena e siamo tornati a casa. Dopodiché la mia mezza mela è caduto in catalessi e non ha più smesso di dormire. 
Direi che le terme lo hanno rilassato.
Io ho dormito un po' meno ma non troppo.
La cena l'abbiamo saltata ma mangiare in pieno pomeriggio l'ha un po' uccisa. 
Io mi sono alzata dal letto solo per scrivere questo post, giusto per non essere tacciata di quella che smette di essere costante a 61 giorni dalla fine.

#62 Inaccettabile

Doveva succedere prima o poi. 
Mi sono totalmente dimenticata di scrivere ieri sera e così oggi vi beccate due post.
Inaccettabile, vero?
Eh lo so. Ma consideriamolo un ritardo di dieci ore.
Io odio il ritardo e i ritardatari in generale. Considero il ritardo una mancanza di rispetto nei confronti di chi attende. In questo caso, però, mi sento un po' meno in colpa perché non ho abituato i miei lettori a scrivere ad un'ora specifica.

E' cominciato questo lungo fine settimana di Ognissanti. Noi ci siamo svegliati un po' tardi per andare dove volevamo andare quindi partiremo domattina.
Oggi tentiamo una puntata Oltralpe incuranti delle condizioni meteo novembrine.

Incredibilmente è finito ottobre con i suoi seimilatrecentododici giorni.