lunedì 17 febbraio 2020

Il viaggio breve

Io non ho mai volato.
Non ho mai preso un aereo e sono terrorizzata dall'idea di farlo.
Per combattere questa paura, una decina di anni fa, ho prenotato un volo in parapendio in doppia. Ho pensato che se avessi trovato la forza di volare in questo modo, prendere l'aereo mi sarebbe sembrata una passeggiata. D'altra parte ci sono persone che prendono l'aereo con la leggerezza con cui salgono su un treno e non capisco perché, per me, dovrebbe essere diverso.
Per ragioni dovute alle condizioni meteo, il mio volo in parapendio è stato rimandato due volte e io non ho voluto forzare il destino, annullando l'esperienza.
Volare è il metodo più sicuro per viaggiare. E' statistica. Matematica. Sarà che l'esame di statistica all'università non l'ho mai dato, ma la mia mente si rifiuta di accettare una me che vola.

Oggi, un'amica mi ha portato quattro cartoline da Sindey per la mia collezione. 
Complessivamente, circa 21 ore di volo solo andata. Non voglio neanche immaginare quanto ci metteremmo se dovessimo andarci via terra e mare.
L'idea di essere impossibilitata a raggiungere la gran parte del globo senza volare, da una parte, mi dispiace. Dall'altra, anche se non avessi paura di volare, in gran parte del globo non ci andrei lo stesso.
In ogni caso, da un anno a questa parte sento la necessità di affrontare questo "scoglio".
I miei amici (che non hanno paura di volare) mi consigliano un viaggio breve, per rompere il ghiaccio. Ne ho identificati tre o quattro, di viaggi brevi. In due posti sono già stata: Londra e la Sicilia. In altri mi piacerebbe andare: Berlino e Grecia.

Tanti anni fa ero sul traghetto che attraversava la Manica. C'era vento e tempesta e il comodo viaggio di tre quanti d'ora è durato una mezza infinità, con la nave che dondolava in modo osceno. In quel frangente, ho assistito a una crisi di panico di una signora che, in quel momento, era certa che saremmo tutti morti. Il personale l'ha accompagnata in uno stanzino e sedata, suppongo, visto che ha smesso di urlare quasi istantaneamente.

Ecco.
Io ho paura soprattutto di essere così.
Di essere quella signora con la crisi di panico che deve essere portata in uno stanzino e sedata.
Alla fine, pensandoci proprio bene, non so se ho più paura di volare oppure di essere presa da un attacco di panico per la paura di volare.
Comunque ci sto pensando seriamente al viaggio breve.
Nel mezzo del cammin di questa mia vita potrei anche ingoiare qualche goccia di Lexotan e vedere se la mia paura di volare è reale o immaginaria.

Il brano di oggi è Learning to fly dei Pink Floyd. Un pezzo gigantesco per colmare il gap di giorni in cui la pigrizia ha sovrastato la tastiera.


Le mie nuovissime cartoline australiane

lunedì 3 febbraio 2020

Bonnie & Clyde

Alla fine ci siamo andati, a fare il tour di Torino sul Ristotram.
Erano circa sei mesi che la mia mezza mela cercava di prenotare.
Abbiamo deciso che un giro sul tram storico di Torino valesse bene un travestimento a tema, così ci siamo calati nei panni di Bonnie & Clyde e siamo tornati ai primi del Novecento.
Il tour è sicuramente caratteristico. Forse più adatto ai turisti che ai torinesi, attraversa tutto il centro molto lentamente dando modo di apprezzare la città e, soprattutto, per permettere alle persone di mangiare, di bere e conversare come fossero al ristorante. Non c'è nessuno, infatti, che illustri le bellezze di Torino o semplicemente comunichi di fronte a quale edificio o zona si passi.
Non bisogna commettere l'errore di aspettarsi di mangiare chissà cosa. Diciamo che siamo poco sopra il livello "mensa aziendale". D'altra parte sul Ristotram non possono cucinare ed è, di fatto tutto, cibo da catering. Le porzioni sono normali e, spesso, passano con i vassoi per il bis, giocandosi la carta "non eccellente ma almeno abbondante". 
Il personale a bordo è gentile e disponibile. La carrozza è ben riscaldata e piuttosto comoda. I tavoli da due sono solo la metà e noi abbiamo avuto la fortuna di accaparrarcene uno. In caso contrario due coppie vengono "accoppiate" in un piccolo tavolino, cosa che in certi casi potrebbe risultare poco piacevole.
Io e la mia mezza mela, nei panni di Bonnie & Clyde ci siamo divertiti. Fotografare la Torino notturna da un tram illuminato non era cosa semplice perciò ci siamo limitati a godercela. Essendo partiti senza particolari aspettative, la nostra impressione è stata positiva.