martedì 30 luglio 2019

#155 Quello che non strozza ingrassa

Oggi è martedì ma siccome non ho avuto il tempo di farci caso è andato tutto come doveva andare. Dovrò imparare a non farci caso, al martedì.
Alla fine è bello pensare che siamo noi che attiriamo le cose storte.
Quelle quotidiane, eh, sia inteso. 
Non quelle che non ci competono.

Tuttavia sono un po' preoccupata per l'orto e, in particolare, per i pomodori. Dopo alcune ricerche effettuate potrebbe non essere il ragnetto rosso il problema. Potrebbe essere un problema di errata irrigazione. Forse bagniamo troppo o male.
Voglio pensare che quest'anno sia stato un'esperimento per capire il terreno.
Non che non crescano le verdure. Ma questa cosa dei pomodori non mi era mai successa e stiamo valutando tutta una serie di ipotesi.
Così, come quando stai male ma non sai che cosa sia, per prima cosa prendi una tachipirina o un antinfiammatorio sperando che passi, cominceremo ad attuare una serie di blande contromisure.
Tra le altre cose, stasera dopo cena abbiamo fatto una sfida a Uno con il mio figlio minore. Ho vinto credo per la prima volta nella mia vita. 
Di martedì.

Ho anche stampato ufficialmente l'ultimo rotolo di carta sul plotter.
Magari succederà di usarlo ancora una o due volte ma la mia avventura settennale nel campo dell'abbigliamento personalizzato si sta avviando alla conclusione.
Da una parte non posso che esserne contenta. 
Dall'altra mi mancherà. 
Perché pensavo sarebbe durata di più. 
Perché pensavo che ci fosse ancora spazio per riuscire a lavorare in proprio. 
Perché, alla fine, era un lavoro creativo che mi piaceva anche se, come in ogni lavoro, c'erano giorni che avrei volentieri mandato tutti al diavolo.
Pazienza.
Quello che non strozza ingrassa. In ogni campo.

lunedì 29 luglio 2019

#156 Zucchine

Tornare alla normalità è stato assai faticoso, devo dirlo.
Ma anche bello.
I miei pomodori stanno cominciando a maturare ma alcuni hanno "contratto" un parassita identificato, da chi ne sa di più di me, come "ragnetto rosso" che ha danneggiato parzialmente alcune piante.
Durante quest'ultima settimana mista di luglio e agosto cercherò una soluzione. Mi spiace perché alcuni pomodori sono maturati ma piccolini e con il "sedere" marcio. Quindi, in sostanza immangiabili. Ma ci sono altri frutti sulle piante (assai se devo dire) ancora salvi e vorrei proprio evitare che la bestietta malvagia me li uccidesse, con tutto il lavoro per tirarli su in modo decente.
Tutto il resto invece procede. La produzione di costine, zucchine, agretti, peperoni e peperoncini (e fagiolini, sebbene in ritardo) è quotidiana. 
Stasera ho cucinato pesce e zucchine. E la mia figlia femmina mi ha detto: "Ma ancora zucchine?".
Uff. 
Abbiamo appena cominciato. 
La mia mezza mela è a Massa Carrara per lavoro.
E io ho già sonno alle alle 22.30.
Quindi credo che la cosa migliore sia che io vada a dormire.
Buonanotte ragazz*

domenica 28 luglio 2019

#157 Sono contenta

Quarto e ultimo giorno dallo spazio.
Approfitto di quest'ora di tranquillità pomeridiana poiché dopo sarà impossibile trovare il modo per scrivere.
Il Festival sta volgendo al termine. Anche quest'anno è stato faticoso ma bello. Migliaia di persone, tutte diverse nelle età, nei colori, nei generi, nei caratteri sono arrivate da vicino e da lontano e hanno animato questo posto che normalmente è un piccolo presidio No Tav circondato da campi. Centinaia di volontari hanno preparato pasti, lavato e pulito spazi, costruito iniziative culturali e musicali principalmente solo per il puro piacere di partecipare.
Una comunità unita che dona il suo tempo per costruire qualcosa che da soli sarebbe impensabile è assolutamente meraviglioso. E sono contenta di farne parte. Sono contenta di essere immigrata in valle di Susa tanti anni fa. Proprio contenta.

sabato 27 luglio 2019

#158 La quiete dopo la tempesta

Terzo giorno dallo spazio.
Stamattina il meteo ha voluto spaventare un po' i campeggianti, buttando giù una mezzoretta di diluvio. Poi ha deciso di premiare l'intento del festival riportando il sereno.
Siamo dunque passati dai 37 gradi di stanotte ai 27 di stamattina e ai 19 di mezzogiorno, per tornare nel pomeriggio alle piacevoli temperature estive.
La gran parte dei campeggiatori è andata alla marcia No Tav di oggi. Io, questa volta, sono rimasta a fare il guardiano del faro. Stasera non sarei mai stata in grado di effettuare il turno bar.
C'è una quiete innaturale qui, in attesa che tornino coloro che sono andati a Giaglione. Persino il sound check non è ancora cominciato. C'è persino silenzio. Nell'ufficio della comunicazione i rimasti sono nelle loro faccende affaccendati sopra mezzi di comunicazione vari, in attesa di notizie dalla Clarea.
Il tempo passa in fretta nonostante il momento di quiete.
Domani è l'ultimo giorno. Poi sarà tutto nelle mani di chi dovrà smontare.

venerdì 26 luglio 2019

#159 Non so voi

Scrivo mentre suona la PFM.
Tutto sommato non è male.
Ho i figli sparsi, in attesa di Ernia. Che non è un'esplosione di una parte del corpo, inguinale o meno, ma proprio un artista. Cosa canti io lo ignoro o, per lo meno, ho provato a non ignorarlo ma non sono riuscita ad andare oltre le sette battute. Ma è un mio limite, forse.
Un'amica che ho affianco mi ha detto che il problema è solo che ho voluto riprodurmi. In effetti se non lo avessi fatto adesso andrei a dormire. O per lo meno sulla navetta per andarci.
Invece aspetto Ernia.
Che oltretutto, detta così, sembra pure una roba brutta.
Comunque non assicuro sull'ora dei post del week-end perché ho due turni bar malvagi proprio tra l'ora di cena e l'ora in cui scrivo di solito. 
Mi dovrò sbrigare a comunicare nel pomeriggio altrimenti mi tocca la tarda notte. E preferirei dormire.
Non so voi.

giovedì 25 luglio 2019

#160 Le uniche

Mi perdonerete il post breve.
Sono stanca ma soddisfatta e sono a casa prima di mezzanotte. Cosa che forse mi riuscirà solo stasera in quattro giorni.
E' partito il Festival Alta Felicità.
Se non ci siete mai stati, fateci un salto. Ne vale sempre la pena.
Vi abbraccio e mi metto a nanna.
So che non ci sono contenuti in queste righe.
Sono le uniche che ho potuto immaginare.

mercoledì 24 luglio 2019

#161 Per lo meno

Oggi ho usato uno dei due macchinari enormi che mi servono per lavorare per l'ultima volta. Prima che lo spegnessi, il tubo che porta l'aria compressa si è staccato, come per prendere commiato anche lui. Una incredibile coincidenza se ci stai a pensare.
Domani comincia il mio viaggio parallelo nel Festival alta felicità. Quattro giorni di meraviglioso delirio, tra musica, gente, agio e disagio. Speriamo che il tempo sia clemente, perché alla fine non ci siamo mai scampati qualche temporale ma è sempre andata abbastanza bene.
Fa caldo in questi giorni. C'è un'afa che non si respira. Anche la sera, a casa, non si muove una foglia e fa caldo. 
Mio figlio mi ha fatto schiantare dal ridere perché mi ha detto "Non posso tenere il mento attaccato al petto perché sudo". Sì. Si suda a fare qualsiasi cosa. Se ci pensi bene anche a respirare.
I pomodori sono felici. Maturano ogni giorno sempre di più. Anche tutto il resto dell'orto è felice. Per lo meno finché non esagererà. Poi comincerà a patire anche lui.
D'altra parte fior fior di proverbi si sbracciano a dire che il troppo non va mai bene.
Ma domani comincia il mio viaggio parallelo perciò non mi resta che augurare a tutti un buon festival.

martedì 23 luglio 2019

#162 Sfogo

Ora voi potrete non crederci. Ma io lo sapevo.
L'ho capito, soprattutto, dopo il comizio di Grillo a Susa. Forse prima. Ma il comizio mi è parso palese. Il M5S non era (e non è) un movimento antipolitico o a-qualsiasicosasiautodefinisca. Non lo è mai stato. E' nato, vissuto, cresciuto e maturato a destra. 
Poi, qui se dici che il Tav non s'ha da fare prendi voti anche se sei una marionetta del Muppet show o il cane di mia nonna, ma questo non fa testo. 
Evidentemente molte persone non hanno ancora capito che il Tav non s'ha da fare non perché passa di qui. Ma perché è un progetto inutile, devastante e mostruoso oltre che un enorme spreco di soldi.
E, dunque, si chinano a chiunque lo dica. Purchè non sia di sinistra. Perché i comunisti mangiano i bambini, vogliono abolire la proprietà privata e lucrano sugli immigrati pagando le ONG perché li portino tutti qui da tutto il mondo. Mi pare chiaro. Lapalissiano.
Io mi auguro che i beneficiari del portentoso reddito di cittadinanza siano tanti e vadano poi tutti a votare, perché temo che il M5S dopo le dichiarazioni di oggi di Conte possa solo scolpirsi la lapide.
Il Tav, oltre che un'opera, è un simbolo. Un simbolo di tutto quello che, adesso, non serve più. Come continuare a produrre plastica, a non considerare il riscaldamento globale, a coprire il verde con il cemento, a difendere confini, a preferire costruire capannoni invece di rimettere a posto gli argini, leggi sulla legittima difesa invece di promuovere l'interazione e l'equità, aprire i bordelli invece di tutelare la donna, fare la legge Pillon invece di difendere i bambini (e non solo) da genitori violenti.
A questo si aggiunge che io a Di Maio, nella sua persona, forse non lascerei neanche le piante da bagnare a casa. Figurati un governo.
Sull'altra parte verdognola dello stesso neanche mi dilungo. Ha il colore e il sapore verdognolo tendente al nero. Neanche ci voglio perder tempo.
Ora al prossimo che mi scrive "E allora il PD?" vorrei togliere il diritto di voto. E' vero non è democratico. Ma se tu che mi leggi ancora pensi che io voti il PD vuol dire che non solo non hai capito niente di quello che sono ma soprattutto che dovresti imparare a leggere. Perché il 35% degli italiani non comprende un testo scritto. Legge ma non comprende. Non ti fa impressione questo dato?
Dai, dimmi ancora che i problemi sono gli exracomunitari o il Tav.
Per favore.

lunedì 22 luglio 2019

#163 Sarebbe bello

Come sarebbe bello se sapessimo amare come sanno fare i cani, con la loro stessa pura, invincibile e indissolubile forza e senza dubbi. Mai.
Aaron, il nostro cane, mi ama così. Mi ama anche quando non sono simpatica e gli grido dietro perché, per esempio, è sempre in mezzo ai piedi mentre cucino o pulisco.
Ma essermi sempre vicino è il suo modo per dirmi che mi vuole bene. 
Se vado a dormire, lui viene con me. Se vado fuori a stendere, lui mi segue. E via dicendo. Sul divano appoggia la testa vicino alla mia. Se sono un po' distratta cerca di capire cos'ho e mi conforta. Se tardo all'orto mentre la mia mezza mela è già andata verso casa mi abbaia e mi esorta a muovermi che sono in ritardo. Ma non si muove. Non mi lascia. Mi abbaia e guarda la mia mezza mela allontanarsi come per dirmi: "Vedi? Lui già va e tu sei qui. Ti muovi?". Ma non si muove. Mi aspetta.
Aaron è un cane dolcissimo.
Quando ero bambina sono cresciuta con un pastore tedesco femmina, Lupa. Quando stava male (io ero ancora bambina) i miei mi hanno mandato in vacanza perché io non la vedessi morire. Quando sono tornata mi hanno raccontato un sacco di belle storie sul paradiso dei cani e io ci ho creduto. E' stato un gesto tenero. 
Poi, mio papà ha preso un altro pastore tedesco femmina, Bora. Io ero già più grande e lei è stata una grande compagna di avventure.
Ora, tantissimi anni dopo c'è questo cane bianco che perde un cane di pelo ogni giorno e non riesce ancora a non essere troppo esuberante ma è dolcissimo e sempre entusiasta.
E' un impegno, certo. Ma il suo cuore batte all'unisono con il nostro ed è assolutamente impagabile.

domenica 21 luglio 2019

#164 Tutto qui

Io amo profondamente i fine settimana.
Sono profonde boccate d'ossigeno.
Domani è lunedì. Vorrei che fosse già settembre ma mi tocca di aspettare ancora un mese e una decina di giorni. Pressoché il massacro.
Ma non ci voglio pensare. Voglio cercare di risolvere i problemi uno alla volta man mano che si presenteranno.
Sarà un massacro.
Di buono c'è che questa settimana ci sarà il Festival Alta Felicità. Un altro massacro ma positivo e divertente. Per lo meno di solito. Il bilancio vero si fa solo domenica notte.
Il Festival mi ha dato l'opportunità di presentare Stefano Benni, di conoscere persone interessanti e artisti eccezionali. Allo stesso tempo il Festival mi strema. Ma è una di quelle cose alle quali sono affezionata e che mi fanno sentire viva.
Vorrei che domani non fosse lunedì.
Tutto qui.

#165 Il nome della rosa

Un reading de "Il nome della rosa" alla Sacra di San Michele.
Non mi dite che sia scontato perché non lo è.
Grazie alla mia adorabile amica libraia che ce ne ha parlato e ci ha coinvolti, io e la mia mezza mela abbiamo potuto partecipare a questo evento.
Bravo. Bravissimo Tommaso Ragno che ci ha portato nel medio evo con la sua voce meravigliosa.
Bella. Bellissima la Sacra, che ancora non avevo avuto l'opportunità di vedere di notte. Oltretutto con una guida molto simpatica e brillante.
Piacevole. Piacevolissima la compagnia prima, durante e dopo.
Le foto le ha scattate la mia mezza mela che ha un telefono di ultima generazione. Le mie facevano pietà. Perché ho perso la sana abitudine che avevo una volta di portarmi sempre appresso la Canon. E il mio telefono ... beh... fa le cose che deve fare un telefono.
Ora è tardi, tardissimo.
Vi lascio in compagnia di alcuni scatti. Spero rendano anche solo parzialmente l'idea.






venerdì 19 luglio 2019

#166 Fateci caso

La vita è un continuo spunto di idee per scrivere racconti.
Perché non c'è fantasia che regga il confronto con la realtà.
Io sono una grande appassionata di nevrosi.

Nevrosi: [Sostantivo femminile] Disordine mentale di natura prevalentemente psicologica, derivato da un conflitto inconscio tra l'individuo e l'ambiente.

Meno male che c'è scritto "inconscio" perché vorrei capire chi non ha un conflitto di varia natura tra sé e l'ambiente.

Inconscio: [aggettivo e sostantivo maschile] Che si verifica al di fuori del controllo della coscienza.

Dunque le nevrosi sono parte integrante di noi stessi. Tutti, bene o male, soffriamo di una qualche forma di nevrosi. Ovviamente le nostre non le percepiamo essendo conflitti inconsci, ma quelle degli altri ci risultano più leggibili. 
Mi piace parlare con le persone. Mi piacciono le loro debolezze e i loro punti di forza. Mi piacciono quasi tutte le persone. Poi ci sono persone che non mi piacciono.
In rigoroso ordine sparso, non mi piacciono: le persone che si ripetono continuamente, le persone che non si lavano, le persone che parlano quasi solo esclusivamente dei loro problemi di salute (specialmente quando non sono gravi), le persone che non ridono mai, le persone che non parlano ma "informano", le persone che mi toccano per mantenere la mia attenzione, le persone che non mi guardano negli occhi quando mi parlano, le persone che fanno il bagno il mattino in profumi più o meno scadenti uccidendo il mio odorato per ore.

Voi direte che mi sto contraddicendo perché prima ho affermato che mi piacciano quasi tutte le persone.
Fateci caso, ma solitamente gran parte di queste caratteristiche si trovano spesso nei medesimi individui.

giovedì 18 luglio 2019

#167 Cinque pezzi

Oggi ho cucito una t-shirt.
Non ho rattoppato un buco.
Ho proprio cucito da zero una t-shirt. Partendo dai cinque pezzi che la compongono. Non avevo mai usato la taglia-cuci. La lineare, sì. Ma la taglia-cuci no. Sono molto felice di aver imparato una cosa nuova. Mi piace imparare cose nuove. Ci ho messo del tempo e, in più, ho sudato come se stessi correndo ma ce l'ho fatta.
Saper usare le macchine da cucire è senz'altro utile.
Resto più brava con il mouse ma non è che in un giorno si può imparare a cucire. Ci vanno anni di esperienza. Come per ogni cosa, d'altra parte.
Però sono contenta.
Mia madre possiede una vecchia Singer che ha provato a farmi usare qualche volta ma io non ho mai preso neanche in considerazione l'idea. Ora, per lavoro, mi sono trovata costretta a usare anche le macchine da cucire e, tutto sommato, non è male.
Guardare il bicchiere mezzo pieno. In sette anni nell'abbigliamento ho imparato come si sceglie e si tratta la stoffa, come si taglia, come si fa un modello, come lo si disegna e anche come lo si cuce (per lo meno a grandi linee, quest'ultima cosa). Finirà ma mi avrà lasciato nuove competenze. Magari potranno servirmi, anche solo per farmi un vestito-sacco se dovessi trovare una stoffa che mi piace in modo particolare.

mercoledì 17 luglio 2019

#168 Nessuno

Oggi è morto Camilleri.
I suoi libri saranno imperituri e spiace molto che sia scomparso un uomo, pur longevo, che avrebbe avuto ancora così tanto da dire e da raccontare.
Ho amato molti suoi scritti. Alcuni li possiedo.

Oggi, persone che non sanno distinguere la "o" disgiunzione dalla "ho" come prima persona del verbo avere si sono permesse di gioire sui social della scomparsa del maestro per motivi puramente politici.
Io non discuto le opinioni. Ognuno ha il diritto e il dovere di averne.
Le aveva Camilleri come le ha l'uomo che non sa distinguere "o" e "ho" ed è giusto.
La differenza è che Camilleri sapeva argomentare le sue (opinioni) e anche rispettare quelle altrui, cosa che evidentemente manca alla controparte.

E' importante avere un'opinione.
Ma l'opinione non è la verità insindacabile.
Bisogna avere l'umiltà di saper cambiare opinione quando le ragioni della controparte sono più ragionevoli della nostra.
Per capire ragioni diverse dalla nostra bisogna saper leggere, comprendere un testo e avere la forza di superare le otto righe di testo per andare oltre gli slogan e la propaganda.
Leggere, studiare e informarsi ci rende palese non solo la differenza tra "o" e "ho" (che avremmo già dovuto avere chiara dopo la quinta elementare) ma ci apre il cervello e ci fornisce i metodi per apprendere e sostenere il confronto.

Camilleri sapeva scrivere e parlare e confrontarsi. Sapeva immaginare così bene da portarci in viaggio con le sue parole. E non aveva la verità in tasca ma le sue opinioni. 
E nessuno.
Nessuno si dovrebbe permettere di gioire della sua scomparsa.
Nessuno.

martedì 16 luglio 2019

#169 Un giorno di pioggia

Il sole che ti sveglia il mattino aggiusta tante cose.
Oggi è già il 16 luglio.
Tra meno di dieci giorni comincia il Festival Alta Felicità. L'unico momento dell'anno in cui mi prendo due giorni di "ferie" infrasettimanali.
Stamattina, per la prima volta da quando lavoro (tanti e tanti anni) non mi sono svegliata in tempo perché non avevo puntato la sveglia. Ho aperto gli occhi e ho pensato "Oh com'è chiaro. Chissà quanto manca alla sveglia". Erano le 7.50. Tardissimo: 35 minuti di ritardo sulla tabella di marcia del mattino. Non so neanche perché mi sono svegliata invece di continuare a dormire fino alle otto e mezza (ora in cui generalmente mi sveglio durante il fine settimana salvo festaccia del giorno prima).
C'era una mosca che mi infastidiva.
Mi ha ricordato la barzelletta del tizio che rimane isolato sul tetto di casa durante un'alluvione. Chiede a Dio di salvarlo e arrivano due barche e lui non ci sale perché dice che Dio l'avrebbe salvato. Poi muore. E chiede a Dio: perché non mi hai salvato? E lui/lei/esso risponde che gli aveva mandato ben due barche e lui non ci era salito.
Raccontata così non fa ridere. Forse non fa ridere in generale. Ma la mosca mi ha ricordato questa barzelletta.
Comunque ho recuperato alla grande e, alla fine, sono arrivata con soli 15 minuti di ritardo a prendere la mia amica-socia-sorella (pre-avvertita del disagio).
Nonostante fosse martedì, la giornata non è stata per nulla male. Ho avuto qualche alterco con "grafici" vari ed eventuali ma succede così sovente che potrei scriverci un libro. Niente da rilevare, insomma.
L'orto ha gradito assai la pioggia di ieri.
Oggi era meraviglioso.
Può darsi che un giorno di pioggia abbia fatto bene a tutti.

lunedì 15 luglio 2019

#170 Vero?

Oggi è stata una giornata strana.
Sarà che c'erano 14 gradi mentre solo ieri l'altro ce n'erano quasi il triplo.
Sarà che sto combattendo la mia battaglia per cercare di concludere il mio percorso lavorativo nel migliore dei modi possibili ma, a volte, mi sembra la lotta di Don Chisciotte contro i mulini a vento.
Vorrei avere la forza di carattere e la faccia da schiaffi di Rossella O'Hara e, spesso, anche le armi di Neo.
Vorrei soprattutto non avere questo opprimente senso di responsabilità. Le persone che ne sono prive vivono meglio. O per lo meno mi sembra. Io non so cambiare idea a seconda del vento che tira. Io non so fregarmene se qualcosa, in qualche modo, mi compete. Eppure ci sono persone che non fanno nessuna fatica e mi chiedo come ci riescano.
E' un periodo faticoso. Se fossi nata ricca lo sarebbe senz'altro meno. Ma (non so se dire sfortunatamente) non lo sono.
Ciò nonostante sono una persona fortunata. E, generalmente, portata a vedere il bicchiere mezzo pieno. Me lo ripeto in continuazione in questi mesi. Perché è vero. Sono una persona fortunata. Più mi guardo intorno e più ne prendo consapevolezza.

- Ma che post noioso.
- Vabbé, scrivo per me, posso essere noiosa ogni tanto?
- Mmm...
- Non stare a sindacare sempre.
- Se non sindaco io, che sono te, chi lo fa?
- Un altro fuori di noi?
- Non ci pensare neanche. Solo io posso sindacare me stessa.
- Scrivi post noiosi perché sei noiosa.
- Pazienza
- Pazienza un corno
- Dai che passa
- Tutto passa, tranne la morte
- Divertente e allegra questa sera!
- Lo so, è la mia parte affascinante
- Almeno non hai perso il sarcasmo
- Ah quello mai
- C'è speranza dunque
- Sempre
- Quanti avverbi
- Vero?

#171 Con i sandali

Maleficient ha scampato l'orto oggi.
E anche io.
Nel pomeriggio siamo andati al cinema, divisi tra le più recenti avventure dell'uomo ragno e un film assai mediocre sulla caducità della vita ma con il sempre bellino Johnny Depp.
Siamo partiti da casa che era estate. Siamo tornati in autunno inoltrato. Ma vestiti da estate. Con i sandali. Vi dico solo che ho fatto accendere il riscaldamento in auto perché mi si stavano congelando i piedi.
Eliminando questo ritorno temporaneo alle temperature autunnali, questa è stata una delle domeniche più tranquille dell'anno.
Sfortunatamente domani è già lunedì.
Peccato perché avrei dormito volentieri un'altra mattina fino alle nove e mezza.

sabato 13 luglio 2019

#172 Maleficient

Stasera ho la segretaria. Ha le unghie talmente lunghe che fa fatica a schiacciare i tasti. Lei sostiene che non sia vero. Ma la guardo e mi sembra Maleficent che cerca di usare una tastiera.
Maleficent è mia figlia.
Io sono in cerca dei gatti: quello disabile ma bello e quella piccola (Maleficent dice che ha l'espressione di un serpente). Sono andati fuori in cerca di avventura.
Comunque Maleficent non se la cava male con la tastiera.
Siamo tutti molto sazi. L'all-you-can-eat giapponese ci spinge sempre a mangiare di più di quanto ne avremmo necessità. Io ho ordinato sei piatti e me ne sono arrivati almeno sette. Stanotte sognerò di essere inseguita dal sushi.
Maleficent se la prende con la mia mezza mela perché guarda un brutto programma in tivù. Non sa che i programmi trash sono i suoi preferiti. Lei sostiene che questo non sia trash ma brutto. Io sono del parere che l'unico programma trash ma non brutto sia l'obesity centre di Caserta. Che a Morandi che canta "Fatti mandare dalla mamma" lo seppellisce .
Ora vado a cercare di digerire qualcosa.
Domani porto Maleficent all'orto.
Magari faccio un filmato di lei che strappa le erbacce.
Sono maleficent.

p.s. aiutatemi per favore,non voglio D: [Maleficent]

#173 Aggià!

Vento caldo. 
Serata a Busso beach (centro del paese, nda), come direbbero i miei figli.
Film all'aperto sulle lotte operaie degli anni '70 e '80.
Birretta.
Chiacchierata e due tiri a ping-pong.
Casa.
Letto. Posizione comoda. Palpebra suadente.

Amore?
Eh?
Devi scrivere.
Aggià!!


Cosa serve farsi una promessa di continuità se poi devo farmi ricordare le cose?
Finora era stata una giornata positiva.
Mi ero ricordata tutto quello che dovevo prendere o fare senza nemmeno leggere i milioni di bigliettini che mi faccio per non dimenticare le cose. Neanche fossi un Buendìa.
La mia mezza mela dice, giustamente, che dovrei avere un'agenda. Ma io l'ho dismessa con il lavoro d'ufficio. E poi non ne ho più sentita l'esigenza. Come dell'orologio. Un giorno si è rotto il cinturino e io ho sclerato quella settimana ma non ho trovato il tempo di andare a sostituirlo. Ora non lo porto più. Ci sono mille mila aggeggi che mi dicono che ore sono: il telefono, il microonde, la tivù e via dicendo. Ogni più o meno utile aggeggio intorno a me ha l'orologio.

A questo punto, però, dovrò riconsiderare l'ipotesi dell'agenda.

giovedì 11 luglio 2019

#174 Risposte

Oggi ho avuto un'interessante conversazione con la mia amica-socia-sorella al lavoro. Si parlava di quali sono gli eventi storici, politici o sportivi che ci rimangono talmente impressi da ricordare esattamente cosa facevamo in quel momento.
Tutto è nato perché la radio parlava del 2006. L'anno in cui l'Italia vinse i mondiali. Io e un sacco di altre persone eravamo al presidio No Tav di Bruzolo, che poi è stato bruciato da anonimi, e avevamo montato un proiettore e uno schermo per vederla tutti insieme.
Da lì, ho detto che mi ricordavo anche cosa facevo nel 1982 quando l'Italia vinse i mondiali. Avevo 12 anni ma me lo ricordo bene. Ero a casa, con i miei, guardavamo la partita e potrei giurare che faceva bello e caldo. C'era un silenzio innaturale che è esploso in un boato al termine della finale.
Poi, pensandoci mi ricordo il giorno che hanno trovato il corpo di Aldo Moro ed era il 9 maggio '78 e io ero ancor più piccina. E poi l'11 settembre 2001. Molto tempo dopo. Io ero in ufficio e guardavamo atterriti su internet le torri gemelle crollare.
E poi... e poi nulla. Mi ricordo tantissimi altri fatti di cronaca o momenti ma non saprei dire cosa facessi in quel momento. Non saprei dire cosa succedeva intorno a me. Perché? Cosa c'è di differente?
Mi sono chiesta se sono l'unica che non riesce, per fare un esempio, a ricordare cosa faceva mentre L'Aquila crollava sotto il terremoto o Alfredino moriva nel pozzo artesiano?
E' tutto il giorno che mi interrogo ma, per ora, non ho trovato risposta.
La mia mezza mela sostiene che io mi ricordi di queste cose perché le ho vissute "in diretta". Perché ho smesso di fare qualcosa di ordinario per seguire la notizia. Ma non sono certa che sia così.
Datemi il vostro parere.

mercoledì 10 luglio 2019

#175 Chi può dirlo?

Stasera ho cucinato tutto quello che l'orto ha prodotto. Compresa la portulaca, che cresce selvatica e incontrollabile in ogni spazio libero da semina (ma anche no). 
Finalmente non c'è più solo insalata. Al club delle cose commestibili poiché "mature" si sono unite zucchine e agretti. 
Abbiamo mangiato tardi. Io ho fatto tardi nell'orto e la mia mezza mela ancora più tardi al lavoro. Sono rarissime le sere che riusciamo a cenare alle venti. Solitamente si va verso l'ora seguente. Abbiamo tardato pian piano anche noi, come hanno fatto i film in prima serata. Tanto tempo fa erano alle venti, poi alle venti e trenta, poi alle ventuno e adesso mai prima delle 21,30.
Sarà l'estate.
Matita mette le sue zampette nerastre sulla tastiera e scrivere diventa una sfida. 
36'è++è''''''''''''''''''''''p0
L'ha scritto lei. 
Ci teneva a dirvelo.
Adesso ci dedichiamo a riposare.
Buona notte mondo.

martedì 9 luglio 2019

#176 A chilometraggio illimitato

Mi è sempre piaciuto leggere fin da bambina. E ho sempre amato le biblioteche e le librerie. Mi piacciono le copertine, il profumo delle pagine e le promesse della quarta di copertina. Mi piace pensare che ogni libro racconti una storia e che se una storia particolare mi sta cercando io sentirò il suo richiamo.
Mi piace leggere e mi piace presentare i libri perché il dialogo con l'autore riesce sempre a darmi nuovi spunti per pensare, capire, approfondire.
Stasera sono stata ospite della biblioteca di Villarfocchiardo a presentare un volume e un autore, Roberto Gastaldo, che già avevo presentato una volta quest'anno. 
In piazza, all'aperto, con i profumi della sera e di un temporale che ci ha voluto graziare. E' stato un momento assai piacevole e ci ha portato a discutere di molti argomenti che andavano ben oltre il libro oggetto della presentazione.
Stasera ho anche scoperto che la biblioteca di Villarfocchiardo ha messo online la lista dei libri catalogati, sul sito del comune. Magari lo hanno fatto anche tante altre biblioteche e domani andrò a vedere se è una prassi comune o meno. Ma è bellissimo che si possa scorrere la lista dei testi anche da casa o sul treno mentre si torna da lavoro - per fare un paio d'esempi - e scegliere le letture che interessano. 
La biblioteca è una risorsa importante per un paese o una città. Dà l'opportunità di leggere senza dover per forza acquistare un libro. Perché non è detto che ci piacciano tutti i libri che cominciamo a leggere. E non è detto neppure che ce li possiamo permettere.
Mi chiedo come mai siano luoghi così poco frequentati.
"Una storia che non conosci non è mai di seconda mano" canta Samuele Bersani "E' come un viaggio improvvisato a chilometraggio illimitato". 
Ve la consiglio la canzone.
Ma vi consiglio soprattutto le biblioteche.

lunedì 8 luglio 2019

#177 Alla guida

Stamattina, come sempre, sono passata a prendere la mia amica-socia-sorella per andare a lavoro. Arrivata poco dopo piazza del mercato mi sono trovata davanti (nel mio senso di marcia) una Panda, modello vecchio, verde chiaro che aveva un'andatura un po' zizzagante.
A volte succede. Le persone si distraggono al volante.
Questo veicolo zizzagava assai più del solito, però, invadendo talvolta il senso di marcia opposto,
"Vabbè, se hai comprato la strada stanotte potevi dirlo" commento tra me e me ma ad alta voce. 
La mia passeggera si distrae dai suoi pensieri e mi chiede cosa dico.
Le spiego che c'è questa Panda verde chiaro che sta facendo un po' la matta su strada.
E lei comincia a farci attenzione.
Malpasso. L'autovettura passa due o tre volte sulla corsia opposta.
Rallento. Così se dovessero cilindrarla ho la certezza di non essere coinvolta nell'incidente.
Commentiamo che sembra, a tutti gli effetti, la guida di una persona pesantemente ubriaca.
La mia amica-socia-sorella è preoccupatissima.
Mi dice di chiamare i carabinieri.
- Per dir loro cosa? 
- Non so, di quest'auto.
Divise tra l'inseguirla e il fermarla perché non sia un pericolo per l'umanità oppure liberarsene, decido, io, che non avrei potuto fare un granché. Quindi attendo un suo rientro stabile in corsia e supero.
Durante il sorpasso guardiamo il conducente. E' una donna. Sta bevendo da un bicchiere o da un barattolo qualcosa che ha il medesimo aspetto del vino rosso.
Rimango scioccata. Forse perché alla guida c'è una donna,
Ma non faccio nulla.
Nonostante la mia amica-socia-sorella insista che dovremmo chiamare i carabinieri.
Non avrei veramente saputo che tipo di conversazione intraprendere.

Chissà se è ancora viva.


#178 All'automatico

E' stato un bel fine settimana.
Antifascismo, fuoco, amici, carne alla griglia, fresco e montagna.
Sono salita fino al Truc del vent a fare i fuochi, poco allenata, e adesso ho un po' le gambe di legno. Ma sono salita e sono molto felice di averlo fatto. La passeggiata notturna mi mancava da tre anni.
Sono anche riuscita a cadere nelle ortiche. Non fatelo mai. E' molto molto fastidioso. Non scendendo dal Truc che ci sarebbe pure stato, ma a due metri dalla tenda. Preferirei non commentare.
Ora ho proprio bisogno di fare un buon sonno e di ricordare come mi sono sentita bene in questo fine settimana almeno per i primi due o tre giorni lavorativi. Sarebbe eccellente. 
Una ricarica di montagna.
Come un pieno all'automobile.
Per andare avanti qualche giorno senza dover avere subito la necessità di fermarsi all'automatico.

sabato 6 luglio 2019

#179 Notte a Balmafol

Qui il telefono non prende perciò accontentatevi di una foto dal Truc del vent. Se regge il video farò la diretta Fb dei fuochi.
Ora è sempre resistenza!


#180 Ok Google

Giusto. Sbagliato.
Ci sembra facile distinguere.
E' sbagliato uccidere.
E' sbagliato rubare.
E' facile no?
Essere coerenti è una cosa giusta. Occuparsi di chi si ama è giusto. Rispettare il prossimo è giusto.
Ma il concetto di giustizia non è così concreto, no?
Quello che è giusto in senso generale, in determinati casi può non esserlo. Dunque, si determinano regole e chi non le segue è nell'errore, chi le segue nel giusto. Quelle regole stabiliscono l'appartenenza a una società.

Stasera ho chiesto alla mia mezza mela di dirmi una cosa giusta. Indicare, tuttavia, una cosa sbagliata è abbastanza facile. 
Lui, giocando, ha chiesto al suo smartphone: "Ok Google dimmi una cosa giusta".
Le risposte sono state molteplici. Ne cito due.
"Il pipistrello calabrone pesa quanto una monetina".
"In italiano l'unico giorno della settimana non derivato dal latino è il sabato. Deriva infatti dall'ebraico shabbat che indica il riposo".
Non opinioni. 
Fatti.

Se ne desume che il giusto è l'insindacabile, l'innegabile.
Allora cos'è sbagliato?

Google dimmi una cosa sbagliata.
"Mi dispiace forse qualcosa non è andata per il verso giusto".

Forse no.
Forse siamo sbagliati noi, quando cerchiamo una ragione per ogni cosa o non la cerchiamo in nulla.

giovedì 4 luglio 2019

#181 Nove metri quadri

Ho sempre sognato una cucina grande.
Una cucina con tutti gli aggeggi che mi servono sempre (e quelli che non mi servono quasi mai) tutti a portata di mano. Ne possiedo a decine. Ogni volta che vado da qualche parte e vedo un aggeggio che non ho mi sembra che sia indispensabile. Anche se non lo è affatto.

Da ottobre dell'anno scorso ho una cucina grande.
E sono felice dello spazio che ho.
Mi sono resa conto, d'altronde, che per quanto spazio io abbia a disposizione - e ora ne ho e non si può negare - per me in cucina non c'è mai spazio sufficiente. Specialmente durante il periodo scolastico quando, nonostante le casa lo permetta, la cucina è il luogo dove si rintanano tutti.

La cucina è il cuore della casa.
Non so se sia una questione atavica dovuta al fatto che in cucina si mangia e, dunque, si vive. Non so neanche perché io sia così legata a questa stanza della casa. So che quando vado da qualche parte e ci mettiamo a chiacchierare in cucina mi sento a mio agio. I salotti pur bellissimi e comodissimi mi fanno sentire un'estranea.
Un'altra cosa che amo molto in cucina è la stufa. Ma qui dove abito non è una cosa fattibile. Per avere una cucina grande con una stufa ci vuole ancora più spazio. Vicino alla stufa non ci puoi piazzare quasi nulla, se non un mobile resistente. Dunque, spazio. Mi rendo conto che non ha un senso una casa con una cucina di 30 metri quadri.
Ma se potessi ci metterei anche una stufa e un divano. Giusto il letto non ci metterei. Ma per dormire ne bastano nove di metri quadri. 
No?

mercoledì 3 luglio 2019

#182 La metà

Abbiamo ufficialmente scavallato la metà dell'anno.
182 x 2 = 364
O meglio, tra ieri e oggi abbiamo scavallato la metà dell'anno.
Vuol dire che sono sei mesi che vi ammorbo ogni giorno per mantenere una promessa fatta a me stessa.

Da tre giorni esco di casa per andare a lavorare con il sole che splende e torno a casa sotto il temporale.
La temperatura è meno aggressiva e ho evitato di bagnare l'orto, certo, ma io avrei cose da fare che richiederebbero un clima non piovoso. Mi restano due tardo-pomeriggio per preparare tutto quello che serve per Balmafol. Sabato mattina ci toccherà di recuperare tutto il cibo e il vino e non ci sarà tempo per tutto il resto.
Domani è già giovedì.
Questa settimana è volata.
E' vero che non è venerdì ma è come lo fosse con il poco tempo disponibile.
Speriamo che le condizioni meteo cerchino di agevolarmi un pochino.

martedì 2 luglio 2019

#183 Magari ci arrivo

Partiamo dal presupposto che io sono totalmente dalla parte della Sea Watch. Lo sono a prescindere. Perché salva vite umane invece di farle annegare in mare. 

Io, giuro, per quanto una donna possa essere stronza, fascista o per quanto possa somigliare a quanto di più distante politicamente da me, non potrei mai augurarle di essere stuprata o peggio.

Per "restituire la dignità" all'Italia, come dice lui (il Salvini), questo governo lascia poco più di quaranta persone in mare. 
Senza neanche considerare tutto il resto della sua mala-politica, vorrei capire come restituiamo la dignità a questo Paese cominciando con il non accogliere i disperati, che siano 40 o 4000.
Ma, forse, io ho un concetto di dignità diverso da quello del vice premier.
Forse, anche il concetto di dignità è opinabile.

E poi ci sei tu.
Tu.
Tu che pensi che che questa sia una priorità.
Tu che pensi che risolto questo nodo dell'accoglienza, la tua vita sarà migliore.
Tu.
Mi devi spiegare come.
Mi devi spiegare il perché.
Perché io sono evidentemente idiota ma non lo capisco.
Se tu mi spieghi come migliori la tua misera (o meno misera) vita perché smettiamo di accogliere persone che scappano dalla guerra, dalla miseria o dalla tortura e me lo spieghi in un modo che io capisca, magari davvero i ragionamenti possono andare avanti.
Invece non me lo spieghi mai.
Io lo chiedo.
Lo chiedo sempre.
Perché io ho bisogno di capire.
Perché io te lo dico in tutta sincerità. Tutti i miei problemi quotidiani non hanno alcuna attinenza con questo. Ma neanche lontanamente.
E non mi sento più o meno sicura se lasciamo morire le persone in mare.
Ma io sono idiota.
Mi pare palese.
E pensa, tu, non voto neanche il Pd.
Quindi non mi puoi riversare addosso tutta la tua sterile rabbia sui governi precedenti.
Per favore. Spiegamelo.
Spiegami perché accanirti sui deboli ti fa sentire sicuro.
Te lo giuro. Non lo dico per fare polemica.
Non lo capisco proprio.
Come se mettessi un bambino delle elementari davanti a un'equazione.

Tu.
Ma i tuoi problemi davvero dipendono da questo?
Pensi che pioveranno soldi per te non appena smetteranno di sbarcare disperati? 
Cosa pensi?
Spiegamelo senza odio. 
Magari ci arrivo pure.

lunedì 1 luglio 2019

#184 Vedi tu

Il temporale di stasera ha riportato il posto in cui vivo a una temperatura tollerabile.
Al punto che siamo riusciti persino a scollarci da casa e da quella pochissima corrente d'aria che riuscivamo ad innescare aprendo tutte le finestre di casa.
Dopo cena, io e la mia mezza mela, siamo andati a mangiarci un gelato serio. A Susa. Dove il gelato è buono e non ti chiedono se l'affogato lo vuoi con la cioccolata calda. 
Perchè è lapalissiano. 
E' come chiedere se il panaché lo desideri con la sprite.
Vedi tu.
Se vuoi metterci la fanta magari vien fuori diverso.
Non sembra un panaché quanto meno.
Ma soprassediamo.
L'affogato era ottimo.
La temperatura stupenda.
La pioggia benvenuta.
Anche se prima avevamo bagnato l'orto, non credendo al brontolare del cielo.
Doppia razione, sir, questa sera.
Non solo, ma la mia mezza mela ha anche costruito un piccolo impianto irrigante che mi permette di evitare di andare su e giù con innaffiatoio e secchio.
I miei figli sono atterrati in Tunisia, dove trascorreranno con papà la prossima settimana. Non sono mai prodighi di parole e dunque non so che temperatura ci sia laggiù. Così a occhio farà un po' più caldo di qua. Che stasera magari riusciamo ad avere meno di trenta gradi in casa.