sabato 31 agosto 2019

#123 Per dire

Voi non potete vedere la scena ma io ve la racconto.
Mia figlia femmina, proprio lei, ci fa ascoltare, a noi che abbiamo 30 anni più di lei, le canzoni di Baglioni.
Mio figlio maschio fa qualcosa che somiglia a un ballo per animare il momento.
La mia mezza mela canta.
Tutti qui intorno. Nel mio mezzo metro.
Giusto perché a me Baglioni piace quanto le pulci nel letto.
Poi, per dare una sferzata alla serata ascoltiamo pure Despacito.
Temo quel che seguirà. 
Sto cercando di smorzare l'entusiasmo ma ormai il circo è partito e lo spettacolo deve continuare.
Io faccio finta di essere la tappezzeria che non ho.
Mi riesce maluccio.
Comunque, oggi ho finito di svuotare il capannone.
Niente telefonate, mail o qualsivoglia cosa almeno per una settimana.
Domani ci si prepara e poi si parte.
Adesso spero che la trash finisca e riusciamo a buttarci sul divano a dormire davanti a un film. Speravo in una pellicola spumeggiante come quella di ieri sera. Giusto per festeggiare.

venerdì 30 agosto 2019

#124 Sonno

Il mio proposito era andato in sonno.
Stasera ero sola con i miei figli perché la mia mezza mela ha lavorato fino a tardi. Loro mi hanno irretito. Guardiamo un film, mi hanno detto. Siediti qui mamma, mi hanno detto. E io l'ho fatto e mi sono addormentata. Sul divano. Il film era accattivante, evidentemente.
Poi la mia mezza mela è giunta a casa. Tardi.
Io dormivo. Mio figlio maschio pure. Il film era a metà. La mia figlia femmina si è arresa. Io sono stata pressoché costretta a sedermi su questa sedia e mantenere il proposito.
Devo ricordarmi di non fare mai più propositi così definiti in termini di orario.
Domani è l'ultimo giorno.
Delle vicissitudini dello spostamento della pressa di sei tonnellate vi racconterò.

giovedì 29 agosto 2019

#125 Due giorni

Ma ci pensate che mancano solo 125 giorni alla fine dell'anno?
Ovvero sono trascorsi già 240 giorni di questo 2019.
Ovvero sono 240 giorni che vi ammorbo con i miei post. Tutto a causa di un proposito di fine anno.
Io ho quasi finito di svuotare il capannone. Mancano due giorni. I miei due colli scomparsi sono stati ritrovati e abbiamo potuto finalmente finire tutto ciò che di produttivo restava da fare. Un grande grazie va anche alla mia mamma, che in questi giorni è stata più che preziosa.
Domani cominceranno a portarsi via i macchinari più grandi e pesanti. Sabato sarà il giorno del colpo di grazia.
Insomma, vedo la luce.
Oggi, undici ore di lavoro, trascorse per la maggior parte a cucire.
Mi si è anche incriccato un po' il collo a forza di stare china. 
Ma quello che conta è che abbiamo finito.
La mia mezza mela mi ha portata fuori a cena, a mangiare il sushi che io adoro. Quest'idea di aprirne uno, comodo comodo, a Susa ci è piaciuta molto. Solo a mio figlio maschio non piace tanto. Perché a Rosta fanno alcuni piatti di cui lui è ghiotto ed è un abitudinario. Allora, la scelta del giapponese, quando ci andiamo, apre sempre una piccola faida.
Tanto vale. Si mangia bene sia a Susa che a Rosta, anche se a me a Susa piace di più.
Due giorni.
Non ci credo.
E' stata la settimana più lunga del decennio.


mercoledì 28 agosto 2019

#126 Un velo pietoso

Stenderei un velo pietoso sulla giornata di oggi, il cui unico lato positivo è che è finita.
Mi sono caduti gli occhiali e si è rotta una lente. Aspettavamo una spedizione importante e lo spedizioniere si è perso due pacchi su tre e l'unico che è arrivato è arrivato nel tardo pomeriggio. Così non ho potuto neanche fare quest'ultimo lavoro urgente.
Sono a -3 giorni dalla fine di quest'avventura. Ormai nel capannone ci sono solo più i macchinari che tra venerdì e sabato verranno a prendersi. Fa impressione quel posto senza gran parte di quello che c'era dentro.
Ma non è vero che è stata tutta negativa, questa giornata.
Qualche momento di luce c'è stato.
Domani sarà un mezzo delirio perché oltre a fare quello che devo fare dovrò anche andare a caccia dei miei due pacchi mancanti. Il corriere è stato molto gentile e si è offerto di aiutarmi a capire dov'erano finiti. Devo dire che i corrieri con cui ho avuto a che fare in questi anni sono stati quasi tutti sempre meravigliosi. Fa eccezione un tale che mi portava i rotoli di carta per il plotter, che avrei volentieri strangolato, ma ci sta nel complesso.
Adesso voglio solo più sedermi sul divano e guardare un po' di tivù attraverso il caleidoscopio della mia lente rotta, abbracciata alla mia mezza mela.
Giovedì, venerdì e sabato.
Ce la posso fare.

#127 Impressioni (di agosto)

Tutti noi abbiamo problemi nel corso della nostra vita quotidiana. Personali, economici, familiari, lavorativi e via dicendo.
Comprendere la dimensione reale del problema non spetta a noi. 
Forse. 
I nostri problemi ci sembrano prioritari. 
E' una cosa normale.
A volte non siamo neanche disposti a metterli a confronto con altri problemi. Che in un'ipotetica scala Mercalli dei problemi sarebbero pure un po' più problematici. Più pesanti, insomma. Più "problema".
Capisco che la scala Mercalli dei problemi non abbia un granché senso.
Però diciamocelo, se esistesse, la gran parte dei problemi quotidiani di chi si lamenta (qui, oggi, dove vivo io) sarebbero tra il 2 e il 3, considerando il massimo a 10.
La valutazione, come per i terremoti, non potrebbe essere oggettiva per chi ha il problema. Perché, per lo stesso terremoto di lieve entità, c'è chi esce di casa terrorizzato e chi nemmeno si sveglia dal suo sonno. 
Un terremoto serio arriva e cancella tutto e non ci sono punti di vista che tengano.
Non so perché ho fatto tutta questa premessa. Ho fatto una cosa alla Camus o alla Sartre, seguendo il flusso dei pensieri. Ci ho messo anche la punteggiatura, cosa che loro non necessariamente avrebbero fatto. 
Volevo solo dire che io cerco sempre di tenerla a mente l'inesistente scala Mercalli dei problemi. 
Ma, a volte, non ci riesco,

lunedì 26 agosto 2019

#128 Le coccole

Per il momento la partita "Paola che svuota il capannone" vs "Formazione del governo" viaggiano in parità. Nessuna delle due operazioni è ancora completata nonostante oggi, con l'aiuto della mia mamma, si sia proceduto speditamente nella prima delle due.
Sono arrivata a casa un po' sfatta. 
Ho fatto una doccia veloce e sono andata a fare la ceretta. E, nonostante, non sia uno dei momenti più anelati, il solo fatto di farmi qualche coccola mi ha rivitalizzato parecchio. Sono tornata a casa molto più pimpante e ho cucinato tutte le verdure dell'orto, che adesso butta pomodori (e non solo) come se non ci fosse un domani.
Domenica (e siamo a -5) sarà tutto finito, in un modo o nell'altro, e poi ci spetta una meritatissima settimana di vacanza che abbiamo già programmato da tempo. Io, la mia mezza mela, i ragazzi e il cane partiremo alla volta delle Cinque terre, che io non ho mai visitato.
Non è un viaggio epico, ve lo concedo. Ma il solo fatto che esista questa prospettiva mi fa sembrare tutto più leggero.
Ho la casa che sembra un campo profughi perché in queste settimane siamo sempre stati impegnati al lavoro e, in più, dall'ufficio ho portato a casa una serie di cose che devono ancora trovare collocazione.
Ma ci penserò con l'inizio della scuola.
Tutto quello che ha atteso tre settimane può attenderne quattro.
O no?

domenica 25 agosto 2019

#129 La scopa di saggina

Abbiamo passato il fine settimana a svuotare il capannone.
Io, la mia mezza mela e la mia amica-socia-sorella. E, oggi, anche un paio di amici volenterosi.
Non vi nascondo che è stata una doppia fatica, fisica e mentale.
Fisica, perché ormai c'è solo più roba pesante e grande.
Mentale, perché è come arrivare a dieci pagine dalla fine di un paragrafo importante della vita. A volte vorrei leggerle in un attimo e, a volte, vorrei che non ci fossero solo più dieci pagine.
Sono stanca. Mancano solo sei giorni. Ho il computer appoggiato per terra, sacchi di immondizia in ogni angolo e un cumulo di ricordi che sto portando via con la scopa di saggina.
Il capannone non mi mancherà. Quaranta gradi d'estate quando fuori ce ne sono trenta e tre gradi d'inverno quando fuori ce ne sono dieci. Una struttura impossibile da scaldare o da condizionare. Scale ostiche da fare venti volte al giorno. No, quel prefabbricato (che tra l'altro affittiamo per una mezza follia, soprattutto in questo periodo) non mi mancherà.
Non mi mancheranno le "liti" con i macchinari, i clienti pretenziosi e poco paganti, dover spostare sempre rotoli di carta pesanti o pezze di tessuto altrettanto pesanti. Non mi mancherà nemmeno la pretesa dello Stato (nelle sue diverse manifestazioni) di incassare soldi anche quando noi non ne facevamo affatto, neanche per sopravvivere.
Non mi mancheranno molte cose.
Molte altre si.
Ma adesso mancano solo più dieci pagine alla fine del paragrafo.
E non rimpiango affatto di aver aperto quel libro.

sabato 24 agosto 2019

#130 La differenza

Ti amo.
Ti voglio bene.
La differenza dov'è?
A un figlio, a un genitore, a un amico o a un'amica cara non diremmo mai "ti amo" ma li amiamo senza condizioni.
Ma "ti amo" lo limitiamo alla nostra mezza mela.
Lo facciamo per pudore? Per convenzione?
Se diciamo "ti voglio bene" alla nostra mezza mela, lui/lei si sente sminuito/a.
Ma "Ti voglio bene" è una cosa grande.
Io mica voglio bene a tutti.
Ma neanche lontanamente.
Il mio "ti voglio bene" vale come un "ti amo".
Vogliamo metterci l'unica differenza che non c'è l'accezione sessuale?
In inglese mica c'è la differenza tra "I love you" e "I love you".
Se si ama, si ama.
Si farebbe qualsiasi cosa per chi si ama.
L'amore, quello vero, trascende tutto. Figuriamoci una convenzione.
E', forse, una delle poche che rendono questa vita degna d'essere vissuta.

venerdì 23 agosto 2019

#131 L'autografo

Voi potrete non crederci, per via del fatto che sono tornata dalla mia settimana di vacanza solo domenica scorsa, ma sono stremata. Questo svuotamento del capannone (siamo a -8) sta svuotando anche me.
Se già in una casa si accumulano cose assolutamente inutili potrete immaginare cosa non si accumula in un capannone in dieci anni di lavoro.
Oggi la mia dolcissima mezza mela, a casa per ferie, è venuto a darmi una mano assieme ad un amico-cliente del canavese, cui devo anche molto di quello che ho imparato a fare nel campo della sublimazione.
Gran parte di ciò che doveva essere smontato, dunque, lo è stato.
Ma questo fine settimana ci aspetta comunque un gran lavoro.
Il mattino quando arrivo al lavoro mi sale sempre un po' di pessimismo perché sono milioni le cose ancora da fare. Poi, il pomeriggio, visti i progressi, mi passa un po' lo sconforto.

Stasera non so se riuscirò a stare sveglia fino alle 21,30.
Ieri notte ho sognato Gabbani e un suo concerto in una piazza piccolissima dove tutti eravamo costretti a stare seduti su tavoli tipo birreria. Ricordo che volevo un suo autografo e che, alla fine, dopo alcune vicissitudini, l'ho ottenuto ma non era proprio quello che volevo.
Chissà poi perché Gabbani. E non qualche mio idolo musicale.
Ma ai sogni non si comanda.

#132 -9

Tutto procede con grande determinazione.
Oggi, grazie alla preziosa collaborazione di una cara amica, è stato svolto un grande lavoro di selezione e smistamento di materiale che, svolto da sola, sarebbe stato titanico.
Perciò, sono felice.
La serata è proseguita serena tra amici e chiacchiere e qualche assaggio di rum. Domani è venerdì ma questa settimana non ci sarà nessun fine settimana. Sabato e domenica saremo ancora in quel capannone a svuotare e smontare. Ma sarà l'ultimo. 
-9 giorni.
Ho talmente tanti pensieri che mi attraversano il cervello che non riesco a coniugarne per iscritto neanche uno.
Mi perdonerete l'esser succinta.

PS Il Toro ha perso. Questa la nota negativa.

mercoledì 21 agosto 2019

#133 Chi può dirlo

-10.
Oggi sono riuscita a sistemare un bel po' di cose e sono contenta.
In questi giorni, diverse persone che mi vogliono bene mi stanno dando una grande mano. Ricambierò con una cena pantagruelica non appena sarò libera da questo fardello.
Più passano i giorni più mi accorgo che, alla fine, quello che sembrava più complesso è stato più facile e viceversa.
Approfitto di questo post per dire ai miei affezionati lettori che nel caso abbiano necessità di qualche mobile da ufficio o di una scrivania, essi sono disponibili. Ancora montati, per il momento, ma presto non più.
Vorrei evitare di buttare via cose che possono ancora servire a qualcuno.
Odio sprecare le cose. Soprattutto quando sono in ottimo stato.
Se avessi una cantina spaziosa terrei tutto in attesa che serva a qualcuno ma purtroppo questo non è possibile. Mia mamma si è offerta di ospitare qualcosa ma non posso trasformare casa sua in un posto da prima puntata italiana di "Sepolti in casa".
Comunque, i cavalli da corsa si vedono sulle lunghe distanze e noi qui siamo quasi al traguardo.
Chissà se ci metto meno io a svuotare il capannone o se ci mette meno Mattarella a scegliere tra elezioni o rimpasto.
Chi può dirlo.

martedì 20 agosto 2019

#134 Che cosa buffa

Oggi è caduto il governo.
In tivù sento di ipotesi giallorosse.
Al di là delle implicazioni calcistiche su cui soprassiederei, ora esigo che si metta ai voti la mia personale mozione per togliere l'associazione del colore rosso al Pd. Diamogli, per favore, un'altra tinta a piacere: il lilla, il pervinca, il ciclamino. Ma il rosso no. Mi sento defraudata.
Mi hanno anche fatto tanta tenerezza i grillini che fuori dal Senato gridavano "ladri" ai leghisti con cui hanno governato fino a stamattina. Sembrava di guardare una puntata dei Simpson.
Comunque, dopo un anno di vomitevoli provvedimenti votati a man bassa, ora tutti potranno lavarsi le mani di tutto ciò che seguirà. Per esempio dell'aumento dell'Iva.

Meno male che almeno hanno tagliato le vecchie accise sulla benzina.
Ah no?
Che cosa buffa. Mi ricordo che doveva essere il primo impegno. Ma hanno risolto la questione Ilva.
Ah no?
Vabbé, hanno fermato il Tav.
Ah no? Scusate mi ero persa dei passaggi.
Vabbé però adesso ci sono i porti chiusi e la gente può morire in mare lontano dai nostri occhi e dalle nostre coscienze. Le persone che protestano potranno essere punite più duramente penalmente ed economicamente.
Ah, quello sì. 

Che culo.

Martedì. -11 alla chiusura della mia esperienza lavorativa.
Oggi ho finito ufficialmente l'ultima produzione e da domani sarà solo pulizia e svuotamento.
Non è che balli dalla gioia ma "una donna deve fare quello che una donna deve fare".

lunedì 19 agosto 2019

#135 La metropolitana

Lunedì. Dai, è andata bene.
Giorno -12 dalla fine della mia esperienza lavorativa.
Non ha fatto caldissimo e sono riuscita a fare quello che è necessario.
A volte temo che la luce in fondo al tunnel sia una metropolitana che giunge in senso contrario, ma sono solo attimi.
Ho già un milione di idee e di cose che voglio fare quando tutto questo sarà finito. Come sempre ci saranno cose che si concretizzeranno e altre no. Ci saranno cose inaspettate che si frapporranno, in positivo e in negativo, ma sono pronta. 
La nostra piccola vacanza mi ha fatto bene, alla fine. Ha avuto ragione la mia mezza mela ad insistere. Se fosse stato per me non mi sarei mossa. Avrei cercato di fare cose senza averne l'energia e la voglia e avrei perso un mucchio di tempo inutile.
Per portare via tutto e sistemare dovrò chiedere aiuto comunque. Ma cercherò di pesare il meno possibile sulle persone che mi vogliono bene perché si meritano una vita tranquilla senza rotture ulteriori di scatole oltre quelle che già devono affrontare quotidianamente.
Dodici giorni.

domenica 18 agosto 2019

#136 Senza esclusione di colpi

Siamo a casa.
Questa settimana è volata, lo confesso. Sarà che, di solito, ad Arma non passiamo mai meno di due settimane e ho tempo di stufarmi del mare. Sarà che questa volta avevo proprio bisogno di staccare il cervello e ci sono anche riuscita. Non so spiegarlo ma sette giorni sono passati alla velocità della luce.
Tornare a casa è stato bello. Rimettere piede nella nostra cucina, nell'orto e, stanotte, dormire sul mio materasso mi solleva. La casa di mia mamma ad Arma è molto comoda perché è vicina alla spiaggia ma è minuscola. Va bene se è estate e fa bello perché alla fine, dentro casa, ci mangi e ci dormi. Ma io amo i miei spazi. E la campagna e la montagna. Il mare è un simpatico momento che, evidentemente, sulla settimana regge.
Domattina riprendo. C'è un capannone da svuotare. Ci sono ancora alcune cose da finire.
Due settimane.
Se penso che mancano solo due settimane per concludere un così importante capitolo della mia vita... sono nervosa. Anzi, sono un complesso mix di emozioni molto difficile da spiegare.
Un piccolo conto alla rovescia (-13 giorni) all'interno del grande conto alla rovescia dell'anno (-136 oggi) ci sta. Poco più di un decimo. Fa un certo effetto.
Ma, bando alle ciance, faccio un piccolo bilancio della vacanza:
- ottima compagnia e adorabili figli e mezza mela
- un chilo e mezzo di peso messo su 
- riposo 100%
- abbronzatura degna
- mare pulito e piacevole
Direi un bilancio più che positivo.
Ora non mi resta che convogliare la carica nei prossimi giorni.
Tutta. Senza esclusione di colpi.

#137 Tempus fugit

E niente.  Ho le radici. 
Anche lontana da casa se arrivano gli amici dalla valle, mi sento a casa. 
Se fossi una botanica saprei dire che pianta sono.  Invece non lo so. So che mi piace il salice piangente. Ma non so che radici abbia e tanto meno quale sia il suo habitat ideale. 
Pazienza. 
Comunque è bello quando la valle di Susa va a Paola se Paola non può andare alla valle di Susa. 
Domani comunque ritorniamo a casa. 
La settimana di stop è volata. 
Tempus fugit.

venerdì 16 agosto 2019

#138 Stessa spiaggia

Oggi vi tocca il post pomeridiano perché la vacanza ad Arma esige la nostra immancabile partita di calcetto genitori contro figli.
"Li avete mai fatti vincere?" ci ha chiesto la mia mezza mela.
"Ovviamente no. Nessuna pietà" la risposta corale dei maggiorenni.

Finora il trofeo l'abbiamo sempre vinto noi genitori.
Quando erano piccoli era facile nonostante tutte le varie scuole calcio dei ragazzi. Poi, da due anni a questa parte, con loro cresciuti e più determinati non è stata proprio una passeggiata.
Ci aspettiamo dall'anno scorso il momento del sorpasso. 
Ormai bambini piccoli non ce ne sono più e tutti hanno fiato e gambe che dopo gli "anta" vengono un pelino a mancare.
Quest'anno, poi, saranno ben due le mamme in rosa (prima c'ero sempre solo io e rigorosamente in porta) a causa delle vacanze non concomitanti di alcuni amici. Precettata, dunque, anche colei che normalmente si occupa di farci le foto.

Le partite sono sempre anche agevoli: dalle 19 alle 20 con temperatura variabile tra i 28 e i 35 gradi, campo in erba sintetica dalla manutenzione assai discutibile e assolutamente privo di ombra, palloni risalenti ai tempi di José Altafini e auto-arbitraggio arbitrario.

Comunque, se non ci fosse questo appuntamento, alla fine ci mancherebbe perché attendiamo il terzo tempo in cui tutti ci si siede a mangiare, bere, ridere e scherzare, dandoci appuntamento al prossimo anno. 
Stessa spiaggia, stesso mare e stesso campo di calcetto.

giovedì 15 agosto 2019

#139 Ferragosto dolce dormire

Ferragosto dolce dormire.
Ah, era aprile?
Beh, pazienza. 
Ferragosto andrà bene lo stesso.
Oggi la spiaggia ha visto me e la mia mezza mela solo dal mattino presto fino alle undici. Poi casa, pranzo e pisolino. Se così lo si può chiamare. Perché in realtà abbiamo dormito circa tre ore e mezza. Rasentando il coma. Mi sono svegliata che sembravo Tutankhamon risorto dalla piramide. Assolutamente inconsapevole del tempo passato.
La sera, da lunedì, fa fresco. E' piacevole uscire a passeggiare. Non facciamo mai neppure tardi. Ma a me il mare mette sonno più della benzodiazepina. Mi scatena l'ormone del sonno. Soprattutto il pomeriggio quando mezzo mondo cerca di trovare il suo metro quadro di mare in cui sguazzare.
Stasera in spiaggia c'è la discoteca all'aperto.
Io ho già sonno adesso.
Confido che l'aria fresca della sera mi faccia raggiungere almeno le 23,30. Giusto per dire che ce la posso fare a vivere un po' da sveglia questa settimana di vacanza.

mercoledì 14 agosto 2019

#140 Domani è un altro giorno

Oggi, io e la mia mezza mela siamo andati presto in spiaggia e abbiamo fatto il bagno prima che la spiaggia diventasse quella roba orribile dei giorni intorno a Ferragosto.
Per pranzo abbiamo fatto da chaperon a sei adolescenti e li abbiamo portati a Sanremo a mangiare sushi. E' stata una bella gita. I ragazzi sono allegri e divertenti e si conoscono da sempre, perciò sono un bel gruppo unito. Tanto che abbiamo solo più tre giorni e mezzo di mare e li abbiamo già tutti impegnati con le loro scadenze: Ferragosto, immancabile partita di calcetto e pizzata.
Se devo proprio proprio essere sincera non ho nessunissima voglia di tornare e vivere le ultime due settimane di svuotamento del capannone e chiusura attività. Ma proprio nessuna.
Comunque non voglio pensarci adesso. 
Mi sono abbronzata un sacco e sono persino riuscita a non passare attraverso la tonalità fucsia acceso che, di solito, contraddistingue i miei primi giorni di vacanza. Non ho letto. Ho fatto cruciverba, però, e ho nuotato più del solito. Il mare quest'anno è molto bello. Anche il pomeriggio, tutto sommato.
Buon ferragosto a tutte e tutti, dunque.
Domani è un altro giorno. Ci penseremo domani.

martedì 13 agosto 2019

#141 La piscinetta

Quest'anno ci ho messo solo due giorni a rilassarmi.
Sto migliorando.
Oggi è stata la mia giornata della lentezza.
Alle 8,15 ero in spiaggia.

Sarebbe stato persino quasi delizioso e silenzioso se non fosse per due piemontesi (il dialetto tradisce) che si comunicavano cose ad altissima voce a distanza di due ombrelloni. 
Oltretutto cose pochissimo interessanti. 
L'uno, tra le varie amenità, si lamentava che non aveva potuto dare una mano a casa alla moglie perché lei gli aveva intimato di andare in spiaggia. E giuro che dopo dieci minuti io ho provato tanta di quella solidarietà per quella donna che quando è apparsa in spiaggia volevo andare a congratularmi per la sua pazienza.

E qui, aprirei una parentesi sull'ombrellone.
Vista la totale incapacità delle persone, in generale, a gestire l'ombrellone, io lo vieterei nelle spiagge pubbliche.
Regola numero A dell'ombrellone dovrebbe essere che esso serva a fare ombra a chi lo porta e non a tutti gli altri intorno, che se avessero voluto l'ombra se lo sarebbero portato pure loro.
Regola numero B dell'ombrellone è che a meno di dieci metri dal mare rompe le balle a prescindere. Se vuoi portarti tutta casa, venti chili di giochi per bambini, due lettini e tre asciugamani puoi anche stare dietro. Tanto come minimo hai pure la piscinetta gonfiabile. Il mare risulta solo una cornice.

Questo mi ricorda un giorno di anni fa in cui io e i miei figli tornavamo dal mare e, a sei metri dal bagnasciuga, c'era una famiglia con un pupo di circa un anno che sguazzava in sei centimetri di acqua putrida in una piscinetta di plastica di un metro di diametro.
Mio figlio mi guarda. "Ma io ce l'avevo la piscinetta?"
Io lo guardo e rispondo senza neanche pensare "Ma sei scemo? Siamo al mare!"-
La mia figlia femmina ride ancora adesso, ogni volta che ci capita di ricordarlo.

Comunque, il mare del mattino e i cruciverba hanno fatto il loro dovere.


lunedì 12 agosto 2019

#142 La tana anti-tamarri

Arma di Taggia. 
Giorno uno.
Stamattina pioveva e ne abbiamo tutti approfittato per poltrire un po' di più. Generalmente io mi alzo piuttosto presto e vado a prendere posto in spiaggia per evitare di piazzare gli asciugamani in centro al paese. Non lo faccio costringendomi ad alzarmi presto. Lo faccio perché mi piace godermi la spiaggia la mattina quando ancora tutta la folla sta cercando di smaltire la serata antecedente. Il mare è splendido, pulito, fresco. 
Mio figlio maschio mi presta la maschera 180° e io inseguo pesciolini e mi diverto come una bambina.
Il mare, la mattina, è persino tollerabile.
Poi, verso le undici, quando la spiaggia si popola io vado via, faccio la spesa e torno a casa a preparare il pranzo.
I ragazzi stanno in spiaggia. Hanno gli amici e stanno in acqua ore. A me, il mare, quando c'è tanta gente non piace più.
Mi infastidisce.
Dopo pranzo, generalmente, dormo. Fin quando non è abbastanza tardi da rendere nuovamente il mare tollerabile. O faccio i cruciverba. O entrambe le cose.
Quest'anno c'è anche la mia mezza mela.
Oggi faceva brutto perciò lui ha poltrito mentre io e mio figlio maschio siamo andati in giro. Nel pomeriggio, quando ha smesso di piovere, siamo andati in spiaggia e ho fatto il primo microbagno della stagione. C'era pochissima gente. Si stava persino bene.
Ma i pescetti ci sono solo di mattina.
Di pomeriggio, secondo me, hanno una tana anti-tamarri in cui si rifugiano per sopravvivere.
Mentre andavamo in giro, stamattina, due ragazzini mentre chiacchieravano hanno buttato per terra una bottiglia di plastica. Volevo dir loro qualcosa. Invece non l'ho fatto. Ho solo detto al mio figlio maschio che se il mondo non sta bene è anche per colpa di gente come loro.
A volte i ragazzi fanno cose stupide.
Bisognerebbe che ci fosse sempre qualcuno a dir loro che lo sono.
Invece purtroppo non succede.
Forse dovevo dir loro qualcosa.

domenica 11 agosto 2019

#143 Eccoci

Siamo al mare.
Ci saranno 76 gradi e l'afa intorno al 97%.
In compenso il cielo non è neanche sereno.
Ma siamo arrivati da poche ore e confido che domani sarà diverso.
Vengo qui ad Arma da 15 anni.
Almeno.
Sempre ad agosto perché ho sempre avuto le ferie ad agosto.
Conosco questa cittadina come le mie tasche.
Ogni anno chiudono alcuni negozi e ne aprono altri.
Gli affitti devono essere qualcosa di inimmaginabile.
La novità 2019 è una pizza-braceria nella piazza centrale del lungomare.

In Liguria non sanno cosa siano i prezzi modici.
Cercano di spennare chiunque ed, evidentemente, chiunque si fa spennare perché qualsiasi bettola è piena da scoppiare la settimana di Ferragosto. C'è da dire che, da qualche anno, qualsiasi bettola è piena solo la settimana di Ferragosto. Le altre molto meno. Ma in Liguria i prezzi sono sempre settati in modalità "più caro che altrove". Per sicurezza, insomma. Spennare meno ma spennare sempre.
Contano sul fatto che ci sia gente che qui ha comprato casa e che, quindi, non vada ad affittarla chissà dove ma torni qui sulla stessa spiaggia e sullo stesso mare anno dopo anno.
E così è, per il momento.
Ma sempre meno.

sabato 10 agosto 2019

#144 L'anno dei propositi

Da domani comincia la mia settimana di ferie, se così si possono chiamare i giorni in cui non mi recherò al lavoro continuando a pensare a come riuscire a svuotare il capannone entro la fine di agosto.
Oggi eravamo in sette a smistare, differenziare, eliminare. Io, la mia amica-socia-sorella, suo figlio e la di lui ragazza, la mia mezza mela e i miei figli. I quattro ragazzi hanno fatto un lavoro egregio, devo dire. E anche la mia mezza mela che, dotato di attrezzatura, mi ha smontato tutto un plotter catorcio che andava rottamato.
Sono abbastanza ottimista. 
Cercherò di godermi questa settimana di stop mettendo a nanna la testa.

I propositi della settimana sono, dunque:
- mettere in valigia solo l'indispensabile evitando, diversamente dal solito, abbigliamento per situazioni che non si verificheranno mai (glaciazione, invasione degli ultracorpi, party sulla spiaggia con Robert De Niro e via dicendo)
- fare mille milioni di cruciverba
- andare in biblioteca ad Arma e prendere due libri a caso da leggere perché quest'anno, per la prima volta, non parto attrezzata con un numero sufficiente di volumi sfiziosi da consumare in spiaggia. In alternativa posso portarmi un libro che ho giudicato lungo e noioso e divertirmi a "tagliare" con un pennarello tutte le frasi che ritengo superflue ricavandone un mio personalissimo Bignami.

#145 Che grande cosa la musica

Stasera è venuto a cena un amico.
Parlando di musica e di viaggi nella musica e di concerti e di artisti, ci siamo persi a farci ascoltare reciprocamente pezzi delle nostre storie fatte di note. Della musica che ascoltavamo e di quella che ascoltiamo oggi.
Cercando un gruppo punk rock che mi piaceva da morire quando avevo poco più di vent'anni ma di cui non mi ricordavo il nome sono andata a scartabellare i mille cd. 
Erano i Demolition 23.
Mentre li ascoltiamo dico "Non mi ricordo se hanno fatto altro oltre quest'album". Oggi, a differenza del 1993, c'è Google a cui chiedo la discografia della band finlandese. Un solo disco. Quello. Uno.
Non sono andata oltre a leggere il perché.
Ma mi sono chiesta come sia arrivato tra le mie mani un cd punk rock di una band finlandese nel lontano '93 o '94/'95 supponendo che io lo abbia ascoltato anche uno o due anni dopo. Non mi ricordo assolutamente.
Come ci siamo arrivati ai Demolition 23 non saprei neanche dire.
So che siamo passati attraverso Neil Young e i Russkaja, i Motley crue e la Charlie Daniel's band, gli AC/DC e The dead south e Meat Loaf e chissà chi altro.
Che grande cosa la musica.
Che vita vuota e silenziosa avremmo se non ci fossero le note a colorarla di mille sfumature.
I Demolition 23.
Saranno vent'anni che non li ascoltavo.
E fanno ancora la loro gran figura.

PS Sono andata a leggere perché hanno fatto solo un album. Se li è mangiati il grunge.

venerdì 9 agosto 2019

#146 Segreto

Stasera il blog è collettivo.
Siamo in quattro. Quattro amiche. E niente, non c'è assolutamente modo di trovare un nome a questo gruppo di donne. Intanto, ne manca una. E poi non riusciamo assolutamente a metterci d'accordo neanche sul nome del gruppo.
Facciamo questa cosa interessante, dicono.
Scriviamo questa cosa tutte insieme, dicono.
Poi si distraggono tutte e mi lasciano scrivere da sola.
Siamo in un posto bellissimo e fresco e qualcuna si lamenta che bisogna andare a dormire.
Non lo sanno che tanto dormiremo abbastanza quando saremo morte.
La bionda mi fa le corna. Non nel senso che mi tradisce. Nel senso che fa gli scongiuri.
Dovevamo tornare presto. Ma tanto non succede mai.
La rossa dice che ha lasciato la sua mezza mela a casa dicendo che faceva un aperitivo lungo. Spero che la mia mezza mela invece sappia che il mio aperitivo lungo non esiste mai.
Ma è agosto.
Si sta bene.
E le amiche sono indispensabili per sopravvivere.
Il post collettivo è morto dopo 2 minuti.
Perché loro volevano trovare il titolo ma il titolo si trova solo quando hai finito di scrivere. Ma loro non lo sanno. Questo è un segreto.

Ps (della mora) sticazzi
Ps (della rossa) voglio andare a dormire
Ps (della bionda) .... In qualsiasi caso la cena segreta avrà luogo.

mercoledì 7 agosto 2019

#147 A niente

Uuuh il Senato si è espresso a favore del Tav!
Uuuh non era mai successo!
Oddio sono tutta un brivido.

Ora.
Menate a parte.
Io voglio e devo imparare una cosa che non sono capace a fare. E che, finora, io ho visto fare solo ai maschi.
Non è fare la pipì in piedi. E neanche diventare papa.
Di questo posso farmene una ragione.
E' il "non pensare a niente".
Io ho bisogno di un guru che mi illumini sull'abc.
Tipo quando vai a scuola e ti insegnano le lettere e poi diventano parole e poi diventano frasi e, voglia il caso, pure dei concetti.
Io non riesco a non pensare a niente.

- A cosa pensi?
- A niente.
- MACOMECAZZOFAI???

Al colore. All'aspetto. A se ti piace. Al parallelismo delle forme. Alla combinazione di aver trovato quella cosa in quel momento. Alla curiosità della cosa stessa.
Ecc.
Ecc.

- A niente. 

Io desidero questa capacità.
Io pensavo di essere come il Faust.
E invece desidero solo di essere capace a non pensare a niente.
Mi rilasso, dunque, mi spengo.
Altro che cogito ergo sum.

- A cosa pensi?
- A niente.

martedì 6 agosto 2019

#148 Abbastanza

Ci sono serate in cui riusciamo a mangiare a un'ora decente.
Diciamo intorno alle 20.
Quindi, tra sparecchiare e lavare i piatti e affini si arriva a vedere il film in prima serata.
Qui si divide l'intero gruppo di casa.
Figlio maschio: super-eroi e fantascienza. Figlia femmina: drammi con malattie rare oppure horror. Mezza mela: azione, guerra o film basati su storie vere ma con molta azione. Io: film che mi diano da pensare o da piangere tantissimo (il meglio, entrambi).
Se il palinsesto non aiuta, ci sarebbe Netflix.
Ma è impossibile trovare qualcosa che metta tutti d'accordo.
Finisce che uno o più elementi dormono sul divano.

La scelta dovrebbe essere più facile se siamo in due.
Invece no.
A volte succede che stiamo tutte e due svegli.
A volte è un bel film. 
Altre volte abbiamo dormito abbastanza la notte prima.

lunedì 5 agosto 2019

#149 Eh già

Foresto. Piemonte. Italia.
Lunedì. AD 2019.
Oggi ho finito, salvo assurdi fatti che potranno capitare questa settimana, di produrre alcun cosa in ditta. Fa un certo effetto, devo ammetterlo.
Cominciare a svuotare i mobili e a mettere via anni di lavoro è assai impattante a livello emotivo.
Giovedì e venerdì ho organizzato due giorni di "fuori tutto" che dovranno servire a limitare un po' i danni a livello economico.
Tutto quello che rimarrà... beh, vedremo.
Ora scrivo con Matita che fa le fusa sulla mia gamba.
Sono tranquilla.
Vorrei solo che questa sensazione durasse anche nei prossimi giorni.
A casa, e non solo, ho tutto il sostegno che mi serve. Persino i ragazzi sono venuti a darmi una mano e si sono detti disposti a tornare. E' stato bello.
Poi, intorno a Ferragosto faremo qualche giorno di mare. In attesa di terminare un'avventura di tanti anni, a volte stressante ma anche bella, creativa e divertente. Un'avventura che mi ha fatto conoscere meglio la mia amica-socia-sorella. Che resterà amica-sorella, tra un po'. E mi mancheranno tutte le nostre conversazioni quotidiane, le nostre risate, i nostri successi e le stupidaggini. Mi mancheranno meno le scale fatte cento volte al giorno e lavorare vicino a macchinari che vanno a 200 gradi in piena estate.
Se ci penso potrei scrivere un libro su questo ma giuro che non vi ammorberò.

domenica 4 agosto 2019

#150 Giusto

Il fine settimana è stato bellissimo e rilassante.
Forse ci siamo rilassati troppo al fresco al lago Foiron.
Forse il sole della montagna ci ha cotto a sufficienza.
Ma stasera, io e la mia mezza mela, siamo due amebe che cercano di muovere qualche muscolo. Seduti sul divano ci facciamo assorbire da trasmissioni prive di significato. Giusto per non andare a dormire alle 21, non avendo ancora raggiunto gli ottant'anni.
La mia mezza mela, tuttavia, sonnecchia.
E io ho messo un film su Netflix ma non so se riuscirò mai a terminarlo.
La montagna è curativa. Cancella i pensieri.
Soprattutto i posti belli.
Con le persone giuste.
Con il clima perfetto.
E gli zaini pesanti con le tende, i materassini, il cibo, il vino, i pentolini per la colazione e un fornello a gas che è troppo vecchio e non funziona. E allora si accende il fuoco e si usa un pezzo di metallo come piastra per fare il caffé il mattino e si prova a fare il bagno nel lago ma io non ci riesco perché l'acqua è gelida.  E tutto intorno è verde, anche l'acqua del lago e si fa conoscenza con i "vicini" di falò anche se quando nascevano io avevo già la patente da almeno otto anni.
E la notte. Il silenzio. Le stelle. Miliardi di stelle.
Giusto un materassino un po' più comodo ma leggerissimo sarebbe la ciliegina sulla torta.

sabato 3 agosto 2019

#151 Sì

Montagna. Fuoco. Amici. 
Sono in un posto in cui è un mezzo miracolo se internet prende. Ma è il posto in cui voglio essere.
Mi perdonerete se non mi dilungo. 
Foiron. Ad 2019.
Nulla che resterà nella storia.  Ma, per fortuna, nella mia memoria si. 


#152 Forse

Premesso che scrivere col cellulare è assolutamente impossibile.
Tu gli dici cosa vuoi che scriva e lui fa tutto il contrario. O perlomeno, quello che immagina che tu abbia voluto fare o scrivere. Chissà.
Stasera io e la mia mezza mela siamo a Torino. 
Una Torino strana. Mezza vuota ma bellissima.
Ci sono tanti venditori di rose. Non sappiamo nemmeno se ci sono abbastanza persone a cui vendere tutte quelle rose. Non sappiamo nemmeno se ci sono abbastanza rose per tutti quei venditori. Ma in effetti pare che ci siano.
Al di là delle rose che non è la cosa più importante, sono stata Torino mille volte e riesco a vederla sempre in una maniera diversa. Torino è una città bellissima. Fredda e austera, ma bellissima. Multietnica, accogliente, curiosa, incoerente.
Io e la mia mezza mela siamo seduti su una panchina in Piazza San Giovanni. Sto cercando di capire perché non mi ricordo di aver mai visto Piazza San Giovanni. Eppure è appena lì, dietro Piazza Castello.
E' bella Torino.
Sembra sempre che ti guardi dall'alto verso il basso.
Anche in senso metaforico.
E' una città che giudica la nostra piccolezza.
Se non fosse quell'orrendo palazzo mattone scuro che sbuca tra la meraviglia del pieno centro, forse, potrebbe persino permetterselo.








giovedì 1 agosto 2019

#153 Tutto quello che serve

E niente.
Questa settimana è volata.
Mi sono distratta un secondo e domani è già venerdì.
Oltretutto il primo venerdì di agosto.
Con quello che mi resta da fare in ditta sono in bolla. Mi preoccupa un po' lo svuotamento ma per i miracoli mi sto ancora attrezzando.
Stasera ho cucinato zucchine in tre modi diversi.
La mia figlia femmina continua a lamentarsi che mangiamo sempre zucchine. Ma l'orto è così. Ci sono le stagioni per ogni verdura. Adesso è quella delle zucchine. Dunque, mi preparo a cucinarle in mille modi diversi.
La mia amica-socia-sorella mi ha consigliato di fare la parmigiana di zucchine. Di cui sintetizzo conversazione:

- Ho fatto la parmigiana di zucchine, è venuta buonissima. Devi provare.
- Le zucchine le hai impanate e fritte?
- No, io le ho grigliate ma se vuoi puoi impanarle e friggerle.
- Eh beh.

Diciamo che la mia cucina non è leggera, ma la parmigiana con le verdure grigliate per me non esiste. A volte, invece del pomodoro semplice ci metto persino il ragù, nella parmigiana. Figurati se griglio le zucchine. Mi sembra di bestemmiare.

Ma non voglio tediarvi con queste idiozie.
Sabato, io e la mia mezza mela ce ne andiamo con due coppie di amici in montagna in tenda. Silenzio, stelle, vino e scemenze. Tutto quello che serve per essere felici.

#154 Lo so

So già che chi ama le serie tivù complicate e moderne mi prenderà per un'idiota ma mi sono fatta assorbire da una prima stagione di una grandiosa commercialissima serie su Canale 5: Manifest.
Ho visto per caso le prime puntate quattro settimane fa e non sono riuscita ad evitare a me stessa di guardare come andava avanti.
Mi ha preso come fece Lost tanti anni fa.
E, di nuovo, c'è di mezzo un aereo.
Sarà che ho il terrore di volare? Sarà che mi piacciono le storie strane ma non così strane da non riuscire a capirle?
Lost mi è piaciuta fin quasi alla fine.
Ho il timore che questa serie non farà eccezione.
So che alla fine saranno fantasmi o storie che non stanno in piedi e ne sarò delusa. Ma questa cosa che, invece, finora tutto "regge" mi piace. Anche se so che tutti i personaggi sono costruiti ad arte per far reggere tutta la questione.
Comunque mi piace. L'eterna lotta tra il bene e il male anche, e soprattutto, quando bene e male non sono così definibili come nei vecchi western dove bastavano due camicie identiche, una bianca e una nera.
Ora dovrò attendere un anno per capire se continuerà a piacermi oppure no. Magari mi ci vorranno cinque anni come con Lost.
Lo so.
Ma si chiama intrattenimento.
Mica a tutti piace la stessa cosa. 
Altrimenti sai che noia.