domenica 30 giugno 2019

#185 Felini

Stamattina tardi quando ci siamo alzati non abbiamo più trovato Matita.
L'abbiamo cercata ovunque, ma niente.
Eravamo disperati. 
Ho anche pensato che ieri sera qualcuno l'avesse presa vedendola fuori, perché lei va in giro ed è così carina.
Abbiamo affrontato tutta la giornata pigra un po' in lutto.
Poi, la mia mezza mela è andato ad aiutare la vicina a gonfiare una piscinetta e quando lei è andata al rubinetto fuori per riempirla, ha visto quella gattina scema nel lavello in pietra e ci ha avvertito.
La giornata ha subito un'inversione d'umore e tutti siamo tornati allegri.
Tranne Mirò.
Il felino ciccione ci guardava come dire "Ma non l'avevamo finalmente persa?"
Mi spiace bel quadrupede grigio ma questa volta ti è andata male.

#186 Corti

E' tardissimo.
Mantenere gli impegni è molto complicato a volte.
Ma un impegno è tale.
Domani (oggi) potevamo andare a camminare.
Ma meno male che abbiamo camminato oggi (ieri).
E abbiamo anche rimediato una mezza ustione. 
Al Moncenisio c'erano 16 gradi ma il sole picchiava lo stesso.
La  prossima volta metto i pantaloni cori.

sabato 29 giugno 2019

#187 Senza parole

Stasera lascio il post a Gramsci, che nel 1917 scriveva, come io non saprò mai fare, tutto quello che penso.
E va bene così.  
Senza parole.  

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?
Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.

giovedì 27 giugno 2019

#188 Sparsi

Stasera siamo tutti sparsi.
Mio figlio maschio è fuori alla festa del paese a giocare a ping-pong.
La femmina è sul divano a guardare una prima tivù: Grease (lo guarda ogni volta che lo trasmettono).
Io sono in cucina a scrivere e a guardare Vite al limite. Lo so. E' trash tivù. Ma su di me ha l'effetto di Candy crush: mi rilassa e non mi fa pensare a nulla.
La mia mezza mela dorme. Provato da una giornata pesante e dal caldo, che patisce persino più di me.
L'idea che tra due fine settimana sarò a Balmafol, in montagna a dormire al fresco e a camminare mi riempie di gioia. Anche questo fine settimana andremo a camminare. I ragazzi vanno in vacanza al mare con papà una settimana. A loro non piace tanto la montagna perciò le escursioni cerchiamo di farle quando loro hanno altri impegni.
Domani sera c'è la serata di apertura di Balmafol, che è la manifestazione di punta della nostra Anpi. Si parlerà delle violenze fasciste tra il '19 e il '22. Mi piacerebbe che il Tortuga fosse pieno. Ma, visto l'andamento politico attuale, mi sembra assai improbabile.
E' un peccato.
Conoscere il passato aiuta a non ripetere i medesimi errori.
Ma, così a occhio, credo che sia più semplice per tutti fregarsene altamente e pensare solo al proprio piccolo orticello.
Io penso che le persone siano diventate incapaci di riconoscere nel presente i sintomi del passato. Perché sicuramente si manifestano con metodi moderni, differenti. Penso che le persone, in gran parte, siano convinte che il fuoco in cui mettono la mano bruci meno di quello in cui l'han messo i loro nonni. E per quanto ci si sforzi di spiegare che il fuoco resta tale anche se il combustibile non è più il carbone ma il gas, sembra sempre che sia tutto inutile.
Tuttavia, se davvero credessi che non c'è alcuna speranza, non farei quello che faccio. Quindi basta lamentarsi. Giusto, no?

mercoledì 26 giugno 2019

#189 Il cane

Dai, scriviamo un post a quattro mani.
No.
Dai, io, te e il cane. Quattro mani e quattro zampe.
No. 
Dai.
Scrivi. Essere primi è una questione di secondi.
Per dire cosa?
E' un modo di dire. Scrivi un altro modo di dire.
Uno che mi piace?
Eh.
Dove si mangia in quattro si mangia in cinque.
E quando c'era lui i treni arrivavano in orario.
No.
Ecco vedi? Discrimini.
Si. Discrimino. E poi non è un proverbio.
Ho caldo.
Neanche questo è un proverbio.
Chi troppo vuole nulla stringe.
Stai guardando un film idiota
Si.
Ti fa ridere?
Si. Scrivi che Aaron deve mangiare più mosche. Ci sono un sacco di mosche.
Ha caldo anche lui.
Anche lui chi?
Il cane.

martedì 25 giugno 2019

#190 Il procedimento

Stasera abbiamo mangiato la prima testa di insalata del nostro orto.
Era dolce.
Meno male.
Il martedì è sempre un giorno difficile.
Alcuni martedì più di altri, ma comunque un giorno difficile.

Ogni tanto accadono cose completamente imprevedibili a cui non siamo preparati. Reagire d'istinto è spesso la scelta meno sensata ma non sempre si riesce a darsi il tempo per riflettere.
Però, succede che talvolta quel tempo ci sia.
Che sia possibile pensare, confrontarsi con le persone di cui ci si fida ed elaborare un piano per affrontare le difficoltà.
La cosa migliore da fare, in assoluto, è smettere di pensarci per qualche ora, farsi una doccia, mangiare una cena soddisfacente accompagnata da un bicchiere di vino.
Se è un problema, esiste una soluzione. 
Se la soluzione non esiste, allora non può trattarsi di un problema.

La soluzione esiste quasi sempre.
Solo che, a volte, è molto complicato elaborare il procedimento per trovarla.

lunedì 24 giugno 2019

#190 Matti

Quattro ore di riunione. 
Per fare il volontario. 
Devo essere matta. 
Mi consola che ci sia tanta gente matta come me.  
O forse no. 
Ma siccome la riunione non è ancora finita,  per stasera passo e chiudo.
Lo so che è un post brevissimo  ma non posso fare tutto. 

domenica 23 giugno 2019

#191 Teniamo duro

Il fine settimana è la dimostrazione pura che non ci sono mai abbastanza ore per fare tutto quello che non si riesce a fare in settimana.
Stamattina sono andata all'orto per vedere i danni che poteva aver provocato la pioggia. Siccome era da giovedì mattina che non riuscivo ad andarci, nel frattempo i pomodori sono cresciuti e la pioggia li ha piegati.
Per fortuna sono piante morbide e non si sono spezzate. Così le ho tutte sistemate e legate di nuovo. Ci sono già tre piccoli cuori di bue che spuntano tra le foglie.
Mi hanno lanciato sguardi di riprovazione per averle abbandonate per più di 72 ore alle intemperie ma poi abbiamo fatto pace.
Persino gli zucchini non ne potevano più di acqua e una bella giornata di sole caldo ci voleva proprio.
Io e la mia mezza mela abbiamo fatto una passeggiata e, nel pomeriggio, abbiamo accompagnato mio figlio maschio al concerto della banda giovanile a Volpiano.
Tra una cosa e l'altra siamo tornati alle venti e io avevo ancora da fare cose che mi sono portata a casa dal lavoro perché domani non ho tempo.
Ore 23.15, finalmente imbraccio la tastiera.
A dire la verità avrei bisogno di altre otto ore per fare tutto il resto ma dovrò accontentarmi e farle dilazionate nell'arco dei prossimi giorni.
Domani è lunedì.
L'ultima settimana di giugno.
Teniamo duro.

#192 Viva gli sposi

Et voilà. Gino ed Elena si sono sposati.
E noi siamo sopravvissuti.
E ci siamo divertiti. E siamo stati bene. E non abbiamo, soprattutto io, esagerato nelle libagioni. Nonostante tutte le milioni di tappe enogastronomiche della giornata.
La mia mezza mela è felice che si siano sposati, dopo un paio di decenni di fidanzamento. Una cosa veloce, via.
La sposa era bellissima. E anche lo sposo.
Gli amici, in gran parte, fuori come balconi. Il che ha reso la giornata piacevolissima.
Siamo anche riusciti a tornare a un'ora decente. Quasi delle cenerentole. Se la macchina si fosse trasformata in zucca, tutto sommato, non avremmo neanche dovuto camminare troppo. Ma eravamo fuori casa da stamani alle 8,30. Un pelino di stanchezza l'abbiamo accumulata e dunque forse avremmo dormito nella zucca.
Dunque, viva gli sposi!
Per fortuna domani è domenica.
E non dobbiamo neanche bagnare l'orto. Perché è pure piovuto. Solo quando serviva.

venerdì 21 giugno 2019

#193 Il fresco

Ieri sera volevo vedere il film su Cassius Clay ma mi sono addormentata a circa metà pellicola.
Mi piaceva ma la stanchezza ha preso il sopravvento.
Adesso ero già pronta per andare a nanna e la mia mezza mela mi ha chiesto "Ma non devi scrivere?".
Ah già. Meno male che c'è lui ogni tanto che io ho la memoria di un criceto narcotizzato.
Sarà questa temperatura serale tornata ad essere primaverile. Al fresco si dorme meglio.
Oggi sono andata dalla parrucchiera e ho scelto di fare la permanente. Non immaginatevi una testa piena di riccioli perché l'ho voluta morbida e poi perché sui miei capelli-spaghetto non c'è ricciolo che tenga.
Domani mattina sveglia presto. E' giunto il momento del tanto atteso matrimonio cui parteciperemo. Speriamo che il tempo tenga almeno per far uscire la sposa asciutta dalla chiesa.
Alla tivù c'è un documentario. 
Sono sicura che resterò sveglia appena il tempo di spegnere il pc.
Buon fine settimana a tutti.

giovedì 20 giugno 2019

#194 L'illusionista

L'altra sera ho rivisto in tivù un film che avevo visto tempo addietro: The illusionist con Edward Norton.
Oggi, che la giornata è volata in un millisecondo e non ho neanche avuto il tempo di finire tutto quello che dovevo fare, ho ripensato alla sua magia sul tempo. Quando dice che a volte vorremo che il tempo passasse più lentamente e altre volte più velocemente. Lui (che è già un bonone di suo) lo fa velocizzando e rallentando il passaggio di un'arancia da una mano all'altra.
Da qui a fine luglio, per me, il tempo volerà e non sarà mai comunque sufficiente e il mio cervello, abituato ad elaborare piani B (e se serve anche C e D), sta già scartando cose.

Spesso succede che i clienti mi chiedano di produrre cose a loro utili in un tempo inumano (ieri o l'altro ieri, di solito). A loro, dico sempre che ci proverò la prossima volta, quando rinascerò dio e potrò fare i miracoli.
Per il momento non sono ancora capace di farli, così come non posso avere il dono dell'ubiquità. 

E' vero che, in certi campi, lavorando sempre sulle emergenze altrui si potrebbe guadagnare (bene?) in termini economici.

Io ho deciso che il mio tempo di vita debba avere un valore.
Ho deciso che, se e quando, deciderò di sacrificare il mio tempo di vita, questo dovrà avere un corrispettivo generoso.
Mi è successo recentemente che un nostro cliente avesse bisogno di una fornitura importante in tempi a dir poco ridicoli. Gli ho fatto il prezzo, considerando che se avessi dovuto stare sveglia la notte per fare le cose quel tempo, per me, andava pagato il giusto. Allora sarei stata sveglia.

Ha trovato qualcuno che lavorasse per meno. Molto meno.
Qualcuno che non solo non ha dormito ma l'indomani ci ha guadagnato poco più di nulla.
Supposto che l'abbiano pagato.
Perché sempre più spesso succede il contrario.

mercoledì 19 giugno 2019

#195 Siamo pronti

Siamo pronti.
Forse.
Manco ci sposassimo noi.
Stasera io, la mia mezza mela e la mia figlia femmina sembravamo indemoniati. Neanche abbiamo finito la cena. 
E prova il vestito. 
E provalo con le scarpe. 
Non hai tolto l'etichetta. 
Metto la camicia con il vestito sennò sicuro la dimentico. 
Provo il vestito bianco. Non va bene, poi sembro la sposa. 
Aspetta... che collana metti? 
Che orologio metto io?

Se mai mi sposerò io mi verrà un coccolone.
Arriverò il mattino con le occhiaie perché non avrò dormito neanche un'ora e non mi godrò neanche il festone che avrò passato mesi ad organizzare. 
E sicuramente dimenticherò qualcosa di essenziale. 
Che so, le scarpe. 
Sarei una sposa scalza.

Il mio figlio maschio sta facendo l'esame di fine anno di tromba.
Se così non fosse, sono sicura che ci guarderebbe come fossimo pazzi.
Come ci guarderei io se avessi ancora la sua semplicità.

Giusto per completezza mi sono fatta sistemare le unghie dei piedi per la prima volta nella mia vita.
C'era un motivo per cui non era mai successo.
Non mi piace. Mi sento a disagio se qualcuno si deve occupare di me.
Mi sembra di essere Miss Rossella.
Lo so che non è un servizio gratuito.
Ma mi fa sentire lo stesso a disagio.
Perché le mie unghie potrei farmele anche io se mi applicassi.
E i piedi sono un simbolo, no? 
Come farsi pulire le scarpe.
Ma cavolo, se uno ha due mani le scarpe può pulirsele da solo, no?

Lo so sono matta.
Sopportatemi.

martedì 18 giugno 2019

#196 Il raccordo anulare

La mia metà condivide con me la passione per la musica.
Ma ha una grande debolezza dovuta, forse, a un'infanzia condivisa con un fratello più grande: ascolta anche Baglioni. Le cui canzoni a me non piacciono, senza alcuna eccezione. 
Persino dei Pooh c'è una canzone che mi piace. Persino degli 883.
Di Baglioni no.
Tuttavia, intorno ai dodici anni anche io ho comprato un disco (un 33 giri) di Baglioni. Il perché non lo ricordo ma, come scusante, c'è il fatto che l'adolescenza è un periodo incomprensibile in cui può capitare anche di farsi regalare una t-shirt di Luis Miguel di cui ci si vergogna dieci giorni dopo.

Stasera ho compreso che, in realtà, c'è un cantautore che detesto più di Baglioni: Venditti.
Poi, magari ce ne sono anche altri ma, per fortuna, non li conosco. Volendo ci sono Nino D'Angelo e Gigi D'Alessio ma io non li aggrego neppure alla categoria "cantautori".

Comunque, quando parte una canzone di Venditti mi vengono solo in mente Guzzanti e il raccordo anulare.

Tornando alla mia mezza mela, ha una conoscenza della musica italiana decisamente più grande della mia. Io ho passato decenni quasi a snobbarla, preferendo quella inglese e americana. 
Lui dice: "Per forza! Sapevi l'inglese". Ma io dissento.
Solo da "grande" ho riscoperto alcuni cantautori che avevo ascoltato male e troppo poco.
Venditti continua ad essere (battendo Baglioni di una ciglia) quello che meno mi piace.

lunedì 17 giugno 2019

#197 Peccato

Stasera abbiamo ufficialmente finito di seminare l'orto con tutto quello che vogliamo ci cresca. Ho atteso la luna calante per alcune delle semine e ora è tutto a dimora.
I fagioli e i piselli che avevo messo una settimana fa sono già ben fuori terra. E tutti i piantini sono sopravvissuti a questo tempo monsonico che alterna 35 gradi centigradi con temporali fortissimi.

Ieri sera non riuscivo a far funzionare il portatile e mi ci è voluto un po' stamattina per capire che era solo un problema di mouse (io il touchpad lo detesto e non lo uso mai). Perché il cursore si muoveva ma si è rotto il pulsante sinistro. Adopero computer dal 1986 e non mi era mai successo che ad un mouse si fulminasse un tasto. Generalmente il mouse defunto ha sempre significato il cursore immobile sullo schermo.

La giornata si è aperta con la triste notizia di Camilleri in ospedale. Non è più un giovanotto, d'accordo ma per scrivere magnificamente non importa l'età. Ho letto della vagonata di auguri di morte che gli sono piovuti dai leoni da tastiera salviniani e sono inorridita. Io pensavo che al peggio ci fosse un limite ma in realtà è vero il detto che dice il contrario.

Sono molto stanca. Andrò a nanna presto.
Peccato che una buona dormita non riesca a portarsi via anche l'ignoranza dilagante.

#198 Considerazioni

Considerazioni. 

1) Windows è il peggior sistema operativo dell'universo.  Sono 20 minuti che aspetto di scrivere sul mio portatile ma non posso farlo perché Windows ha deciso che fa cose. Quali cose non si sa. Non è dato sapere agli umani. Quindi scrivo sul telefono con tutte le limitazioni del telefono.

2) Oggi è stata una bella giornata

3) Le piscine con un metro d'acqua sono inadatte ai tuffi di testa. Se decidi che lo siano probabilmente batti la fronte sul fondo.

4) Ho amiche fantastiche

5) Domani é lunedì

6) I fagiolini crescono in frettissima

7) Se il portatile non si riprende lo do in pasto al cane 

domenica 16 giugno 2019

#199 Perseveranza

Sono di nuovo in ritardo.
Una volta può succedere. La seconda anche. Dalla terza in poi diventa quasi un'abitudine.
Ma non posso farci nulla.
Stasera ho trascorso del tempo, finalmente extra-lavorativo, con la mia amica-socia-sorella. La mia mezza mela è all'addio al celibato del suo migliore amico e noi abbiamo cenato a casa e poi ci siamo perse tra Top Crime e documentari.
Mi chiedo come farò a scrivere sabato prossimo con il matrimonio, che tra cerimonia, festa in piazza, pranzo e tutto il resto non c'è previsione di termine.

La canetta della mia vicina ha abbaiato ininterrottamente dalle otto di sera a mezzanotte, dimostrando una perseveranza invidiabile. Cissata dalle altre canette della mia vicina al primo piano e dai suoni della festa.
Mi spiace che non sia riuscita a trovare pace.
Se fosse stata umana avrei potuto offrirle un bicchiere di vino.
Ma lei, giustamente, non si fida degli estranei e non ha voluto neanche le coccole. Figuriamoci una buona barbera.

Stasera ho cucinato la pizza e le focacce con il mio lievito madre. Sono molto orgogliosa nel dire che, finalmente, sono venute morbidissime. Ho ancora leggerissimi problemi nel dosare il sale ma, fintanto che dovrò aggiungerne dopo, il problema non si pone.
Domani è domenica.
Anzi, oggi è domenica.
Che bello.

venerdì 14 giugno 2019

#200 Nulla, se non la soddisfazione.

La festa è arrivata a Foresto, con la sagra dell'arrosticino del Gam.
I miei figli sono tutti frizzanti perché non hanno mai avuto una bella festa proprio sotto casa, con la possibilità di viverla con tutti i loro amici.
Il microscopico anticipo d'estate, le giornate lunghe, la musica e l'aria gioiosa. Cosa si può chiedere di più in principio d'adolescenza?

Aaron, il cane, anche lui è tutto frizzante.
Arriverà rauco alla fine della rassegna.

Sono belle le feste di paese.
Mi sono sempre piaciute.
Mi piace osservare soprattutto la gente.
Ci sono quelli che si tappano come se andassero al matrimonio reale. Quelli che ci arrivano in bermuda e ciabatte. Quelli che si portano tutta la famiglia fino all'ottavo grado della scala Mercalli e quelli che fuggono soli sperando di bersi una birra in pace senza il solito vociare familiare.
Ci sono i bambini che dormono nonostante il rumore di sottofondo e la musica alta e quelli che girovagano come spiritati e sembrano caricati con batterie al plutonio.
Ci sono donne giovani e anziane, con i tacchi altissimi, zeppe, sandali o paperine. Minigonne, jeans o vestitoni a fiori. Uomini giovani e anziani, alcuni appena usciti dal barbiere e altri che non ci sono mai, probabilmente, stati.

Tutti respirano l'aria di festa e cercano uno scorcio di allegria.
Le feste di paese sono belle perché la partecipazione non è dedicata a uno specifico target di popolazione. Sono momenti di aggregazione puri, senza finalità alcuna che non sia il divertimento.
Un'aggregazione che continua, come in ogni piccola comunità, anche nei giorni successivi (a più piccoli gruppi) commentando chi c'era e chi no, con chi stava, com'era vestito, se pareva di buonumore, quanto ha bevuto eccetera eccetera. La versione reale dei rotocalchi di cronaca rosa che affollano tutti i saloni di bellezza.

E ci sarà sempre chi, alla fine, criticherà la festa e chi l'ha organizzata.
Generalmente senza essere mai stato dalla parte di chi organizza alcun cosa e senza esserne minimamente capace.
A me, invece, sembra sempre meraviglioso che ci siano ancora persone che lavorano come matte per far divertire gli altri, senza volersi mettere in tasca nulla se non la soddisfazione di vedere gli altri divertirsi e stare bene.

giovedì 13 giugno 2019

#201 La vita è una questione di prospettiva

Sono andata a cercarlo il suo ultimo post su Facebook, prima dei tanti messaggi di ricordo e cordoglio che hanno affollato la sua bacheca.

E' datato 3 aprile.
C'è una foto del Rocciamelone e un pensiero scritto in italiano. Non nel piemontese che spesso caratterizzava i suoi commenti, divertenti ed acuti. Non nel piemontese che sapeva scrivere e parlare come solo un maestro sa fare.

Stamattina c'era il sole.

Quando ho saputo della scomparsa di Carlo non mi sono capacitata.
Mi sono tornati alla mente centinaia di ricordi.
Sono "immigrata" in valle di Susa circa 17 anni fa e una delle prime persone che ho conosciuto è stato lui, perché io lavoravo per Luna Nuova e lui per La Valsusa. Eravamo spesso nello stesso momento nello stesso posto.

Mille volte con la macchina fotografica al collo. 
Lui, bravo e bravissimo.
Io, beh ... diciamo che avevo imparato a capire cosa servisse al giornale e mi adeguavo. 
Ma la macchina fotografica per me è sempre stata uno strumento a servizio delle parole. 
La sua, era un prolungamento del suo cuore oltre che dei suoi occhi. E non avrei mai voluto essere nei panni del caporedattore che avrebbe dovuto scegliere uno dei suoi scatti per farci una prima pagina, magari ricevendone un sacco e tutte quante bellissime.

In archivio ne avrò decine di foto di Carlo, abbarbicato nei posti più impensati a immortalare situazioni dalla sua eccezionale prospettiva, seduto in platea durante noiosissime presentazioni di chissà cosa, sul palco con la compagnia teatrale dialettale e così via.
Stasera mi sono seduta a scrivere ma non le ho cercate.

Lui e Margherita erano, ai miei occhi, la coppia perfetta. Ognuno con il proprio carattere e ognuno con le proprie passioni, vere e pure.
Carlo è stato tantissimo altro prima che io approdassi in valle. Lo ignoro, se non per sentito raccontare.

Oggi facevo tra me e me una riflessione puerile. Pensavo che questo mondo sarebbe decisamente migliore se la lunghezza del nostro percorso terreno fosse direttamente proporzionale a quanto di buono e di bello portiamo in questo frangente.

La vita è un passaggio, un momento ed è sempre e comunque questione di prospettiva. Ma certi punti di vista mancheranno sicuramente tanto.
Per esempio, il suo.


mercoledì 12 giugno 2019

#202 Joyeux anniversaire

Stasera, dopo cena, tutti e quattro (la mia mezza mela, i miei figli ed io) siamo usciti a festeggiare il nostro anniversario (della mia mezza mela e mio) con un affogato al cioccolato.
Ci sta un affogato al cioccolato, nella prima giornata in cui il sole è spuntato a darci un piccolo assaggio di primavera inoltrata.
Ci sta, soprattutto perché finalmente il mio raffreddore si è ridimensionato al livello "appena fastidio". Per ucciderlo, alla fine, mi sono bastate tre aspirine e una tachipirina mille. E una giornata di sole.

Domani sarà una giornata impegnativa.
Fino alla fine di luglio saranno giornate impegnative.
Ma, molte cose si stanno sistemando come devono e questo è un altro motivo, per me, d'essere gioiosa. E anche orgogliosa di me, ma di questo racconterò a tempo debito.
Quando ci aspettano giornate impegnative è bello avere nella cassetta dei ricordi a breve termine momenti piacevoli, come mangiare tutti insieme un affogato al cioccolato. O qualcosa di simile. Il gelato non ha alcuna rilevanza. Soprattutto per me che non sono per nulla golosa e che, in linea di massima, mangio in media quattro gelati l'anno.

C'è chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi lo vede mezzo vuoto.
Per me è importante che dentro ci sia qualcosa che mi vada di bere.
Buon anniversario a noi. 

martedì 11 giugno 2019

#203 Dinamiche

Giunto a casa il cucciolo di gatta, tutto era quieto e sembrava presagire che il gatto più anziano l'avrebbe accettata in quanto cucciola.
Per un paio di settimane l'ha ignorata, andandosene se lei diventava più invadente.

Poi ha avviato una procedura d'infrazione.

Quando ha capito che la gatta, datole un'unghia si sarebbe presa la zampa (e pure il suo posto sul letto) ha deciso di farle vedere che un gatto maschio adulto (ancorché castrato) riesce a rimettere a posto una gattina di tre mesi appena, il cui interesse principale è giocare con tutto ciò che la circonda.

La procedura d'infrazione è stata la giornata di educazione del cucciolo.
Azione: microgatta è fastidiosa.
Reazione: zampate poderose con gatta messa sottosopra in quattro secondi (senza spargimento di sangue) più volte al giorno.

La realtà del rapporto tra i miei felini ben si adeguerebbe a metafora di qualcosa di molto più grande di loro.

Oltretutto, la gatta (non potendo fare la gradassa con il felino più vecchio e forte) cerca di farlo con noi. Perché noi la tolleriamo in quanto cucciola e, dunque, buffa e individuo che dovrebbe essere in grado di apprendere. La tolleriamo perché non siamo felini e pensiamo che, nel momento in cui esagererà, sapremo rimetterla al suo posto.

Ma questo non succederà perché, nel frattempo, lei avrà capito con precisione cosa potrà fare con l'uno o l'altro dei componenti della famiglia. E se ne approfitterà. Come solo un felino sa fare.
Perché saprà guardarci con gli occhioni del Gatto con gli stivali.
L'immagine che sa nascondere il carattere.

Matita. Detta Makita. Perché trapana. Per dire.

lunedì 10 giugno 2019

#204 La rivincita

Alla fine mezza giornata me la sono presa, alla faccia della mutua che non c'è.
Il raffreddore mi ha frantumata. Dopo pranzo non ero più in grado di intendere e di volere, perciò ho abbandonato la ditta alla mia amica-socia-sorella e sono tornata a casa a vivacchiare sul divano con tisane al miele e borocilline e netflix.
Visto che mi mancava, con il rischio comunque di assopirmi durante la visione, ho guardato "Il capitale umano". Non mi sono assopita. Meriterebbe una discussione di approfondimento. Per mia ignoranza non so se sia stato scritto o sia uscito prima o dopo "La grande bellezza" ma per certi versi me lo ha ricordato.
Ieri sera sono andata a dormire alle 21,30. Non è detto che oggi non batta il record. Stasera danno Spagna-Svezia. Solo un Gran premio saprebbe fare di meglio in quanto a ninna nanna.
Oltretutto è diluviato tutto il giorno. Sono un po' preoccupata per il mio orto ma non posso farci nulla così cerco di non pensarci. Vorrà dire che sarà estate a novembre. C'è gente nel mondo che il Natale lo festeggia d'estate.
Basta solo abituarsi. 
Come a tutto.
E poi, potendo, prendersi la rivincita.

domenica 9 giugno 2019

#205 Rottami

Alla fine, le condizioni meteorologiche hanno vinto.
Sono ufficialmente raffreddata.
Il mio maestro di judo diceva che, gli avversari, più sono grossi più fanno rumore quando cadono. Ma il tempo è un avversario imbattibile. Perché non ha le ginocchia. E nemmeno lo sterno.
Ieri sera all'addio al nubilato di Elena ero giù un po' spaccata. Stamattina quando mi sono svegliata ho capito il perché. Raffreddore. Non ci vuole un primario di medicina generale per la diagnosi.
Stasera, latte caldo col miele, aspirina e a letto presto. 
Domani è lunedì. Non c'è mutua per le partite Iva.

Per cena ho cucinato la zuppa di pesce.
E' un piatto che amo molto e mi sono coccolata un po'.
E' passato un caro amico ma non ha voluto fermarsi a cena perché non mangia pesce. E anche altre cose a dirla tutta. Non è mica l'unico. Ho diversi amici e amiche che non mangiano alimenti vari.
Ognuno è anche un po' quel che mangia.
Ma volersi bene è anche accettare le altrui abitudini alimentari per quanto le si possa ritenere non condivisibili.

Ora vado a dormire.
Sono un rottame.

#206 Addio al nubilato

Stasera non posso dilungarmi.
Sono a un addio al nubilato di un'amica.
Non ero mai stata a un addio al nubilato.  Non perché non si sia mai sposato nessuno che conosco ma non sono mai stati matrimoni, per così dire,  tradizionali.
La futura sposa pare contenta e quindi sono contenta anche io. Ma se dovessi immaginare il mio addio al nubilato,  supposto che io debba farlo per forza,  lo immagino diverso.
Forse perché io ho la fortuna di poter uscire con le amiche a bere una birra quando voglio. Forse perché se immagino un addio a qualcosa lo vorrei memorabile. Una serata che non posso confondere nei ricordi con un altro momento. 

venerdì 7 giugno 2019

#207 Promesso

Stasera mi sono seduta al computer e pensavo di parlare della gestione delle emozioni. Io e la mia amica-socia-sorella oggi ci siamo attardate a chiacchierare di questo, delle diversità e delle congruenze.

Poi, la mia mezza mela mi ha detto che al terminal ad Orbassano una cisterna di materiale pericoloso ha sversato accidentalmente il suo contenuto costringendo diversi mezzi dei vigili del fuoco, e non, ad intervenire per mettere in sicurezza l'area. Lui dovrebbe caricare il rimorchio sul treno e non era neanche sicuro che lo facessero entrare a posarlo e a prendere la macchina. Quindi mi sono pre-allertata per andarlo a prendere al Sito.

Nel frattempo ho dato da mangiare ai gatti. Appena mi sono distratta, il cane ha deciso di svuotare la ciotola della gatta, che come potrete immaginare non era proprio felicissima. Allora ho pensato: "Adesso parlo delle compulsioni del cane per il cibo o delle mie, che per esempio non posso avere la cartamoneta messa a caso nel portafoglio ma deve essere tutta nello stesso verso e di valore decrescente".

Dopo.

La mia mezza mela è stata rincuorata dal personale del Sito che, probabilmente, potrà entrare a posare il rimorchio e prendere l'auto.

Io ho cominciato a guardare un film e scrivo durante gli spot pubblicitari.

La gatta si è appesa ai miei leggins pensando che fossero di legno e posso sfoggiare nuovi meravigliosi graffi.

Di cosa volevo parlare?
Ah già, della gestione delle emozioni.
Quando capisco come si fa ritorno a parlarne.
Promesso.

giovedì 6 giugno 2019

#208 Per fortuna

Questa settimana, alla fine, è volata.
Sarà che, tra una cosa e l'altra, ho molte sere impegnate (compresa questa) ma domani è già venerdì. E devo dire che ne sono assai felice.

Oggi non ho un granché da raccontare. E' stata una giornata priva di aneddoti che mi abbiano colpito. Molto probabilmente avrei da raccontare qualcosa dopo la cena di stasera ma sono certa che non avrò nessuna voglia di scrivere al rientro.

Domani finisce anche la scuola per mio figlio maschio. Comincia la lunga estate degli studenti, tra giornate di compiti, playstation, uscite con gli amici e quant'altro. Dopo San Giovanni finiranno anche gli impegni con la banda musicale e, spero, anche con il calcio. Insomma, potremo avere una vita normale con i giusti ritmi rallentati della stagione calda.
Anche perché fare da tassista per i miei figli per nove mesi l'anno è un impiego part-time mica da ridere.
Sono contenta, comunque, che Alessio abbia tante attività sane che lo occupano e che non si annulli davanti ai videogiochi tutti i giorni. Alice è un po' più pigra ma l'adolescenza femminile trasporta le creature su un pianeta a sé stante con regole, linguaggi e attività completamente incomprensibili a qualsiasi essere umano adulto.
Sono stata anche io adolescente. Per fortuna non me lo ricordo più.


mercoledì 5 giugno 2019

#209 Il prurito felino

Non c'è nessuna calamità naturale che possa abbattersi qui dove vivo in grado di mettermi ansia come il terremoto.
Oggi. Sera. Pochi secondi. Magnitudo poco più che ridicola. Io sono già quasi andata in panico e avevo la pelle d'oca ovunque e c'è voluta un'ora perché la mia psiche tornasse alla normalità.
Nella mia vita, per fortuna, ci sono stati solo due terremoti di intensità preoccupante. Per fortuna, mi ripeto, senza danni a cose e persone. 
Il primo è stato negli anni '80 ed ero a casa dei miei. Dormivo. Se fosse stato forte sarei morta perché ero ancora in quel periodo della vita in cui dormivo qualsiasi cosa mi succedesse intorno.
L'altra volta ero a Bruzolo ed era pomeriggio. Quando è tremata la terra i miei figli erano da mia madre, altrove, e in pochi secondi ero sotto lo stipite della porta al secondo piano sperando che non crollasse nulla e ancora la terra tremava.
Ho il terrore del terremoto. Ma chi non ce l'ha?

Quando le cronache riportano di terremoti devastanti penso sempre al terrore che abbiano provato le persone. E al dolore che abbiano provato a lasciare sotto le macerie, quando va bene, tutto quello che possiedono. Spesso il dolore è incalcolabile, perché sotto le macerie sono rimaste le persone che amano.

Per dare un po' di leggerezza a questo post, dico che io ho anche un gatto (assai grosso) che dorme quasi tutte le notti sul mio letto. A volte, di notte, decide di grattarsi l'orecchio, come solo i gatti sanno fare, con la zampetta posteriore, facendo vibrare tutto il letto. Sarà successo almeno dieci volte che mi svegliassi con il panico da terremoto per scoprire invece che era solo il prurito felino.
Il gatto è ancora vivo, dorme ancora sul letto e non lo sveglio di notte simulando l'aggressione di un lupo. 
Per dire che non sono vendicativa.

martedì 4 giugno 2019

#210 Tecniche di sopravvivenza

Piantini piantati.
Per i semi bisogna aspettare la luna giusta. Ieri era luna nuova quindi questa settimana posso mettere giù soltanto i semi di fagiolino.
Tutto il resto dovrà aspettare la luna calante.

Oggi sono stata in piedi per il 90% del mio tempo di vita.
Era martedì. E il martedì porta sempre rogne. Questa giornata non ha fatto eccezione se non che, terminato il lavoro, le rogne sono rimaste in ufficio.
E' una tecnica di sopravvivenza quella di lasciare le rogne in ufficio.
Non funziona sempre ma, esercitandosi a sufficienza, si può fare assai sovente. Tanto più che anche portandomele dietro non è che io riesca a risolverle.

Comunque, stasera quando ho raggiunto il divano è stato bello.
La temperatura è meravigliosa.
La stanchezza fisica è un toccasana per la mia testa che può concentrasi sull'acido lattico dimenticando di arrovellarsi laddove non serve.
Sarebbe stato bello anche vedere un film.
Ma quando cominciamo a vederlo tardi, alla fine, ci addormentiamo sempre e allora meglio fare zapping. 
Domani è mercoledì. Siamo già al giro di boa della prima settimana di giugno. Mio figlio maschio finirà la scuola ed entrerà in modalità riposo. Per la femmina ci vorranno ancora un paio di settimane ma l'estate è alle porte.
E io non ho mai aspettato tanto un'estate come quest'anno.

lunedì 3 giugno 2019

#212 Le unghie

Ci sono lunedì che cominciano come tutti i lunedì.
Insomma, non tutto questo gran carnevale di Rio.
Poi, però, ci sono lunedì che evolvono in giornate positive. Per esempio, esco dal lavoro e vado a comperare dei piantini da un amico che mi accoglie con un fantastico aperitivo e tante meravigliose chiacchiere. 
E mentre sono lì che ce la contiamo e il tempo passa e non me ne accorgo, comincia a piovere e la temperatura passa dai 30 gradi ai 20 e si inizia persino a respirare.
Ho la roba stesa fuori ma è solo un pensiero.
Domani il sole tornerà e si asciugherà di nuovo.
Conosco persone che rifarebbero la lavatrice. Io non sono tra queste.
A meno che non piova sei giorni di seguito. In questo caso, sì, la rifarei anche io.
E' anche passata mia mamma a trovarmi al lavoro, che tra una cosa e l'altra era un bel po' che non ci vedevamo e mi ha fatto molto piacere.
Insomma, ci sono lunedì che cominciano come lunedì ma poi finiscono come giorni da settimana inoltrata.
Domani, se il tempo tiene, andrò a mettere giù i piantini e a seminare.
Il 22 giugno io, la mia mezza mela e i miei due pargoli andremo a un matrimonio di due cari amici (chissà a che ora riuscirò a scrivere!) e pensavo che non avrò mai unghie decenti se continuo a tagliarle perché tra il lavoro e l'orto si rompono in continuazione. 
Ma poi penso anche che non mi importa assolutamente nulla delle unghie. Non me ne è mai importato nulla in tutta la vita e non vedo per quale ragione dovrebbe importarmi ora. Io non sono quello che sono perché ho unghie decenti. Per fortuna. 
Le unghie, alla fine, le posso anche mettere finte.

domenica 2 giugno 2019

#213 Le coccole

Domenica. Piccoli passi, sempre avanti.
La mia mezza mela ed io siamo andati a mettere la porta all'orto e finalmente siamo riusciti già anche a piantarci qualcosina. Da domani quanto meno si potrà fare incetta di piantini e semi.
Abbiamo elaborato un sistema per riuscire a bagnarlo senza diventare matti ma c'è ancora qualche piccola miglioria da apportare perché adesso si bagna in fretta ma molto di più da una parte che dall'altra.
Comunque è bellissimo ed enorme.
Come due ciucci siamo andato a fare tutto nelle ore più calde della giornata. Alle cinque avevamo finito ma il sole e la fatica ci hanno un po' disfatto. 
Quindi: doccia e pizza, ricevuta a casa calda e golosa, per quattro. 
E cena seduti sul divano guardando un film.
Non lo permetto mai. Mangiare sul divano, intendo.
Ma oggi avevamo tutti bisogno di coccole speciali.
Abbiamo visto un film di Virzì che passa Netflix adesso. Si intitola "La pazza gioia". Molto bello. Anche se non lo avremmo detto leggendo le cinque righe di presentazione. Per fortuna non ci siamo fatti distrarre e abbiamo cominciato a vederlo.
E' arrivato il caldo e con il caldo le zanzare.
L'unica nota stonata di una giornata impegnativa ma bella.

Sistema d'irrigazione. I sumeri sarebbero orgogliosi di noi.
Pochi piantini ma da qualche parte si deve cominciare
La porta. Potrebbe sembrare una tamarrata (e forse lo è) ma funziona.


sabato 1 giugno 2019

#214 Fa nulla

Oggi siamo saliti ai Vignoletti.
Un record di partecipazione. Trenta persone mal contate.
Che ci siamo saliti a fare ai Vignoletti? La grigliata con i compagni potevamo farla pure in un altro giorno dell'anno, tutto sommato. Sebbene sia sempre piacevole.
Dai, fatemi sognare. Che ci siamo saliti a fare ai Vignoletti?
Cosa conta ancora una lapide? O la festa della Repubblica?
Già, che sfiga, quest'anno il 2 giugno è festivo. Neanche un ponte.
Festa di cosa?
Hanno ragione le Iene ad andare in giro a chiedere cosa si festeggia il 25 aprile. Con la gente che non lo sa in tivù e la gente che non lo sa, però a casa, che ride e sogghigna e dice "che ignoranti". Il 25 aprile se non è festivo si fa ponte. Il 2 giugno pure. Devo sapere altro? Il 25 dicembre? Anche.
Fa nulla.
Fa nulla tutto.
Abbiamo dimenticato tutto.
E chi si ricorda le cose li guardiamo come fossero delle inutili boriose e fastidiose cariatidi. Parlano ancora? Bla bla bla. La libertà, la democrazia, il sacrificio, bla bla.
Non mi sono mai sentita tanto arrabbiata e inutile come oggi.
Ma. C'è sempre un ma. E' stata una bella giornata con gli amici e sono tornata là dove, chi voleva non dimenticassi, mi ha insegnato a tornare. Nelle modalità in cui mi hanno insegnato a tonarci. E potrà apparire una frivolezza ma non lo è.
Il 2 giugno è domenica.
Che sfiga, eh?