giovedì 4 aprile 2019

#272 Il tono delle parole

Stasera avrei bisogno di uno sfogo.
Avrei bisogno di poter dire le cose senza filtri.
Avete presente lo sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo quando dicono ad Aldo che ha la ghiaia nel cervello e tutto quello che pensa arriva alla bocca direttamente? Ecco. Stasera vorrei avere la ghiaia a fare da setaccio ai pensieri.
Già normalmente sono una che non la racconta troppo. Insomma, quello che devo dire lo dico. Sostanzialmente a chiunque. Magari ci costruisco su un giro di parole perché non sembri tanto diretto. Magari metto mano a tutti i sinonimi che mi vengono in mente e, perché no, alle metafore. Però, insomma, sono piuttosto comprensibile. Io credo.
Oggi vorrei avere la maledizione di dire alle persone quello che penso senza i filtri del linguaggio. Perché è una maledizione. Le persone, in linea di massima, non vogliono sentirsi dire ciò che pensi davvero. Hanno bisogno di essere sostenute, rassicurate. La maggior parte delle persone non dialoga per avere una nostra opinione. Parla perché ha bisogno di sfogarsi.
Lo faccio anche io, a volte. Quando ho bisogno di sfogarmi. Poi, però, se il mio interlocutore esprime un'opinione che non mi piace non ne faccio un dramma. Mal che vada ci penso tra me e me e, se decido che si tratta di una cazzata, dimentico immediatamente. Se invece penso che l'obiezione sia sensata ci rifletto. Ma non mi offendo. Non mi faccio prendere male. A meno che io non sia seriamente dalla parte del torto e, in questo caso, che io ci stia male mi sembra il minimo.
Con diverse persone ho avuto a che dire sul tono utilizzo per dire le cose. Il tono avrà anche la sua importanza, non discuto. Ma è il contenuto ad essere importante. 
Per lo meno quando parlo io. Per gli altri non posso dire. Perché io ho un modo chiassoso di comunicare.
Con gli anni ho imparato a mettere la sabbia sempre più fine al posto della ghiaia. Ma, onestamente, non so ancora se possa essere considerato un pregio.

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