giovedì 18 aprile 2019

#258 E, sì, parliamo con il cane

La giornata era cominciata bene. 
Quando i ragazzi sono a casa da scuola guadagno 40 minuti di sonno. Praticamente recupero l'ora legale.
Al lavoro tutto ok, senza nemmeno fastidiose grane.
Insomma, una giornata di lavoro impegnata ma tranquilla.
Poi la spesa con la mia mezza mela, tornato incredibilmente da lavoro presto e persino una birretta di aperitivo.
Poi arriviamo a casa e il cane aveva distrutto quello che restava del suo materassino. Vabbé pazienza, dormirà sul pavimento.
Poi guardiamo fuori e quel gran bastardo figlio della Novalesa mi ha anche scavato mezza della mia nuova aiuola delle erbe. (Non che abbia qualcosa contro la Novalesa ma il canide bianco viene da là).

Due giorni. L'ha lasciata in pace solo due giorni.
Mi hanno detto che il cane non si può mangiare. O per lo meno, non è bello nutrirsi del proprio cane. Poi è vaccinato e c'è poca carne.
Era bellissima la mia aiuola.

La mia mezza mela, che cerca sempre di farmi tornare il sorriso, me l'ha risistemata come è riuscito. Sembrava meno disastrata dopo.
Ma io continuavo a pensare a cucinare il cane.

Poi è arrivato Aaron, il cane.
Con la sua faccia colpevole e i suoi occhioni marroni, scodinzolante e amorevole. E io gli ho detto: "Sei stato cattivo! Mi hai distrutto l'orticello!". Lui ha abbassato le orecchie e ha continuato a scodinzolare amorevole. Chiaramente, non aveva capito una parola di quello che gli avevo detto, se non che ero arrabbiata. 
"Neanche ho capito cosa ho fatto" mi ha detto con gli occhi. 
E la mia mezza mela: "Lo sa cosa ha fatto. Gli ho messo il muso nella terra, ha capito". 
E il cane: "..." 
E occhioni e coda scodinzolante e amorevolezza.

Vabbé dai, sono solo due piantine. 
Alla fine non è così importante. 
Sciocco di un cane. Ti voglio bene.

Comunque, per sicurezza, la mia mezza mela ha messo una rete intorno all'orticello.
Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
E, sì, parliamo con il cane.

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