lunedì 22 aprile 2019

#254 Il fastidio superficiale

Ci sono cose che mi danno fastidio.
Come succede a tutti, presumo.
Per ognuno di noi sono cose diverse, spesso opposte. La capacità di adattamento o di reazione sensata alle cose chi ci danno fastidio (ma che non sono rilevanti) fa di noi persone pensanti.

Faccio il mio breve personale esempio, in ordine sparso:
- essere continuamente toccata con le mani durante una conversazione (la mia attenzione o ce l'hai o non ce l'hai; pungolarmi continuamente non cambia le cose)
- vedere sparecchiare un tavolo ancor prima di aver finito di mangiare o immediatamente dopo. Che i commensali che hanno finito di nutrirsi si alzino, lo tollero. Soprattutto se sono bambini o ragazzini. Se sono adulti, meno.
- leggere frasi completamente sgrammaticate. Dare sempre la colpa al T9 non funziona. Al limite corregge una "e" accentata. "Se io avrei" non lo corregge. E' proprio sbagliato. 
- vedere la gente uscire dal bagno e non lavarsi le mani
- il profumo utilizzato in dosi massicce. Peggio ancora se usato al posto di una doccia.
- i libri sottolineati a penna o evidenziati.

Ci sono altre cose ma adesso, a dirla tutta, non mi vengono in mente.
Sono sciocchezze. Non sono comportamenti contro i quali valga la pena di scatenare una crociata. La più parte delle volte non valgono nemmeno una discussione.
Altri, al posto mio, probabilmente non ci farebbero nemmeno caso. E non escludo che abbiano ragione. Io non faccio caso a un sacco di cose che per altre persone sono fastidiose.
In sostanza, non c'è neanche il dolo.
Ma io non riesco a evitare, in ogni caso, di essere infastidita.

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