venerdì 4 gennaio 2019

#362 Spiacente, la connessione è inesistente

Oggi è stata una giornata così ricca di emozioni che la cosa più rilevante di cui parlare potrebbe essere l'aver cucinato con successo, per la prima volta nella mia vita, un uovo in camicia.
Mi rendo conto che questo non sia propriamente argomento per un diario a meno che io non fossi Cracco e l'uovo in camicia non l'avessi fatto pagare 30 euro arricchendolo con foglioline di menta dell'India e lenticchie dell'Honduras colte esclusivamente quando il mattino c'è rugiada e arrivate direttamente al ristorante entro le prime tre ore a mezzo sherpa dedicato. Ah già l'uovo. La gallina deve essere stata allevata in una fattoria dedicata e nutrita con caviale beluga.
Non avendo nulla di rilevante da scrivere, se il diario fosse stato cartaceo avrebbe avuto la sua pagina vuota. Oppure, dovendo per forza scrivere qualcosa sarebbe stata una mera lista di cose fatte: spesa, pulizie, preparazione dei pasti.
Invece, mentre scrivo, l'ennesimo down di internet mi ricorda che questo diario è tutto tranne che cartaceo. Mi ricorda che io non ho nemmeno una sola copia di tutto ciò che scrivo. E' tutto là, nella nuvola, nel cloud, nel grande mare del world wide web. Cioè, se un giorno non ci fosse più corrente o un collegamento, io non potrei mai più rileggere quello che ho scritto. E mi mancherebbe.
E' pur vero che un diario cartaceo potrebbe prendere fuoco o essere smarrito ma almeno te lo puoi portare in montagna tra i camosci. Per dire.
Così come ogni tanto vale la pena di stampare su carta alcune delle mille foto che facciamo con la digitale o con il telefono, forse ha senso anche selezionare i testi che scriviamo. Per poterceli portare in montagna tra i camosci, se un giorno ci andrà di farlo.

Thanks to Elena for the pic

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