Non bisogna mai perdere la speranza.
Che le cose possano andar meglio.
A livello personale, certo, ma anche a livello collettivo.
Lo so. A volte è difficile.
Ci sono giornate ricche di cose che non funzionano affatto come dovrebbero. Succede a tutti. Io ne sto collezionando una lunga serie. Insomma quelle giornate dove la legge di Murphy impera e se la tartina cade, cade sempre dalla parte del burro.
Arrivo a casa e vorrei sentire una notizia confortante. Invece niente.
E' la settimana della Memoria e troppi italiani continuano a non ricordare niente. Non c'è amore, soliderietà, accoglienza. In Venezuela c'è un inizio di guerra civile. Il piccolo Julen, a Malaga, è ancora in quel microscopico pozzo, come Alfredino quasi trentotto anni fa.
In ogni dove, vedo solo grandi e piccole tragedie.
Ma non bisogna perdere la speranza.
Perché c'è sempre un granello di speranza.
A livello personale c'è l'abbraccio di una persona a cui vogliamo bene, una risata con gli amici, una coperta di pile e una tisana bollente o un bacio inaspettato.
A livello collettivo, bisogna concentrarsi sulle persone che possono davvero essere un esempio con il loro pensiero e il loro comportamento. Bisogna imparare ad ascoltare solo quelle e dimenticare tutti i ciarlatani e i criminali.
Quel granello è IL granello, che prima o poi (sperando sia più prima che poi) incepperà l'ingranaggio dell'ignoranza.
E allora avremo ancora giornate difficili ma guardandoci intorno ogni giorno, forse, il mondo sarà un pelino migliore del giorno prima.
Nessun commento:
Posta un commento