mercoledì 27 giugno 2018

Il vaccino

Non ho voluto parlare delle elezioni prima e dopo le stesse.
Era stato detto tutto quello che si poteva dire, da una parte e dall'altra. Bastava leggere.
Così, neanche adesso voglio mettermi a fare un'analisi sociologica del nostro Paese, secondo la mia modesta opinione, gravemente malato. Non la voglio fare sopratutto perché non ne sarei capace. Non avrei mai detto che sarebbe andata così. Avevo ancora speranze di un cambiamento positivo nella direzione di solidarietà, accoglienza, redistribuzione della ricchezza, riconoscimento dei diritti di ognuno e delle pari opportunità, tutela nei confronti di chi ha più bisogno.

Allora, alla fine, spero che questo governo sia il vaccino.
Dopo aver espulso migranti come non ci fosse un domani, ridotto le tasse ai ricchi, spazzato via gli ambulanti dalle spiagge, regalato 30 minuti di internet gratis e chissà cos'altro di fondamentale per la nostra esistenza partorirà questo governo, non sarà cambiato nulla. Quando noi (classe media?) saremo esattamente nella stessa melma di prima - perché lo saremo di certo - forse la gente comincerà a farsi due domande. Forse.

Quando, dopo "averli lasciati lavorare" continueremo noi a lavorare per sopravvivere e a indebitarci per qualsiasi spesa extra non prevista, a badare ai nostri vecchi e ai nostri bambini senza aiuto dello Stato (lasciando le donne a sopperire al welfare mancante), a non poterci permettere le cure ed ad avere liste d'attesa millenarie negli ospedali, a doverci nascondere se le nostre scelte sessuali non corrispondono al pensiero cattolico, a lavorare in nero o con contratti ridicoli perché sennò non lavoriamo affatto, a non avere alcuna prospettiva di pensione, a non poter garantire ai nostri figli un seppur piccolo "materasso" dovessero intraprendere una scelta e non avere fortuna... a quel punto, forse, capiremo che da decenni non facciamo altro che andare nella direzione sbagliata.

Verranno a fare cassa con noi, ancora e ancora, in modi sempre più innovativi. Perché gli unici da cui prendono e prenderanno i soldi di sicuro è da chi ha poco da perdere ma tutto ciò che perderebbe gli è fondamentale per sopravvivere. Chi davvero non ha nulla, di peggio, non può temere e chi ha tanto se ne frega perché troverà sempre la scappatoia.

Il vaccino. Il vaccino che ci impedirà di farci sempre tirare dentro alla battaglia tra poveri mentre, lassù, alla finestra hanno il loro circo da guardare smangiucchiando uva sdraiati su comode chaise longue. Il vaccino che ci impedirà di vedere un nemico laddove non c'è affatto e di cominciare a cercarlo, invece, dove è meno comodo trovarlo ma dove si annida davvero. Prima di tutto, dentro di noi e dentro la nostra ignoranza.