Una volta, al Valentino, era sera e sono stata morsa da un omosessuale, che vagava nell'ombra della colpa e del peccato.
E' stata un'esperienza terribile.
Mica per il dolore. Per giorni ho avuto il dubbio se mi piacesse più il pene o la vagina. Per non destare sospetti, ho provato entrambe senza farne partecipe nessuno. E decisi che mi piacciono più gli uomini.
Mi sarò vaccinata?
No, perché è importante. Non vorrei essere portatrice sana di omosessualità.
E se poi la trasmettessi ai miei figli dandogli il bacio della buonanotte?
E' bella l'Italia oggi.
I pericoli sono semplici, identificabili, anche per una minus habens come me.
Se mi tengo lontana dai gay e dai migranti (di colore, sia ben inteso), la mia vita corre via liscia. Ancora meglio se appendo un crocifisso nelle classi dei miei figli e, per sicurezza, anche a casa. Il papa quando parla non lo ascolto perché la messa la so a memoria.
E sotto il cuscino ci tengo un revolver. Per sicurezza, eh. Non lo uso io, lo usa la mia mezza mela. E' lui che porta i pantaloni, no? Ma mi sento sicura.
Sui meridionali son tranquilla. Ormai sono stati educati. Mica viviamo più negli anni '60. Si va avanti. Ci si evolve.
E' bella l'Italia oggi. Perché faccio una vita di merda ma me la posso sempre prendere con chi fa una vita più di merda della mia. Sentirmi superiore ha la sua importanza.
Un paio di giorni l'anno volano le frecce tricolore ed è fantastico.
A mio figlio, a scuola, hanno regalato una copia della Costituzione.
Ci ho acceso la stufa a pellet.
Quando la mia ditta fallirà perché per sette mesi l'anno lavoro solo per pagare le tasse, avrò il reddito di cittadinanza. Oh, se mi va bene posso trovare un lavoro a Bari in un call center. E' comodo tutto sommato.
Ora è tardi, mi perdo Maria De Filippi.
Vi lascio con una simpatica poesia che ho trovato in un meme su Insta.
«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari,
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei,
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare»
Martin Niemöller (1892-1984)
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