martedì 18 agosto 2020

Cronache di una settimana di vacanza post-lockdown - Giorno 7

Domattina si torna.

È passata una settimana: ha fatto bello, abbiamo nuotato, evitato gli assembramenti, rivisto gli amici, apprezzato il distanziamento sociale in spiaggia, ci siamo concessi aperitivi e ci siamo abbronzati. 
Credo sia il massimo che si possa chiedere a una settimana di vacanza al mare.

Notizie della valle di Susa ne ho lette. 
Ma ho voglia di tornare su.
Tra quelle montagne. Dal mio orto. Dalle mie creature pelose. Dal mio bagno. 
Vogliamo parlare dell'importanza del proprio bagno? Casa dolce casa dovremmo scriverlo tutti in bagno. 
Là dove tutto ha il suo ordine e tutto viene naturale

Ci concediamo ancora una vasca o due sul lungomare. 
Giusto per fissare nella nostra memoria olfattiva il profumo della salsedine.

Giusto perché mezza mela ha obiettato che non potessi chiudere il post evocando odori meno nobili.

lunedì 17 agosto 2020

Cronache di una settimana di vacanza post-lockdown - Giorno 6

One day to go.
Oggi davano brutto ma, come sempre ad Arma c'è un tempo tutto suo, un po' come in valle di Susa.
La meteorologia, desumo, sia una questione di statistica.

Dunque, il sole splendeva. 
L'acqua era cristallina. 
E il mare, prima che arrivasse l'orda  dimezzata dal post-Ferragosto, era magnifico. 

Non è la Sardegna, lo so, ma si difende.

La spiaggia di Arma è principalmente popolata da torinesi e milanesi. In che percentuale non saprei dirlo, ma se dovessi esprimere per forza una opinione direi un 50%. Dunque, stamattina si parlava principalmente della partita di stasera dell'Inter.
Chi a tifare e chi a gufare.

Io ho finito un libro che mi aveva prestato la mia amica Rita tempo addietro ma che avevo abbandonato sul comodino.
Quando l'ho finito mi è spiaciuto non averlo letto prima che Ugo Berga venisse a mancare. Avrei avuto un mucchio di domande e oggi non so neanche se avrebbe saputo o potuto rispondermi.

"Un'altra parte del mondo" di Massimo Cirri. Se vi piace la storia contemporanea ma soprattutto se vi piace chi cerca di raccontarvela attraverso il lato umano di chi l'ha vissuta, non potete perdere questo testo.

Io, più che ringraziare Rita per il consiglio e rattristarmi di non avere più nessuno con cui discutere di alcune cose, non posso fare.

domenica 16 agosto 2020

Cronache di una settimana di vacanza post-lockdown - Giorno 5

Andare in vacanza sempre nello stesso luogo ha un grande vantaggio. 
Si impara dove andare a mangiare e dove, invece, è meglio di no.
Soprattutto se non puoi permetterti di andare fuori a cena ogni sera. 
Ci si mette qualche anno.
All'inizio ci si fa trascinare dai luoghi più frequentati, come ogni turista che si rispetti.
Poi si trova il locale che incontra i propri gusti e che, quasi sempre, non è tra i più frequentati. 
Perché il ristorante lo fa il cibo, senz'ombra di dubbio, ma anche chi te lo propone. Nel mio caso specifico (ma non è così per tutti) il posto in quanto luogo non ha un grande peso. Mi basta sia pulito.
Io e mezza mela, al di là di Arma che conosco come le mie tasche, nei nostri viaggi abbiamo imparato a chiedere alla gente del luogo dove va a mangiare. Non quello che ci consiglierebbe ma dove va a mangiare quando esce a mangiare con gli amici. 
A Siena, un paio d'anni fa, ci è successo di essere indirizzati in un posto che non avremmo trovato neanche passandoci davanti. Microscopico. Senza insegne.
Abbiamo capito alzandoci satolli e soddisfatti che il sistema adottato era vincente. 
Finora non ce ne siamo pentiti. 


sabato 15 agosto 2020

Cronache di una settimana di vacanza post-lockdown - Giorno 4

Ferragosto.
C'è chi fa i cruciverba e non è capace. 
C'è un omone gigante con la barba da hipster che con infinita tenerezza porta a spasso una neonata microscopica.
C'è chi fa conversazione ad alta voce con conoscenti quatto piazzole più in là senza alzarsi dalla seggiola.
C'è chi porta a spasso il cane e gli somiglia.
C'è chi prende il sole e chi fa il bagno. 
C'è chi prepara i gavettoni e ci si fa i selfie sul lungomare. 
C'è uno che grida dal balcone a sua figlia (Havana) di spegnere le luci.
C'è il concerto della cover band dei Queen. 
C'è chi passeggia e mangia il gelato.
C'è chi fa aperitivo e chi cena con la famiglia.
C'è chi prende cappuccio e sardenara.
C'è chi discute con il bagnino e chi prende il pedalò. 
Ferragosto.
Italia.
Ad 2020

venerdì 14 agosto 2020

Cronache di una settimana di vacanza post-lockdown - Giorno 3

I ritmi lenti delle giornate al mare mi entrano subito nelle ossa.
Anche la camminata si rallenta.
Ciò nonostante, stasera sono stata sgridata da figlia femmina ritenendo (lei) ch'io fossi troppo zelante nel fare le tre cose che la situazione richiede.
Avere una base, pur piccola, che non necessita di prenotazione e di ingenti spese di permanenza compensa l'abitudine dello stesso posto ogni anno, sempre uguale a se stesso.
Oggi l'acqua era una pozza calda. Trasparente come quasi sempre ma calda come quella del bagno che ti prepari a casa. Nessuno shock da prima immersione. 
Stasera, serata con gli amici che in tanti anni ritroviamo solo qui. Ma che sono l'altra importante compensazione all'abitudine. 
I nostri figli sono cresciuti insieme.
Innegabilmente noi anche.


giovedì 13 agosto 2020

Cronache di una settimana di vacanza post-lockdown - Giorno 2

Stamattina era nuvoloso.
Così sono rimasta in spiaggia fino alle 11:30. Chi mi conosce sa che si tratta di un evento.
Generalmente i miei orari sono quelli che si fanno fare ai neonati.

Il coma post prandiale della mia mezza mela mi ha consentito qualche ora di lettura. Del libro vi parlerò quando l'avrò finito. 
Poi sono andata a spasso.

Arma è sempre uguale a se stessa. Sempre a pochi mesi dal nuovo millennio. 
Passando di fronte a quel cartello ormai sbiadito mi sono sentita come in una scena di Goodbye Lenin.

Le gestioni dei negozi, invece, cambiano. Molto spesso. Non oso immaginare quanto possano costare gli affitti.
Dove c'era il vecchio cinema, tanti anni fa, ora sorge un nuovo edificio residenziale di cui evidentemente si sentiva la mancanza.

Alcuni tra i negozi storici hanno in vetrina oggetti con prezzi inarrivabili.
A volte mi sorprendo a immaginare la ragione per cui qualcuno che disponga di cifre tali da poterli acquistare decida di venire in vacanza in questo luogo.
E mi stupisco di come le gestioni di tutti i negozi cambino, tranne queste. 

A causa del covid una delle poche cose furbe che si potevano trovare in questa amena località, ovvero rifornirsi di acqua fresca gasata e naturale nella colonnina di centro paese a prezzi modici, è stata sospesa. 

L'impressione che si ha è che le banconote facciano molto meno schifo delle monetine a questo particolare virus.

mercoledì 12 agosto 2020

Cronache di una settimana di vacanza post-lockdown - Giorno 1

Alla fine ci siamo regalati una settimana di vacanza al mare.
Stessa spiaggia.
Stesso mare.
Per la gioia dei ragazzi.
La mia un po' meno. Tanto che sulla A6 che porta in Liguria la radio che passava Highway to hell sembrava aver azzeccato la colonna sonora.
Non c'è il massacro di gente che solitamente affolla Arma la settimana di Ferragosto ma comunque non molta meno.
Bisogna prenotare lo spazio sulla spiaggia libera ma è uno spazio in cui nessuno può correre sugli asciugamani, scavare buche, ombreggiarti con ombrelloni mal messi. La cosa migliore è che si è posto fine alla piaga di chi va in spiaggia alle 6 del mattino colonizzandola con otto ombrelloni  dieci asciugamani, sette sedie e un tavolino, oscurando il bagnasciuga.
Il mare, il primo giorno, ha il grande fascino del primo bagno di stagione.
Questo sì. 
E riesce a stancarmi come se avessimo fatto trenta chilometri a piedi.
Figlio maschio ha trovato il suo ambiente naturale. Figlia femmina per due sere ha le amiche e, per il momento, se le gode.
Mezza mela ha finalmente un aspetto rilassato da quando ha scoperto che qui fa caldo ma non c'è l'afa che c'era da noi fino a ieri.  Poi, ho visto un video su Fb che oggi, in valle di Susa,
ha diluviato e io ho ringraziato la sorte propizia che non abbandona il mio orto.
Ah già. Il covid. Nella stragrande maggioranza dei casi le poche regole esistenti sono seguite. 
Arma è diventata un gigantesco dehor. Bar, ristoranti, gelaterie hanno spostato i tavoli all'aperto (anche chi aveva già i dehor li ha raddoppiati) e si sta benissimo. C'è spazio per tutti ed è molto più vivibile.
Restasse così anche in futuro sarebbe bellissimo. 
Detto questo a me due giorni di mare sarebbero sufficienti.  Giusto per togliermi la voglia di stare immersa in un'acqua che superi i 15 gradi di quella dei nostri torrenti. 

Ps: ho battuto una gigantesca craniata nello sportello della caldaia.  Magari è per questo che il mare non mi sembra stasera troppo ostile.