venerdì 14 giugno 2019

#200 Nulla, se non la soddisfazione.

La festa è arrivata a Foresto, con la sagra dell'arrosticino del Gam.
I miei figli sono tutti frizzanti perché non hanno mai avuto una bella festa proprio sotto casa, con la possibilità di viverla con tutti i loro amici.
Il microscopico anticipo d'estate, le giornate lunghe, la musica e l'aria gioiosa. Cosa si può chiedere di più in principio d'adolescenza?

Aaron, il cane, anche lui è tutto frizzante.
Arriverà rauco alla fine della rassegna.

Sono belle le feste di paese.
Mi sono sempre piaciute.
Mi piace osservare soprattutto la gente.
Ci sono quelli che si tappano come se andassero al matrimonio reale. Quelli che ci arrivano in bermuda e ciabatte. Quelli che si portano tutta la famiglia fino all'ottavo grado della scala Mercalli e quelli che fuggono soli sperando di bersi una birra in pace senza il solito vociare familiare.
Ci sono i bambini che dormono nonostante il rumore di sottofondo e la musica alta e quelli che girovagano come spiritati e sembrano caricati con batterie al plutonio.
Ci sono donne giovani e anziane, con i tacchi altissimi, zeppe, sandali o paperine. Minigonne, jeans o vestitoni a fiori. Uomini giovani e anziani, alcuni appena usciti dal barbiere e altri che non ci sono mai, probabilmente, stati.

Tutti respirano l'aria di festa e cercano uno scorcio di allegria.
Le feste di paese sono belle perché la partecipazione non è dedicata a uno specifico target di popolazione. Sono momenti di aggregazione puri, senza finalità alcuna che non sia il divertimento.
Un'aggregazione che continua, come in ogni piccola comunità, anche nei giorni successivi (a più piccoli gruppi) commentando chi c'era e chi no, con chi stava, com'era vestito, se pareva di buonumore, quanto ha bevuto eccetera eccetera. La versione reale dei rotocalchi di cronaca rosa che affollano tutti i saloni di bellezza.

E ci sarà sempre chi, alla fine, criticherà la festa e chi l'ha organizzata.
Generalmente senza essere mai stato dalla parte di chi organizza alcun cosa e senza esserne minimamente capace.
A me, invece, sembra sempre meraviglioso che ci siano ancora persone che lavorano come matte per far divertire gli altri, senza volersi mettere in tasca nulla se non la soddisfazione di vedere gli altri divertirsi e stare bene.

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