venerdì 31 maggio 2019

#215 La coda alle Poste

Stasera concerto della banda giovanile del mio figlio minore.
Sarebbe anche un momento carino, perché la banda giovanile suona bene, se non fosse preceduto dai tremila  singoli saggi di fine anno di tutti gli strumentisti nonché dai balletti e cicalate varie dei bambini delle elementari.
Ora sarò anche una madre degenere ma neanche quando erano i miei figli a ballonzolare nel polivalente mi sembrava bello e/o divertente.

Ho un ricordo orrendo dei saggi di fine anno.

Quando ero ancora una bimbetta mia madre mi mandò a fare un anno di danza classica. 
Chi mi conosce sa che ho la grazia di Arnold Schwarzenegger ma mia madre si era messa in testa che potessi ambire al Bolshoi. Così, a fine anno mi vestirono da ape marrone con le righe gialle e con le ali gialle e mi buttarono sul palco a fare una ridicola danza che potrebbe fare anche il mio cane, con la dovuta dose di crocchette.

Naturalmente abbandonai la danza classica l'anno seguente.
Ma l'odio per ogni saggio finale mi è rimasto. Sono del parere che ci si dovrebbe esibire solo quando si è capaci di fare qualcosa. Prima, è solo inutile pubblica umiliazione.
Dal punto di vista educativo non so; magari tutto questo ha un valore e non lo discuto. Tant'è che vado al saggio di fine anno dei miei figli. Ma raramente lo trovo più divertente che fare la coda alle Poste.

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