venerdì 3 maggio 2019

#243 Comunque vada

Niente. Sono nata granata, cresciuta granata e morirò granata.
E' una sofferenza continua ma sono contenta lo stesso.
Mi ricordo la bandiera del Toro che mio nonno teneva in casa. E non so se sia stato lui o sia stato mio papà a darmi l'imprinting ma un cuore torinista batte dentro di me.
Così la sera del derby, il giorno prima del 70esimo anniversario della tragedia di Superga è una sofferenza all'ennesima potenza.
A casa non abbiamo Sky, Premium o Dazn, quindi la partita la sto ascoltando alla radio. Bravissimo il commentatore di Radio1, tra l'altro. 
Sentire la partita senza vederla dà emozioni completamente diverse che avere davanti lo scorrere delle immagini. La progressione non la puoi vedere perciò la devi tutta immaginare. Non puoi dire "Si poteva fare questo" o "Si poteva fare quest'altro" perché le opzioni che non vengono raccontate non si conoscono. Non puoi neanche contestare le ragioni arbitrali perché non ha visto come si sono svolte le cose.
Per quanto il Toro abbia fatto miracoli questa stagione, la differenza tra le due squadre è evidente. I milioni di euro che la Juve spende per i suoi giocatori equivalgono al Pil di uno Stato. La Juve è una macchina da soldi. Il Toro no. E' solo amore e sofferenza, sofferenza e amore.
Comunque, mentre scrivo il derby della Mole è terminato in parità.
Amore e sofferenza.
Ci avevo creduto.
Forza vecchio cuore granata. Comunque vada sarà sempre amore.

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