La mia mezza mela e tutto il suo gruppo di amici andranno, come fanno ogni anno, all'adunata alpini e non posso farli partire senza le acciughe al verde. Sono un must.
Fare le acciughe al verde non è semplice applicazione di una ricetta. E' un rituale che si deve concludere con un piatto speciale, che non abbia solo un buon sapore. Deve essere un piatto verace. Come la parmigiana di melanzane, insomma.
Le acciughe al verde non si possono fare con le acciughe sott'olio. Non si possono fare senza l'aglio e assolutamente non solo con il prezzemolo tritato come fosse un anonimo pesto. Esattamente come la parmigiana senza le melanzane fritta o la bagna caoda senza le acciughe. Sono abomini culinari.
Se vuoi mangiare un piatto leggero non devi cucinare la parmigiana.
Se non ti piace l'aglio non devi cucinare le acciughe al verde.
Le acciughe al verde hanno bisogno di riposo. Non si possono mangiare subito. Devono "macerare" almeno un giorno. Meglio due.
Sono uno dei piatti più buoni della cucina piemontese. Da accompagnare, se proprio si vuole esagerare con la golosità, con una buona toma blu e con un bicchiere di barbera.
Ogni volta che le cucino sono un po' in ansia perché temo ancora di sbagliare qualche dose e fare un verde non molto gustoso. Non è ancora successo ma non è detto che non possa accadere. In cucina non c'è mai nulla di sicuro. Forse, anche per questo mi piace assai cucinare. E' una sfida continua con me stessa.
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