E' una persona piacevole e cortese. Non lo conosco al di fuori dell'ambito lavorativo ma è una di quelle persone con cui si chiacchiera volentieri.
Prima di salutarci mi comunica che si è candidato alle regionali e tira fuori un "santino".
Ho pensato e detto "Bravo! E' importante impegnarsi anche in politica".
Poi ho preso in mano il santino. E ho visualizzato il simbolo del partito con cui ha deciso di candidarsi.
L'ho guardato e gli ho detto "Mi dispiace ma non posso votarla, non si offenda". Lui non si è offeso. Anzi. Mi ha spiegato perché si è candidato con quella forza politica anziché con un'altra, più a destra. Se di destra e sinistra si può parlare, nel caso specifico. Siamo in silenzio pre-elettorale quindi soprassiedo.
Questa cosa mi ha fatto pensare che ci sarebbe pure la gente disposta a mettersi in gioco. Persone che hanno anche importanti competenze e una cortesia ormai fuori moda. Ma trovano spazio nelle forze politiche che, alla fine, non li rappresentano e che, sicuramente, non sono in grado di dar loro lo spazio che meriterebbero.
Perché le logiche di partito, oggi, premiano qualità che evidentemente io non sono in grado di comprendere. Mi pare che la competenza, la capacità di ascoltare e di imparare quando non si sa, la cortesia, il rispetto per ciò che è diverso e, persino, la capacità di comporre frasi che non inneggino per forza all'odio contro qualcuno non siano più tra quelle premiate.
Spero di sbagliarmi. Comunque se mai dovessi decidere di trovare il mio spazio in politica non potrei prescindere dall'essere certa di cercarlo laddove io non debba giustificarmi ma dove possa esserne orgogliosa.
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