giovedì 21 marzo 2019

#286 286, per gli amici.

286.
E' un numero che mi ricorda la mia adolescenza. 
Una roba intorno al 1987, insomma.
A casa ne avevamo uno, di 80286. 286 per gli amici. Il primo con un vero hard disk e i dischi piccoli, da tre pollici e mezzo, che erano molto più funzionali dei loro papà da otto pollici e un quarto. Ma il floppy disk doppio era d'obbligo perché era un periodo di transizione.
Non mi ricordo quanti megabyte contenesse l'hard disk. Ora, persino sul telefono i megabyte sono quelli che si spostano in pochi minuti sulla rete guardando un video. I gigabyte, invece, allora erano roba per la Nasa o poco meno.

Il primo software con cui sono venuta in contatto in prima persona fu, su un Commodore 64: la versione in Basic della battaglia di Abukir, copiata pari pari senza capire quasi nulla da una rivista di informatica, credo intorno al 1984. Il C64 aveva un avanzatissimo sistema di stoccaggio dati: la cassetta a nastro. Aveva un gioco di calcio fichissimo (per lo standard di allora) con gli omini costruiti con circa 20 pixel in tutto, a cui potevi anche cambiare il colore della maglietta. Noi ci divertivamo un sacco. Soprattutto perché i più fortunati di noi prima avevano avuto solo la televisione con il tennis integrato: due lineette e un puntino che passava da campo a campo.
Mi piaceva l'informatica. Ero portata. Al liceo non ho fatto alcuna difficoltà a impossessarmi delle poche nozioni che ci erano richieste. A 19 anni ero in grado di elaborare programmi gestionali, semplici ma efficaci. Che è quello che ho fatto fino alla fine degli anni '90. Prima in Basic, poi con il magico Clipper e poi C++ e Visual Basic.
Poi, nei primi duemila sono rimasta incinta di Alice. 
E ho smesso di fare il programmatore per dedicarmi a a lei e alla mia altra grande passione: scrivere. Luna Nuova mi permetteva di stare di più a casa e allevare mia figlia sebbene lo stipendio fosse minore e le tutele inesistenti, essendo io una semplice collaboratrice coordinata e continuativa (prima) e a progetto (poi).
In dodici e più anni di Luna Nuova la tecnologia è schizzata alle stelle. Riprenderla è stato impossibile, stante il fatto che bisogna lavorare per vivere anziché studiare per sapere.
Adesso sono di nuovo sui computer. Li uso ma non li conosco più. Non so più come sono fatti dentro, quali sono le tecnologie all'avanguardia e quali desuete. Non saprei elaborare un codice in HTML o Java.
La tecnologia mi ha seminata.
Ma ne sono costantemente affascinata.

Adesso sono in cerca di un baratto. Sono in cerca di uno studente lento in matematica o inglese ma bravissimo con Adobe Illustrator o Photoshop con cui fare uno scambio alla pari. Io lavoro con un altro programma di grafica ma vorrei imparare a usare bene anche gli strumenti di Illustrator e PSP, che sarebbero in grado di colmare alcune mie lacune.

S'impara fino alla bara, dice una mia cara amica.
E io ho tutta l'intenzione di farlo.

Nessun commento:

Posta un commento