venerdì 8 febbraio 2019

#327 La mia analisi costi-benefici

Trent'anni fa volevo comprare un'Audi Quattro.
Costava 150 milioni di lire. Era fichissima.
Non avevo i soldi ma c'era movimento nell'aria, io facevo tanti chilometri su ruota e l'economia girava e si poteva presumere che io, di lì a pochi anni mi sarei potuta permettere l'Audi.
Quindi ho messo in programma di comperare l'auto.
Ho cominciato a dire a tutti che l'avrei comprata e ho messo le prime 100mila lire nel salvadanaio.
Nel corso degli anni sono riuscita a mettere via un milione di lire ma mia mamma diceva che non era il caso che mi comprassi una vettura così costosa perché, non mi sarebbe servita. Oltretutto inquinava un sacco.

Non capisci niente. Le prospettive sono buone. Vedrai. Dicevo.

All'inizio del nuovo millennio il movimento nell'aria era molto meno euforico. Il lavoro che mi doveva far fare carriera era stantio.
Ma io non mollavo. L'Audi Quattro nel frattempo non era più un nuovo modello. Lo Stato, per farmi spendere soldi, mi ha promesso anche un contributo di 20 milioni di lire se avessi comperato quell'auto.
Mi mancavano, però, in tutto circa 129 milioni di lire.
Questo rendeva un po' impossibile l'acquisto.
Ma io insistevo. Vedrete se non la compro.
E mamma: non ti serve a un tubo. Oggi meno che mai.

Non è vero. E' un'auto fantastica e con quell'auto vedrai farò i soldi perché diventerò un'icona del benessere.

Poi passano altri dieci anni. La crisi. Al lavoro sempre peggio. A volte sono pure in cassa integrazione.
I soldi che avevo messo da parte li ho usati per comperare da mangiare e per fare le rate per un'utilitaria che è più dal meccanico che a casa.
Ma non posso mica passare per deficiente.
L'Audi la compro, mamma, vedrai.
Lei saggia ma inascoltata continua a dire che è meglio che ridimensionassi le mie aspettative.
Ma niente. Io vado avanti nel mio progetto.
Lo Stato mi fa notare che se io non compro quella maledetta auto non potrò mai avere i miei 20 milioni. Allora per dimostrare di avere intenzione d'acquisto compro un treno di pneumatici da neve. E mi indebito per farlo.
E non riesco più a comprare da mangiare e allora vendo il mio catorcio per quattro soldi e campare un altro po'.

2019. 
L'Audi Quattro non è più neanche un'auto interessante se non per i collezionisti. Superata e desueta. Campo a malapena tra precariato e mille rate per comprare il minimo indispensabile.
Mi rendo conto che dovrei vincere al superenalotto per poter comprare quell'auto che nemmeno mi piace più ma è talmente tanti anni che rompo le balle a tutti con quest'Audi che, se non la compro, mi faccio una figura di merda colossale.
Un giorno mi sposo e mio marito mi impedisce di comprare l'auto. E dico allo Stato che mi spiace ma mio marito non vuole. E i 20 milioni? 
Eh beh mica è colpa mia e poi chissenefrega dei 20 milioni. Usali per fare altro.
E mamma: te l'avevo detto, si capiva da subito che non serviva!

Ma mica è colpa mia. Mio marito mi ha detto di non comprarla più io che ci posso fare? Io sono ancora intenzionata ad acquistarla!

Morale A: Adesso ho un treno di pneumatici da neve di cui non me ne faccio nulla.
Morale B: Prima di comprare i pneumatici avrei dovuto fare una seria analisi dei costi e dei benefici. Prima.

PS: tutto questo non è mai successo, ma la metafora mi piaceva.

L'Audi Quattro


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