lunedì 11 febbraio 2019

#324 Mai perdere l'ironia

Ieri sera ero seduta in sede Anpi per una riunione.
Dopo mezz'ora suona il telefono.
Mia figlia.
"Mamma, stai calma, ma dovresti venire a casa per portare la tua mezza mela al pronto soccorso".
Ma? Ma come? Ma cosa? Che è successo?
"Lui dice di stare calma ma di venire subito a casa per portarlo al pronto soccorso".
Arrivo.
Ci vogliono quattro minuti d'auto. Mille milioni di scenari mi si aprono nel cervello. Ricordo quel giorno di tanti anni prima in cui mia figlia con il suo solito aplomb mi ha gridato da sotto casa "Mammmaaaaaaaa devi venire subito che Alessio (il mio figlio maschio, ndr) si è fatto un buco nella testa". Ok, era piccola. Ed erano entrambi badati dalla nonna. Ed era un taglietto per cui non l'hanno nemmanco cucito. Ma io non lo sapevo ancora e il mio cervello va più veloce degli eventi e gli scenari tra i miei neuroni erano a due metri dal cataclisma.

Comunque entro in casa.
Alice che è "lievemente" impressionabile, mi porgeva a occhi chiusi il portafoglio e il telefono della mia mezza mela.
Gli hai dato una mano a mettersi la giacca?
No mi fa impressione!
La cucina... CSI Bussoleno. Schizzi di sangue su tutta la cucina.
La mia mezza mela in bagno con la mano avvolta da uno straccio insanguinato. 
Le ho detto di dirti di stare calma.
Uff. Che hai fatto? 
Pulivo la cappa. Mi sono tagliato con l'acciaio.
Ci vogliono punti?
Eh credo di sì.

Pronto soccorso di Susa, dieci minuti dopo.
Stante il fatto che il palmo della mia mezza mela è squarciato, entra subito. In sala d'aspetto, un delirio. Alcuni tossici e amici di tossici (si potrà dire tossico o è poco politically correct?), un paio di persone anziane e un bimbetto con una brutta storta alla caviglia.
Mi siedo. Ci saranno 75 gradi centigradi. Aspetto giocando a Candy Crush e ascoltando le conversazioni delle persone.
Io adoro la gente. Le conversazioni della gente, anche le più banali. mi fanno sempre pensare, immaginare vite, costruire personaggi. Lo faccio anche al supermercato. Ma lì è meglio perché hai anche davanti quello che acquistano. La spesa della sera o della settimana, la scappata per prendere le due cose che mancano, mozzarella e sei birre, pane nero e insalata. A me piace la gente.

Ma torniamo a noi. Mi arriva un Whatsapp con la mano della mia mezza mela fasciata.
Quanti punti?
Cinque, nemmeno tanti.

Un quarto d'ora dopo siamo pronti per andare a casa con i fogli di dimissione. Arriviamo all'auto e la benda si riempie di sangue. 
Mmmmh... magari torniamo eh?

Scusi infermiera, non me l'avete ricucito bene.
Rientra.
Un'altra mezz'ora e altri tre punti.
Hanno detto di stare qui una decina di minuti.
Temono che la tua mano possa esplodere?
Qualcosa del genere.
Mai perdere l'ironia.

Alla fine rientriamo a casa.
Otto punti è il risultato finale. Una cicatrice che sembra cucita da Rambo.
Poteva andare peggio.
Ora pulisco la scena del crimine.

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