giovedì 21 febbraio 2019

#313 Le vie dell'evoluzione sono finite

Foligno. 2019 d.C.

Il cuore dell'Umbria. Tra Perugia e Spoleto.
Posti bellissimi. Una regione ricca di arte e cultura. Cibo eccellente.

Scuola elementare.
Il maestro dice alla classe di bimbi, parlando di un loro compagno di colore: "Lo vedete quanto è brutto?" e a lui: "Vai alla finestra e guarda fuori così non sono costretto a guardarti".
La ricostruzione dell'episodio, cui diamo il beneficio di tutte le sfumature che volete, vedrebbe addirittura un precedente molto simile in un'altra classe con la sorellina del piccolo.
Il "maestro" si è giustificato parlando di un "esperimento sociale".

Darwin aveva ipotizzato un'evoluzione continua per le specie viventi ma, mi pare, che a questo punto (fosse ancora vivo) avrebbe alzato le mani dicendo che le vie dell'evoluzione sono infinite.

Non sto qui a dire quanto sia disgustoso questo episodio e di quanto altrettanto disgustoso sia un individuo che partorisce un'idea simile. Disgustoso ancor più perché il maestro è una guida, un riferimento.
I bambini nascono senza condizionamenti.
Imparano a confrontarsi con il mondo attraverso il nostro esempio. In famiglia prima, a scuola poi, nel gruppo di amici e, infine, sul posto di lavoro.

Ora, vorrei dire talmente tante cose su questa vicenda che non mi basterebbe un'ora. Ma mi chiedo (oltre al non far mai più insegnare nulla a questa persona), quale sarebbe la pena giusta per aver instillato il seme dell'odio in decine di piccoli umani.
Ci sono segnali ogni giorno di una recrudescenza d'odio del tutto ingiustificata. Una scritta su un muro di una casa che dice "Ammazza al negar" (oltretutto con una svastica nazista disegnata al contrario a dimostrazione che trovi dell'ignoranza pure nell'ignoranza). "Persone" che si rifiutano di essere aiutati/serviti/curati da gente di colore.
Ogni giorno. 
Come i femminicidi. Le violenze in famiglia.
Ogni giorno.

Allora che si fa? Quando chi dovrebbe dare l'esempio alla nazione, tra un panino alla Nutella e una stupidaggine sui social, è il primo a fomentare, nell'humus dell'ignoranza e della disperazione che ha creato, l'odio?
Quando capiremo quale sia la pena giusta per il "maestro" di Foligno, dovremo applicarla con le aggravanti del caso. Perché, in questo caso, la classe è l'intera Italia.

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