mercoledì 23 gennaio 2013

Il simbolo e il messaggio

Un giorno Giovanni Peirolo mi disse: "Qualcuno deve sapere come si mette la bandiera della 42esima sulla bara" e me l'insegnò. Sono stata io ad adagiarla sulla sua. Comandante partigiano. Giovanni faceva sempre così. Per lui, la trasmissione della memoria non era una parola vuota. Era accompagnare in un percorso, sapendo che la vita - per quanto lunga - non è infinita ma alcuni gesti, alcuni valori lo possono essere. Possono vivere ben oltre noi.

Ci pensavo oggi mentre quella stessa bandiera accompagnava un altro partigiano della 42esima Brigata Garibaldi nel suo ultimo viaggio: Cesare Rossero, Chianocco, classe 1928. Quella bandiera che avevo poco prima appoggiato sulla bara è come se l'avesse appoggiata Giovanni.

Ci pensavo oggi guardando le persone sedute sui banchi della chiesa chianocchina. Ci pensavo perchè - tolti i parenti e tre di noi a tener la bandiera per rendere doveroso omaggio a chi ha avuto il coraggio di sacrificare la propria gioventù per un'ideale di libertà, giustizia, eguaglianza - di giovani, oggi, non ce n'era nessuno. Un funerale, mercoledì pomeriggio, piove e nevica. Si capisce.

È inverno fuori. Ma è soprattutto è inverno dentro di noi se la memoria non conta più nulla. Io non conoscevo molto Cesare ma conosco le ragioni per cui ha lottato, per cui ha seguito i fratelli in montagna a soli 16 anni e per cui ha messo a repentaglio la sua stessa vita. Conosco il suo coraggio e le sue paure, la sua determinazione e la sua voglia di lasciare ai suoi figli e ai figli di tutti un mondo migliore.

Conoscevo Giovanni e Maurizio Vernetto ed Ernestina Cugno e altri partigiani che mi hanno dato tanto e so che Cesare avrà fatto lo stesso con altri giovani perchè la memoria della Resistenza e il grande messaggio che essa porta con sé non fossero dispersi. La memoria deve essere una parte importante di noi e talvolta ha bisogno di simboli per essere potente e riconoscibile, come quella bandiera tricolore della 42esima Brigata Garibaldi "Walter Fontan". Finché ci sarà memoria nessuno di loro sarà morto davvero. Finché ci sarà memoria ci sarà speranza.

Ciao Cesare.

Tutti i diritti di questa foto sono riservatissimi.

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