domenica 17 febbraio 2013

Per fortuna ci siamo quasi

Meno male che il prossimo fine settimana si vota. Altre due o tre settimane di campagna elettorale mi sarebbero fatali. Vado in giro e vedo solo spillette appuntate su baveri delle giacche, brochure elettorali, riassunti di programmi elettorali già di per sé talmente generali da essere riassunti di se stessi. Apro Twitter e i cinguettii sono tutti per promuovere candidati. Apro Faccialibro e sono assaltata da post pro e contro ogni sorta di forza politica. Il contenuto quotidiano della cassetta della posta mi spaventa ma finisce vergine nella raccolta differenziata della carta (dopo aver sacramentato pensando alla deforestazione). Alla tivù ci sono sempre le solite tre o quattro facce che a reti unificate cercano di sbranarsi via voti a vicenda.

Fino a quest'anno mi sono sempre chiesta come poteva una persona mediamente informata su quanto accade nel proprio Paese e nel mondo ad essere "indecisa". La grande fetta degli indecisi che tutti cercano di accaparrarsi con lusinghe di ogni tipo. Io non ho mai avuto dubbi. A volte mi sono resa conto, a posteriori, di aver dato la mia fiducia ad emeriti imbecilli ma errare è umano. Basta non perseverare. Mi sono sempre chiesta come poteva un elettore di sinistra votare a destra dopo cinque anni - o viceversa - o come potesse un elettore laico sostenere partiti cattolici.

La transumanza di voti mi ha sempre lasciato sgomenta. Forse perché, per me, i miei valori di riferimento sono talmente forti e precisi che non potrei mai transumare. Al limite potrei cambiare pascolo, se non è troppo distante dal mio. L'idea che mi ero fatta, dunque, è che la grande fetta di indecisi non avesse alcun valore di riferimento se non la convenienza. Quel tal partito promette un condono che mi serve? Mi ha convinto. Quell'altro abbassa la tal tassa? Mi ha convinto. E via dicendo.

Fino a quest'anno, dicevo. Quest'anno, la transumanza di voti non mi lascia più sgomenta. Perché, complice un profondo mutamento della politica in generale, ho visto questa stessa transumanza con i miei occhi, tra le persone che conosco e di cui conosco storia politica e valori di riferimento. Ho sentito persone finora molto convinte - in un senso o nell'altro - chiedere: me lo dici tu cosa devo votare quest'anno? Per loro non sono cambiati i valori di riferimento. Semplicemente non c'è più nessuno che se ne faccia portavoce. O, forse, in taluni casi, il portavoce ci sarebbe ma è talmente "sciapo" da non convincere. Per il resto, quasi tutti dicono esattamente le stesse cose in un appiattimento agghiacciante. E' come se avessero cementificato i pascoli.

Sarà un bagno di sangue, secondo me, questa tornata elettorale per la politica. Speriamo che faccia bene e che qualcuno, dopo, anche con fatica, mi restituisca i verdi pascoli.

Altan.



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