Oggi sono felice. Abbiamo trovato un orto. O meglio, un pezzo di terra che in primavera diventerà un orto.
Da ottobre scorso ci siamo trasferiti a Foresto. In un appartamento con un cortile comune dove non è possibile coltivare.
Ma a me mancava la terra. Alla mia mezza mela sarebbe piaciuto metterci anche delle galline ma, mi sa, che per quello aspetteremo ancora un anno.
Così, abbiamo cercato un pezzo di terra. Ci sono mille pezzi di terra che nessuno coltiva ma, non so per quale ragione, sono tutti spesso restii a concederla in usufrutto. Come se la si consumasse la terra a coltivarla, invece che arricchirla.
Grazie a un amico abbiamo trovato un pezzo di terra, che fino a un paio d'anni fa era una vigna ma che adesso nessuno coltiva più. E' di proprietà di una simpatica signora anziana che sa bene quale sia il valore di una terra se non la si lascia andare a gerbido.
E' un bel pezzo di terra. Grande. Al sole. Almeno dieci volte più grande di quella che per alcuni anni ho avuto a disposizione.
Ci sarà lavoro. Ma il lavoro non mi spaventa. In più, mettere le mani nella terra è una delle poche cose che riesce a rilassarmi completamente. Come leggere un bel libro. O fare un complicato cruciverba.
Il profumo della terra, la soddisfazione di veder crescere quello che ho seminato, il gusto di mangiare un cibo del quale conosco la storia. E poi c'è la stanchezza che io considero sana e che magari tanto sana non è. Quella stanchezza che ho quando faccio lavori pesanti e non quella dello stress, che sono a pezzi ma neanche riesco a dormire perché mi manca un pezzo.
Abbiamo trovato un orto e io sono felice.
Contemporaneamente, ho scoperto che il dolore ai gomiti che avevo da qualche tempo si chiama epicondilite. Il medico mi ha detto che la miglior cura, oltre agli impacchi di ghiaccio, è il riposo. Credo che vangare, sarchiare e lavorare la terra non siano consigliati ma io sono impaziente di poterlo fare. Soprattutto perché quest'anno avrò lo spazio per mettere giù tutto quello che voglio senza dover scegliere per priorità.
Abbiamo un orto. E io sono felice.
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