Giunta a casa, grazie a una congiunzione astrale favorevole, anche la mia mezza mela era arrivata presto da lavoro. Dunque, abbiamo deciso di andare a fare due passi con il canetto. Ho chiuso la porta sul retro, preso chiavi e cellulare e mi sono tirata dietro la porta d'ingresso. Solo che le chiavi non erano quelle di casa ma quelle dell'auto. E la porta comune da cui si esce, una volta chiusa da fuori non si può aprire.
Abbiamo cominciato la nostra passeggiata esplorando le possibilità che avevamo di rientrare a casa. Speravamo nel ritorno delle vicine, cui avremmo potuto suonare il campanello per poter rientrare. Ho telefonato alla mia figlia femmina sperando che avesse le chiavi. Niente chiavi. Sul maschio non potevo sicuramente contare, essendo andato ad allenamento.
Dopo un'oretta nei prati lungo la Dora torniamo a casa. Nessuna traccia delle vicine. Pertanto abbiamo dovuto entrare come i ladri a casa nostra. Per fortuna la mia mezza mela è ancora sufficientemente atletico per inerpicarsi là dove io, da sola, non arriverei in nessun modo.
Così, grazie a lui, siamo riusciti a rientrare.
Volendo c'erano anche un paio di piani B ma non sarei mai arrivata in tempo a recuperare i figli sparsi per la media valle di Susa.
La morale di oggi è che c'è sempre una soluzione.
Purtroppo, a volte non è alla nostra portata.
Bisogna saperne trovare, però, almeno una diversa, sebbene di più lunga realizzazione. Perché potrebbe non esserci la persona in grado di fare ciò che non è alla nostra portata.
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