Ci sono giorni in cui le ore di veglia non sono sufficienti per darmi anche il tempo di scrivere.
Vi chiedo scusa.
Così, sono per la seconda volta in ritardo sui tempi.
Che non ci sta neppure l'ora legale (ricordatevi domani o stanotte che dir si voglia di spostare le lancette) perchè sarei stata, nel caso, ancor più in ritardo.
Stasera mi sono dilungata dalla mia amica-socia-sorella a chiacchierare e il tempo è volato via.
Abbiamo parlato, tra le altre cose, di brave persone e di persone buone.
Per me c'è grande differenza. Una brava persona è... una brava persona. Che si comporta bene, che ha una dimensione individuale e collettiva sana e giusta, che vive la sua vita senza fare del male.
Una persona buona, beh, è differente. Perché ha il suo esistere incentrato sul benessere suo prima di quello altrui al di là di ogni questione e non ne sente il peso.
Poi magari mi sbaglio. Ma la bontà non è cosa da tutti. Anzi.
Io mi reputo una brava persona ma non una persona buona. Quando mi sembra opportuno antepongo i miei piccoli egoismi. Che per ogni brava persona sono una cosa differente, ma indispensabile per sopravvivere.
La discussione "filosofica" sul concetto di bontà questa sera mi ha rapita.
Ci sono state altre conversazioni di rilievo ma non potrei (e forse non vorrei) scriverle in poche righe. L'approfondimento mentale, tutto mio, sul concetto di bontà è quello su cui mi piacerebbe avere la vostra opinione.
Poi, siccome sono in palese ritardo (e io odio essere in ritardo) non mi dilungo.
Ma pensateci. "E' una brava persona" oppure "E' una persona buona" non hanno peso differente?
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