A sentir parlare della bonifica delle paludi e dei treni in orario mi viene l'orticaria.
Se lo sento al bar, detto da Gigi il grezzo che ha 40 anni e il titolo di studio più elevato conseguito è la quinta elementare, mi fa arrabbiare ma magari cerco anche di spiegargli che non è andata proprio come pensa. E che se lui fosse nato ai tempi del fascismo magari sarebbe già in galera o morto.
Ma se lo sento da un politico, oltretutto più che maturo (ha 65 anni), sento sempre un'orribile puzza di revisionismo. Considerando l'humus epocale di ignoranza dilagante e di egoismo generalizzato, queste affermazioni non fanno che rafforzare in me l'idea che tutto potrebbe ripetersi fin troppo presto. E sono terrorizzata. Pur avendo avuto la grande fortuna di essere nata decenni dopo il fascismo.
L'antifascismo è uno dei fondamenti della nostra Costitutizione.
E' un nostro preciso dovere. Non un'indicazione di massima. Non un suggerimento. Un dovere. E un nostro gigantesco, incalcolabile, incommensurabile diritto.
Il fascismo di cose buone non ne ha fatte.
Prima di sostenere anche solo vagamente il contrario, consiglio vivamente a tutti di andare a leggere la storia e di non informarsi solo attraverso i tweet di qualche "illuminato de no'artri". Perché, io sono sicura che più di metà della gente che conosco e che ha tendenze filo-fasciste, al tempo del fascismo, non sarebbe sopravvissuta una settimana. Andate a leggere cosa faceva il fascismo, ben prima di allearsi con Hitler e dichiarare la guerra al mondo. Poi cercate di contestualizzare le vostre esistenze allora e pensate alle libertà che non avreste mai avuto (compresa quella di esprimere un'opinione non concorde con la dittatura).
Non vi chiedo neanche di pensare a quanti giovani sono morti per combatterla, quella dittatura. Sono anime ormai distanti, no?
Loro sapevano da che parte stare.
Constato che, oggi, molte persone sono assai confuse.
Alcune, invece, hanno deciso che la confusione è facile da cavalcare.
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