sabato 7 dicembre 2019

#25 Andate sulle montagne dove caddero i partigiani

Stamattina, alla stazione di Bussoleno, è stata scoperta un targa (che già preesisteva ma era stata danneggiata dai lavori di ristrutturazione) dedicata ai ferrovieri bussolenesi che, nell'agosto 1944, rifiutarono di collaborare con fascisti e nazisti, abbandonarono in massa il lavoro e salirono in montagna per combattere la dittatura nelle formazioni partigiane.
Fu un atto eroico, in un periodo buio in cui si rischiava la vita per molto meno.
Domani mattina, alla Garda di San Giorio si celebra il momento in cui le prime bande partigiane, nel 1943, si riunirono per giurare che avrebbero combattuto la dittatura a costo della vita.
A noi possono apparire solo poche righe, una lapide incisa, la solita retorica trita e ritrita. Tutto questo può apparire tale solo perché ci sono state, più di 70 anni fa, persone come quei ferrovieri e come tanti giovani uomini e giovani donne che hanno saputo da che parte stare.
Adesso, grazie a loro, noi possiamo permetterci di dire quello che pensiamo, persino quando quello che pensiamo è gretto, violento, becero, sessista, razzista o disgustoso. Possiamo pensarlo, dirlo, scriverlo e costruirci persino su una carriera politica.
Quello che diamo per scontato, adesso che cerchiamo un nemico in ogni volto, dovremmo dimenticarlo e trovare il coraggio di immaginare cosa saremmo stati e cosa saremmo se tornasse quel tempo in cui non si può più neppure avere un'opinione, pena il carcere, la deportazione, la morte.

"Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate sulle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione" (P. Calamandrei)


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