giovedì 11 ottobre 2012

Tornare a casa da scuola

Ogni tanto mi sveglio e penso di essere nel paese dell'assurdo. Una sorta di Wonderland dove tutte le regole sono stravolte e, come se non bastasse, non c'è la parte ludica. Il mondo della scuola lascia in me le più profonde perplessità perché ad esso si applica tutta la peggiore burocrazia.

Da qualche anno, ogni famiglia con figli alle scuole elementari compila un ameno foglietto con la lista delle persone che possono prelevare il proprio figlio da scuola, comprensivo di carta d'identità di ciascuna e di firma congiunta. Fino all'anno scorso, se - metti caso - tuo figlio per tornare da scuola doveva fare 80 metri senza neanche attraversare una strada, potevi firmare e dire "Mio figlio/a torna a casa da solo/a" e trullarellando se ne tornava a a casa da solo/a.

Da quest'anno no. DEVI andare a prenderlo. Anche se abiti a 80 metri da scuola. Anche se fa quinta elementare. Anche se abiti a Bruzolo che, come mi disse una volta un vecchio partigiano, non è proprio Nuova York. Anche se firmi una liberatoria. Qualsiasi sia l'anche, devi andare a prenderlo. Se a scuola ci arriva da solo, per la Scuola in quanto istituzione non è un problema. Ma tornare da scuola da solo, non può.

Questo non vale per il catechismo, per esempio. Firmando l'apposito foglio, mio figlio/a può tornare a casa da solo/a dalla parrocchia a casa (altri 90 metri lineari circa) trullarellando. Anche in prima elementare. Anche se abiti dall'altra parte del paese. Se qualcuno gentilmente mi potesse spiegare perché posso sollevare un prete/catechista da questa responsabilità e non la scuola gliene sarei grato.

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