mercoledì 17 ottobre 2012

Aspettiamo gli elefanti

Mezzo miliardo di euro. Persino la sola stesura del progetto preliminare della Torino-Lione costa di più. Eppure, dove ha deciso di andarlo a prendere il governo-che-nessuno-ha-votato? Alle cooperative sociali che si occupano delle persone disagiate.


Mi chiedo quale può essere il limite al di là del quale gli italiani si arrabbieranno, spegneranno le televisioni e si coordineranno per mandare a casa questa classe dirigente che sta facendo gli interessi dei ricchi, dei forti e dei furbi a discapito di tutti coloro che ricchi, forti e furbi non sono. Cioè la stragrande maggioranza,

Un paio di giorni fa un'amica mi ha detto: «Vedrai che da adesso in poi andrà meglio. L'anno prossimo ci sono le elezioni». Un'analisi che non condivido. Questo governo-che-nessuno-ha-votato potrà continuare a disossare poveracci e classe media fino alla fine, poiché non deve temere di non essere rieletto. A sostenerlo ci sono i Bersani, Berlusconi, Casini di turno, che prima delle elezioni potranno smarcarsi dicendo (come già fanno) di non aver avuto scelta per il bene del Paese. E gli italiani li voteranno di nuovo. Perché gli italiani sono di coccio, evidentemente.

Mi ricordo prima del 2006. In valle di Susa vennero tutti a elemosinare voti ululando che il Tav non s'aveva da fare, che era un'opera inutile e dannosa. Verdi, Girotondini, l'allora sinistra dei Ds che poi fu Sel, Prc. Presero percentuali che in valle di Susa non avevano mai neanche osato sperare. Dopo le elezioni (Prc a parte, che sembra continuare a sostenere l'inutilità della To-Lione), improvvisamente non era poi così importante essere contro il Tav. Giusto per dirne una, eh! Non è certo l'unica posizione che abbiamo visto mutare nel corso degli anni.

Oggi, di nuovo promesse e tanti tagli. Posizioni poco chiare e programmi fumosi su qualsiasi tema, in particolare sul sostegno al disagio, ai lavoratori, alla scuola e alla ricerca. Non parliamo poi della tutela delle coppie di fatto o del voto agli immigrati. La nostra Costituzione, scritta col sangue di un'intera generazione di ragazzi e ragazze che sapevano bene da che parte stare, è diventata un foglio giallo e sbiadito a cui si guarda solo per fare i discorsi "alti", come le citazioni in latino. 

Il dado è tratto, Monti. Aspettiamo gli elefanti.

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