Forse ci siamo rilassati troppo al fresco al lago Foiron.
Forse il sole della montagna ci ha cotto a sufficienza.
Ma stasera, io e la mia mezza mela, siamo due amebe che cercano di muovere qualche muscolo. Seduti sul divano ci facciamo assorbire da trasmissioni prive di significato. Giusto per non andare a dormire alle 21, non avendo ancora raggiunto gli ottant'anni.
La mia mezza mela, tuttavia, sonnecchia.
E io ho messo un film su Netflix ma non so se riuscirò mai a terminarlo.
La montagna è curativa. Cancella i pensieri.
Soprattutto i posti belli.
Con le persone giuste.
Con il clima perfetto.
E gli zaini pesanti con le tende, i materassini, il cibo, il vino, i pentolini per la colazione e un fornello a gas che è troppo vecchio e non funziona. E allora si accende il fuoco e si usa un pezzo di metallo come piastra per fare il caffé il mattino e si prova a fare il bagno nel lago ma io non ci riesco perché l'acqua è gelida. E tutto intorno è verde, anche l'acqua del lago e si fa conoscenza con i "vicini" di falò anche se quando nascevano io avevo già la patente da almeno otto anni.
E la notte. Il silenzio. Le stelle. Miliardi di stelle.
Giusto un materassino un po' più comodo ma leggerissimo sarebbe la ciliegina sulla torta.
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