Per il momento la partita "Paola che svuota il capannone" vs "Formazione del governo" viaggiano in parità. Nessuna delle due operazioni è ancora completata nonostante oggi, con l'aiuto della mia mamma, si sia proceduto speditamente nella prima delle due.
Sono arrivata a casa un po' sfatta.
Ho fatto una doccia veloce e sono andata a fare la ceretta. E, nonostante, non sia uno dei momenti più anelati, il solo fatto di farmi qualche coccola mi ha rivitalizzato parecchio. Sono tornata a casa molto più pimpante e ho cucinato tutte le verdure dell'orto, che adesso butta pomodori (e non solo) come se non ci fosse un domani.
Domenica (e siamo a -5) sarà tutto finito, in un modo o nell'altro, e poi ci spetta una meritatissima settimana di vacanza che abbiamo già programmato da tempo. Io, la mia mezza mela, i ragazzi e il cane partiremo alla volta delle Cinque terre, che io non ho mai visitato.
Non è un viaggio epico, ve lo concedo. Ma il solo fatto che esista questa prospettiva mi fa sembrare tutto più leggero.
Ho la casa che sembra un campo profughi perché in queste settimane siamo sempre stati impegnati al lavoro e, in più, dall'ufficio ho portato a casa una serie di cose che devono ancora trovare collocazione.
Ma ci penserò con l'inizio della scuola.
Tutto quello che ha atteso tre settimane può attenderne quattro.
O no?
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