Voi potrete non crederci, per via del fatto che sono tornata dalla mia settimana di vacanza solo domenica scorsa, ma sono stremata. Questo svuotamento del capannone (siamo a -8) sta svuotando anche me.
Se già in una casa si accumulano cose assolutamente inutili potrete immaginare cosa non si accumula in un capannone in dieci anni di lavoro.
Oggi la mia dolcissima mezza mela, a casa per ferie, è venuto a darmi una mano assieme ad un amico-cliente del canavese, cui devo anche molto di quello che ho imparato a fare nel campo della sublimazione.
Gran parte di ciò che doveva essere smontato, dunque, lo è stato.
Ma questo fine settimana ci aspetta comunque un gran lavoro.
Il mattino quando arrivo al lavoro mi sale sempre un po' di pessimismo perché sono milioni le cose ancora da fare. Poi, il pomeriggio, visti i progressi, mi passa un po' lo sconforto.
Stasera non so se riuscirò a stare sveglia fino alle 21,30.
Ieri notte ho sognato Gabbani e un suo concerto in una piazza piccolissima dove tutti eravamo costretti a stare seduti su tavoli tipo birreria. Ricordo che volevo un suo autografo e che, alla fine, dopo alcune vicissitudini, l'ho ottenuto ma non era proprio quello che volevo.
Chissà poi perché Gabbani. E non qualche mio idolo musicale.
Ma ai sogni non si comanda.
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