L'unico modo per non invecchiare è morire giovani.
Se si esclude di volerlo fare, bisogna imparare ad accettare il proprio invecchiamento. Soprattutto se non si fa nulla per rallentarlo.
E' inutile lamentarsi che il fisico non è più quello di una volta, che i muscoli sono flaccidi e che dopo dieci scalini si ansima come torelli, se l'unica attività che si pratica è il sollevamento delle posate seduti a tavola.
Per quanto riguarda le rughe, un bel "chi se ne frega" ce lo vogliamo mettere? E' improbabile che un milionario finlandese o un'ereditiera sudamericana non si innamorino di noi per via delle rughe dovute all'età. Chi ci ama, lo fa indipendentemente dal numero di rughe sul nostro volto. Se così non fosse, perché chiamarlo amore?
E poi, il cervello.
Lui è il più facile da allenare. Non si deve neanche andare in palestra a sudare. Basta leggere libri e quotidiani, informarsi, fare conversazione con persone in grado di sostenerla, giocare a carte o a scacchi, fare il sudoku o le parole crociate.
Il cervello andando avanti con l'età dovrebbe raggiungere più elevati livelli di saggezza. Su questo inviterei a riflettere dell'importanza di invecchiare.
Se possibile bene.
Innanzitutto, accettando l'ineluttabilità del proprio invecchiamento. Che è segno di grande fortuna poiché non si è morti giovani.
Poi, senza voler fare cose che non si riescono più a fare ma investendo su quelle che, invece, si dovrebbero fare decisamente meglio.
Per esempio, pensare.
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