Stante il fatto che ci ho messo meno io a svuotare il capannone che il nuovo governo a nascere, oggi è stato il mio primo giorno di nullafacenza che ho trascorso interamente a fare di tutto, tranne che a far nulla.
La sveglia automatica nella mia testa mi ha fatto alzare prima delle otto.
Sono andata all'orto e ho raccolto almeno 15 chili di pomodori che, uniti a quelli che stavano già nel frigo, sono diventati conserva. E ragù.
Ho stirato tutto quello che avevo accumulato per settimane e creato pranzo e cena da un frigo ormai vuoto in previsione della settimana di ferie.
Domattina partiamo presto.
Andiamo alla scoperta delle Cinque Terre, dove io non sono mai stata.
O meglio, sono stata una volta, molti anni fa, una sera a Lerici con amici ma me la ricordo appena. Mi ricordo di più la cena, in un ristorante dove ci hanno portato milleseicentoventotto portate di pesce e abbiamo speso molto poco, in proporzione.
Sono contenta.
Sono contenta che vedrò posti nuovi con le persone che amo e il nostro peloso bianco, che da qualche giorno è quasi completamente afono. Cosa che mi preoccupa da un lato, ma dall'altro mi solleva dal sopportare i suoi potenti abbai in casa. Se non gli passa con l'aria del mare, lo porterò dal veterinario al rientro. Tanto comunque ci saremmo dovuti andare per Matita, che è in età di sterilizzazione. Ci manca solo di doverci occupare di nove gattini ogni sei mesi.
Ritornando a noi, sono contenta di essermi scrollata di dosso un peso ma mi sento un po' vuota e scarica.
Con le valigie sto migliorando. Per una settimana fuori, ho occupato solo mezza borsa. Escluse le scarpe. E il beauty. Finirà che riuscirò persino a fare un bagaglio a mano, prima o poi.
Prima che sia l'ora di andare a dormire ho ancora alcune cose da fare.
Quindi è meglio che mi sbrighi.
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