Lunedì a casa. Mi sono sentita strana.
Non ci sono stati lunedì a casa, se non per via delle ferie o di qualche influenza inaspettata, da sette anni a questa parte.
Mi sono sentita vuota. Poi tranquilla. Poi vuota nuovamente. Poi determinata. Poi piena di dubbi. Per fortuna, ho avuto da fare assai per la scuola dei ragazzi e in casa e, alla fine, è giunta la sera. La mia mezza mela starà fuori per lavoro e, anche lui, ha avuto un rientro impegnativo. Dal punto di vista pratico, sicuramente più faticoso del mio.
Ma, bando alle ciance.
Oggi, Matita ha deciso che poteva fare un bagno nell'olio. Avevo lasciato un po' di olio di frittura in una pentola e tanto va la gatta alla padella che si riempie di unto. Non mi è restato che lavarla... con il sapone. Pensavo che avrei subito graffi anche in luoghi del corpo sconosciuti e, invece, lei è stata ferma e si è fatta lavare e sciacquare. E' davvero una gatta fuori dal comune, più simile a un peluche che a un felino. Non credo di aver mai posseduto un gatto così dolce e indipendente come lei. E' straordinaria.
Forse non ve l'avevo raccontato, ma una sera ha cacciato un topo e l'ha portato a casa.
Morto. Ma io non lo sapevo.
Ho una fobia importante nei confronti dei topi.
Sebbene il roditore avesse sì e no la dimensione di una gomma da cancellare, se non ci fosse stata la mia mezza mela a occuparsi della questione, io avrei dato fuoco alla stanza con la gatta e il roditore dentro. Oppure sarei andata a dormire in un'altra casa fino all'arrivo della disinfestazione.
Mirò, il gatto maschio, non si è mai permesso di portare un topo in casa.
Uccellini, lucertole, cavallette.
Ma topi, mai.
Spero che anche Matita abbia capito dalla mia reazione - su cui soprassiedo - che il suo "regalo" non è stato per nulla gradito.
Lo spero soprattutto per lei.
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