sabato 18 gennaio 2020

Impasto che mi passa

Fare la pasta mi rilassa. Così stamattina ho fatto le tagliatelle.
Una volta ho pensato che avrei potuto aprire un pastificio ma ce ne sono già milioni e non sono così dea della pasta da soverchiare il mercato.
Ma fare la pasta mi rilassa. Quando ho più tempo la faccio ripiena. Altrimenti, via di tagliatelle, tagliolini, maltagliati e lasagne.
Una volta impastavo a mano. Poi mi sono regalata un'impastatrice che fa il 90% del lavoro duro. Ha il limite che non impasta più di quattro etti alla volta ma a noi basta.
So anche tirarla e tagliarla a mano, ma mi avvalgo di una favolosa Imperia che fu nella lista nozze di mia mamma un po' di decenni fa e che mi ha passata praticamente nuova. L'avverbio, in effetti, non serve essendo forse stata usata una volta.
Tagliatelle e tagliolini li fa lei. Io mi posso dedicare ad altri formati.
Dunque, fare la pasta diventa una cosa che occupa pochissimo tempo. Ma non so mai dove stenderla. Per questa ragione, tra i cinquanta regali per i miei cinquant'anni, la mia mezza mela mi sta costruendo uno stendipasta degno di essere chiamato in questo modo. Ce ne sono un mucchio in commercio ma sono piccolini. Noi, da soli, siamo quattro tuttavia spesso la pasta la faccio quando ho ospiti. 
Una volta l'ho stesa sul manico di una scopa appoggiato a due ante della credenza (da una parte e dall'altra). Un gesto inconsulto di un familiare mi ha fatto passare tutta la voglia di riprovarci.
Comunque, fare la pasta fresca mi rilassa. Io la stendo, la infarino, la coccolo. E lei, per ringraziarmi, viene buonissima.
Potrei spezzare una lancia in favore della pasta di semola (che si fa con l'acqua) ma con la pasta all'uovo non c'è gara. La morte sua è un bel porcino o un sugo di pesce. In loro assenza, va bene anche una carbonara. Questa è la fine che hanno fatto le tagliatelle di oggi. Non mi rimproverate per non aver fatto gli spaghetti. Le tagliatelle erano favolose.

Il brano di stanotte è Pincushion degli ZZTop. Anche questo da ascoltare rigorosamente in cuffia lasciando il mondo fuori.





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