Oggi è martedì ma siccome non ho avuto il tempo di farci caso è andato tutto come doveva andare. Dovrò imparare a non farci caso, al martedì.
Alla fine è bello pensare che siamo noi che attiriamo le cose storte.
Quelle quotidiane, eh, sia inteso.
Non quelle che non ci competono.
Tuttavia sono un po' preoccupata per l'orto e, in particolare, per i pomodori. Dopo alcune ricerche effettuate potrebbe non essere il ragnetto rosso il problema. Potrebbe essere un problema di errata irrigazione. Forse bagniamo troppo o male.
Voglio pensare che quest'anno sia stato un'esperimento per capire il terreno.
Non che non crescano le verdure. Ma questa cosa dei pomodori non mi era mai successa e stiamo valutando tutta una serie di ipotesi.
Così, come quando stai male ma non sai che cosa sia, per prima cosa prendi una tachipirina o un antinfiammatorio sperando che passi, cominceremo ad attuare una serie di blande contromisure.
Tra le altre cose, stasera dopo cena abbiamo fatto una sfida a Uno con il mio figlio minore. Ho vinto credo per la prima volta nella mia vita.
Di martedì.
Ho anche stampato ufficialmente l'ultimo rotolo di carta sul plotter.
Magari succederà di usarlo ancora una o due volte ma la mia avventura settennale nel campo dell'abbigliamento personalizzato si sta avviando alla conclusione.
Da una parte non posso che esserne contenta.
Dall'altra mi mancherà.
Perché pensavo sarebbe durata di più.
Perché pensavo che ci fosse ancora spazio per riuscire a lavorare in proprio.
Perché, alla fine, era un lavoro creativo che mi piaceva anche se, come in ogni lavoro, c'erano giorni che avrei volentieri mandato tutti al diavolo.
Pazienza.
Quello che non strozza ingrassa. In ogni campo.
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