Non c'è nessuna calamità naturale che possa abbattersi qui dove vivo in grado di mettermi ansia come il terremoto.
Oggi. Sera. Pochi secondi. Magnitudo poco più che ridicola. Io sono già quasi andata in panico e avevo la pelle d'oca ovunque e c'è voluta un'ora perché la mia psiche tornasse alla normalità.
Nella mia vita, per fortuna, ci sono stati solo due terremoti di intensità preoccupante. Per fortuna, mi ripeto, senza danni a cose e persone.
Il primo è stato negli anni '80 ed ero a casa dei miei. Dormivo. Se fosse stato forte sarei morta perché ero ancora in quel periodo della vita in cui dormivo qualsiasi cosa mi succedesse intorno.
L'altra volta ero a Bruzolo ed era pomeriggio. Quando è tremata la terra i miei figli erano da mia madre, altrove, e in pochi secondi ero sotto lo stipite della porta al secondo piano sperando che non crollasse nulla e ancora la terra tremava.
Ho il terrore del terremoto. Ma chi non ce l'ha?
Quando le cronache riportano di terremoti devastanti penso sempre al terrore che abbiano provato le persone. E al dolore che abbiano provato a lasciare sotto le macerie, quando va bene, tutto quello che possiedono. Spesso il dolore è incalcolabile, perché sotto le macerie sono rimaste le persone che amano.
Per dare un po' di leggerezza a questo post, dico che io ho anche un gatto (assai grosso) che dorme quasi tutte le notti sul mio letto. A volte, di notte, decide di grattarsi l'orecchio, come solo i gatti sanno fare, con la zampetta posteriore, facendo vibrare tutto il letto. Sarà successo almeno dieci volte che mi svegliassi con il panico da terremoto per scoprire invece che era solo il prurito felino.
Il gatto è ancora vivo, dorme ancora sul letto e non lo sveglio di notte simulando l'aggressione di un lupo.
Per dire che non sono vendicativa.
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