Sono ufficialmente raffreddata.
Il mio maestro di judo diceva che, gli avversari, più sono grossi più fanno rumore quando cadono. Ma il tempo è un avversario imbattibile. Perché non ha le ginocchia. E nemmeno lo sterno.
Ieri sera all'addio al nubilato di Elena ero giù un po' spaccata. Stamattina quando mi sono svegliata ho capito il perché. Raffreddore. Non ci vuole un primario di medicina generale per la diagnosi.
Stasera, latte caldo col miele, aspirina e a letto presto.
Domani è lunedì. Non c'è mutua per le partite Iva.
Per cena ho cucinato la zuppa di pesce.
E' un piatto che amo molto e mi sono coccolata un po'.
E' passato un caro amico ma non ha voluto fermarsi a cena perché non mangia pesce. E anche altre cose a dirla tutta. Non è mica l'unico. Ho diversi amici e amiche che non mangiano alimenti vari.
Ognuno è anche un po' quel che mangia.
Ma volersi bene è anche accettare le altrui abitudini alimentari per quanto le si possa ritenere non condivisibili.
Ora vado a dormire.
Sono un rottame.
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