giovedì 20 settembre 2012

Pluriclassi

La notizia è che Bruzolo, quest'anno, ha perso un'altra classe elementare singola per via della mancanza di bambini. O meglio, i bambini ci sarebbero ma per tante ragioni le loro famiglie preferiscono portarli altrove a frequentare le scuole primarie. Per decisione della dirigenza scolastica, considerati i numeri dei bambini presenti nelle classi, la ricetta è stata di lasciare la prima elementare da sola e di creare due pluriclassi seconda/quarta e terza/quinta. Questa sistemazione logistica, appresa dalla maggior parte dei genitori all'inizio dell'anno scolastico, ha portato le famiglie (alcune delle quali per nulla contente della situazione) a chiedere un confronto con il dirigente scolastico, che si è svolto ieri presenti i genitori, le maestre, l'amministrazione e il dirigente stesso.
La fredda cronaca dell'incontro si riassume in poche righe: la situazione non è modificabile visti i numeri degli alunni e peggiorerà sempre perché i tagli ripetuti del governo alle scuole elementari (e non solo) riducono le maestre, le loro ore di presenza e, di fatto, la possibilità che le nostre scuole elementari restino quell'eccellenza che per decenni sono state.
Ora, tornando nel campo delle riflessioni, mi chiedo quale ruolo debbano avere le scuole di paese. Se la scuola elementare deve essere prima fonte di cultura e di istruzione, questa politica complessiva degli ultimi governi non ha fatto altro che cercare di stroncarla. Gli enti locali, strozzati dai tagli, non possono che mettere piccole pezze a grandi strappi. Le critiche non possono essere che feroci e solo partendo da queste poche righe ci sarebbe da discutere per giorni.
Ma noi, società civile, dovremmo poter fare qualcosa. Questo penso. Poi guardo i numeri (risibili) di chi partecipa alle riunioni come quella di ieri sera e mi si spezza il cuore. Ma, partendo dalla piccola comunità che da sempre è fonte di ricchezza, come si può arginare questa insensata caduta libera?

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