giovedì 27 settembre 2012

Piccolo spazio pubblicità

Stamattina voglio fare tre spot pubblicitari. Due saranno insoliti, lo ammetto, ma uno deve fare pubblicità a quello che ritiene buono o utile. E' un post faceto, questo. Chi si attende contenuti seri e impegnati dovrà attendere che io sia nuovamente in vena di arrabbiarmi. Stamattina, però, c'è il sole e la valle di Susa è bellissima e io posso fare finta che tutto vada bene almeno per qualche ora.

Il primo spot è dedicato alla zuppa di grissini che, una volta da queste parti, si mangiava tradizionalmente a Ognissanti. Ma io, il bollito, l'ho fatto ieri l'altro e allora anticipo. La ricetta è povera e antica. Ho cercato un'immagine sul web in attesa di fotografare la mia che sarà pronta stasera ma la cosa più adeguata è 'sta robaccia che vedete qua sotto, che sembra già mangiata una volta.


Questo mi fa pensare che non la si faccia spesso ed è veramente un peccato. Bisogna aver fatto il bollito perché serve il brodo di carne (meglio se privo di pollo) e non vi azzardate a usare il dado. Se la si ha (io non ce l'ho) va usata una cocotte di ceramica. Io la faccio in una pentola normale un po' larga e alta. Quella da brasato per intendersi. A freddo, nella pentola, si fa uno strato di grissini. poi li si ricopre di parmigiano grattugiato o di pezzettini di qualsiasi altro formaggio vi sia rimasto nel frigo. Con un po' di criterio si bagna il tutto con due o tre mestoli di brodo. Poi, altro strato di grissini, posizionati in maniera perpendicolare, altro formaggio e altro brodo. Per almeno cinque o sei strati. Alla fine si prende la pentola e la si mette a sobbollire pianissimo sul fornello più piccino che avete per un'oretta, badando ogni tanto che non attacchi. Se vi sembra secca, aggiungete un mestolo di brodo. Si può mangiare subito o anche scaldata. E' buona lo stesso.

Il secondo spot, più breve, lo voglio fare a due libri. Uno per rilassarsi e uno, che presenterò sabato 6 ottobre alla libreria La città del sole a Bussoleno, per incazzarsi un pochino ancora. Perdonate il francesismo. Il primo è del sempre bravissimo (da me adoratissimo) Stefano Benni. Si intitola "Di tutte le ricchezze" ed esce oggi. Il secondo si intitola "Chi comanda Torino" e lo ha scritto Maurizio Pagliassotti. Non voglio anticiparvi nulla ma vi scrivo una frase-stralcio del secondo... per darvi un'idea: «[...] Il processo che l'ha prima demonizzato e poi sostituito vive oggi la sua fase finale, quella in cui ci si è accorti che senza l'operaio Pautasso che compra le Fiat Punto tutto il paese va a rotoli. Così a Torino si tenta l'ultima carta: trasformare Pautasso in un clone dell'operaio vietnamita-cinese-turco-rumeno».

Il terzo spot ancora più breve lo voglio fare a un gruppo di amiche mie che la decrescita di cui tanto ci riempiamo la bocca l'hanno messa in pratica e meritano almeno questo piccolo riconoscimento. Andate a trovarle su https://www.facebook.com/TrameImpreviste e mettete "Mi piace" sulla pagina. Non sono ancora riuscite a mettere su le foto di quello che fanno ma vi assicuro che sono brave perché lo fanno da anni. E fanno anche un sacco di corsi per insegnare quello che sanno (non per farci i soldi perché l'associazione non ha scopo di lucro) perché questo mondo sia un po' più bello, vada un po' più piano e impari a rispettare la vita.

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