E' tanto che non scrivo. Ci sono periodi in cui riesco a vivere la vita e periodi in cui la vita vive me e non trovo il tempo che per l'indispensabile. E ce ne sarebbero stati di avvenimenti su cui avrei voluto dire la mia: la terribile tragedia dei migranti a Lampedusa e lo stupro di branco ai danni di una quindicenne durante una festa, tanto per dirne due. E poi mi sarebbe piaciuto commentare Servizio Pubblico di mercoledì sera, che è la prima vera uscita del Movimento No Tav in prima serata.
Invece voglio parlare di regole. Come genitore impieghi gran parte del tempo a cercare di spiegare ai bambini non tanto le regole quanto il perché esse vadano rispettate. Ai bambini (come agli adulti) piacerebbe vivere in un mondo dove le regole non ci sono e ognuno fa un po' quel che gli pare. Siamo noi, in prima persona, a rendere difficile loro apprendere il concetto con il nostro comportamento quotidiano. Mille piccole "infrazioni" alle regole che per un adulto rappresentano talvolta un modo per sopravvivere in un eccesso di regolamentazione mentre per un bambino sono di fatto un "via libera".
Non si tratta principalmente di infrazioni a norme e leggi (reati più o meno gravi) ma anche quelle legate al vivere civile. Non c'è nessuna legge che mi vieta di grugnire in faccia alle persone anziché salutarle, di non ringraziare chi ha fatto qualcosa per me o di schivare i baci di una vecchia parente, ma il vivere civile vuole - giustamente - che ci si comporti in maniera differente. Sembrano sciocchezze per un adulto ma sono il mondo dei bambini.
Per noi, infrangere le regole può significare "tagliare" una rotonda inutile installata apparentemente senza motivo in un incrocio, non richiedere una fattura per risparmiare qualche euro, scaricare un film o un disco da internet.
E' una proporzione. Ognuno di noi ha una linea che ritiene invalicabile ma al di sotto della quale ci sta un po' tutto. Il problema del rispetto delle regole è che ognuno ritiene giustificabile quello che sta sotto la propria linea ma ingiustificabile quello che sta sotto la linea degli altri. Per questo, è stata definita una linea comune (normalmente detta "legge") al di sotto della quale tutti possono fare un po' quello che vogliono. Solo che è una catena cortissima quella che resta.
Spiegare ai bambini perché bisogna rispettare le regole è difficile soprattutto perché noi siamo spesso cattivi maestri. Ai bambini le spiegazioni non importano molto. Non le capiscono, non le memorizzano. Per loro vale la forza dell'esempio. Ma essere integerrimi nel mondo di oggi significa pagare un prezzo altissimo, non solo in termini economici ma anche personale. Spesso mi domando se sia davvero possibile e mi chiedo come potranno essere i miei figli tra quindici o vent'anni quando la vecchia parente sarà morta e a loro, di schivare quel bacio, non importerà più nulla.
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