lunedì 11 novembre 2013

Ddl sul femminicidio e Donne No Tav

Sabato pomeriggio le Donne No Tav sono tornate a riunirsi in assemblea a Bussoleno e, in vista del 25 novembre (giornata mondiale contro la violenza sulle donne) e delle iniziative che si terranno in quell'occasione anche in valle di Susa, hanno approfondito il tema del Ddl sul femminicidio emanato recentemente dal governo. Un ddl assolutamente inadeguato e strumentale, che inserisce tra le norme anche nuove determinazioni estremamente punitive e repressive in merito alla protezione civile e ai siti di interesse strategico - come il cantiere della Maddalena di Chiomonte.

La riunione è nata dal desiderio espresso da un gruppo di donne che frequentano la valle di Susa (molte delle quali fanno parte di Refe e Medea), per continuare il discorso iniziato l'anno scorso sempre in occasione del 25 novembre sul tema "Violenza contro le donne e violenza contro la terra".
Elina Colongo, del Soccorso violenza sessuale del Sant'Anna ha fatto una breve introduzione sul decreto commentando che «è solo uno specchietto per le allodole per inasprire o introdurre misure punitive in tema di protezione civile». «E' una legge che usa strumentalmente il corpo delle donne e che non da' le risposte che dovrebbe» ha aggiunto.

Tra i punti considerati inadeguati, per molte ragione ma soprattutto perché si tratta di una risposta esclusivamente repressiva in situazioni molto delicate (senza il dovuto sostegno alle donne vittime di violenza) ci sono: l'aumento delle pene se il maltrattamento si svolge all'interno della coppia e in presenza di minori: l'aumento delle aggravanti in caso di stalking se commesso dal coniuge/convivente con strumenti informatici nonché l'aumento delle pene in caso di violenza su donna gravida da parte del coniuge/convivente/ex coniuge (il 25% delle violenze in famiglia cominciano in gravidanza). Uno dei problemi del ddl è che c'è un riconoscimento della violenza solo quando la donna è madre o moglie/convivente o comunque all'interno della famiglia classica uomo-donna-figli.

Introdotta anche l'irrevocabilità della querela in caso di minacce gravi. «L'irrevocabilità è un'arma a doppio taglio - ha spiegato la Colongo - sembra impedire che la donna sia sottoposta a ricatti o pressioni per ritirarla ma le donne che subiscono violenza e maltrattamenti protratti nel tempo sono spesso indecise - non solo per motivi materiali di indipendenza economica - quindi sono più spaventate a sporgere querela. Questa irrevocabilità porterà a un aumento del silenzio?

Tra le norme del ddl considerate positive ci sono invece: la concessione del permesso di soggiorno per motivi di protezione: la possibilità di gratuito patrocinio e l'assicurazione di dare costante informazione alle parti offese dell'iter processuale con notifica e non solo con comunicazione. (Es. la revoca di domiciliari o carcere non veniva comunicato alla parte offesa)

La seconda parte dell'incontro è stato dedicato alla valle di Susa e alla violenza sulle donne in particolare sul nostro territorio. «Ricontriamo una difficoltà delle donne in generale a prendere in mano alcune questioni e portarle avanti - ha detto Ermelinda - A volte sentiamo che ci sono anche resistenze da parte delle donne ad avvicinarsi ai temi di genere. La violenza sulle donne, in particolare, dovrebbe essere più un tema maschile che femminile visto che sono gli uomini che agiscono la violenza. Questo non è un argomento accessorio. Immaginiamo e cerchiamo di reagire ma in maniera non patriarcale o maschile come molte donne fanno». «E' sbagliato dover assomigliare a un uomo per potersi affermare - ha aggiunto Luana - Spesso nei luoghi di lavoro non c'è alcuna solidarietà tra donne. Bisogna trovare una modalità diversa. La parità significa che io possa accedere alle situazioni con le mie specificità di donna». E ancora, Chiara: «Occorre continuare su questo fronte, con incontri e stringendo rapporti perché, alle donne, gli spazi spesso mancano. E' necessario lottare insieme per rivendicarsi spazi di autonomia».

Il prossimo appuntamento con le Donne No Tav è previsto per lunedì 25 novembre, con l'apericena di autofinanziamento presso la Credenza di Bussoleno seguito da una performance teatrale. Nel fine settimana che seguirà ci saranno ancora iniziative e approfondimenti, sempre a Bussoleno.

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